Il 2025 si preannuncia un anno cruciale per la cultura del Friuli Venezia Giulia con l’imminente apertura del Museo Nazionale di Archeologia Subacquea dell’Alto Adriatico a Grado, un’istituzione che promette di ridisegnare la comprensione del passato marittimo di questa regione. Il progetto, sostenuto finanziariamente dal Ministero della Cultura e realizzato in stretta collaborazione con la Direzione Regionale Musei, rappresenta un investimento significativo nella valorizzazione del patrimonio sommerso e nell’innovazione museale.Il cuore pulsante di questo museo è la *Iulia Felix*, una nave romana eccezionalmente conservata, affondata a circa sei miglia dalla costa di Grado nel 1986. La nave, insieme al suo prezioso carico di anfore, testimonia l’intenso traffico commerciale e le complesse dinamiche geopolitiche che caratterizzarono l’Adriatico settentrionale in epoca romana. Le campagne di scavo, condotte dalla Soprintendenza tra il 1987 e il 1999, hanno restituito non solo reperti materiali, ma anche preziose informazioni sulla tecnologia navale, le rotte commerciali e le condizioni di vita dell’epoca.Il museo si configura come un centro di eccellenza per l’archeologia subacquea, offrendo un percorso espositivo articolato su due livelli. Il piano terra, destinato alle funzioni di supporto museale, includerà aree di accoglienza, biglietteria, laboratori di restauro, depositi, un’aula didattica e spazi per eventi e conferenze, creando un ambiente dinamico e interattivo. Particolare attenzione sarà dedicata alla narrazione della scoperta e degli scavi della *Iulia Felix*, attraverso apparati multimediali immersivi che ricostruiranno l’emozione del ritrovamento e spiegheranno le complesse metodologie dell’archeologia sommersa, aprendo uno sguardo privilegiato sulle sfide e le innovazioni di questa disciplina specialistica.Il primo piano del museo sarà interamente dedicato alla narrazione archeologica, presentata in modo coinvolgente e accessibile al grande pubblico. L’obiettivo è quello di contestualizzare la *Iulia Felix* all’interno di un ampio quadro storico e geografico, illustrando il ruolo cruciale che l’Alto Adriatico svolgeva come snodo commerciale e culturale nel mondo romano. Si intende, quindi, ricostruire le reti di scambio che legavano la regione a centri come Aquileia, Altino, Venezia e, più ampie, alle province romane lungo le coste del Mediterraneo.La direzione scientifica del progetto, affidata al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, garantisce un approccio rigoroso e innovativo, volto a coniugare la ricerca accademica con la divulgazione efficace, promuovendo la consapevolezza del patrimonio culturale sommerso e stimolando l’interesse per l’archeologia e la storia marittima. Il museo di Grado, dunque, non sarà solo un luogo di esposizione di reperti, ma un vero e proprio laboratorio di conoscenza e un punto di riferimento per gli studi sull’archeologia subacquea a livello nazionale e internazionale.
Museo a Grado: riemerge la *Iulia Felix*, scrigno del passato romano.
Pubblicato il
