L’ondata di calore che sta investendo la capitale ha un impatto misurabile sul sistema sanitario, come testimoniato dall’esperienza del Pronto Soccorso del Policlinico Gemelli di Roma. Secondo le stime del direttore Francesco Franceschi, circa un decimo degli accessi negli ultimi giorni è riconducibile a problematiche direttamente correlate alle alte temperature.Contrariamente a quanto si potrebbe ipotizzare, non si osserva un’impennata significativa dei numeri rispetto all’anno precedente. Questo dato suggerisce un progressivo adattamento della popolazione alle sfide poste dai cambiamenti climatici e un aumento della consapevolezza riguardo alle misure preventive. La resilienza dimostrata dalla comunità romana, tuttavia, non deve indurre a sottovalutare la gravità della situazione.I malori che si presentano al Pronto Soccorso, per fortuna, rientrano generalmente in categorie di gravità lieve-moderata. Si tratta prevalentemente di episodi di ipotensione ortostatica, ovvero un calo improvviso della pressione arteriosa quando ci si alza, e di disidratazione, spesso conseguenza di un’insufficiente assunzione di liquidi durante le ore più calde. Tuttavia, questi disturbi possono essere indicatori di un disequilibrio fisiologico più profondo, soprattutto in individui vulnerabili.La fascia di popolazione più a rischio, come spesso accade in situazioni di stress termico, comprende anziani e soggetti affetti da patologie croniche preesistenti. In particolare, le malattie cardiovascolari e respiratorie rappresentano un fattore di rischio significativo, poiché il calore eccessivo può esacerbare i sintomi e compromettere la funzionalità degli organi coinvolti. La compromissione cardiovascolare, ad esempio, rende più difficile per il cuore compensare lo sforzo richiesto per regolare la temperatura corporea, mentre le malattie respiratorie possono essere aggravate dalla sensazione di oppressione toracica e dalla difficoltà a respirare aria calda e pesante.È fondamentale sottolineare che, anche se i malori non si rivelano immediatamente pericolosi per la vita, essi possono rappresentare un campanello d’allarme che segnala la necessità di un’attenta valutazione clinica e di un adeguamento delle terapie farmacologiche, soprattutto per i pazienti fragili. La prevenzione, attraverso l’idratazione costante, l’evitamento dell’esposizione solare nelle ore centrali della giornata e l’adeguata ventilazione degli ambienti, rimane la strategia più efficace per mitigare gli effetti negativi del caldo e proteggere la salute pubblica. L’esperienza del Policlinico Gemelli rappresenta un’occasione per riflettere sull’importanza di rafforzare la resilienza delle comunità di fronte alle sfide poste dai cambiamenti climatici e promuovere una cultura della prevenzione basata sulla conoscenza e sulla responsabilità individuale e collettiva.
Ondata di Calore a Roma: Impatto Misurabile sul Pronto Soccorso
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