L’ondata di calore anomala destinata a colpire l’Italia centro-settentrionale, con particolare intensità su città come Perugia, Bolzano e Campobasso – queste ultime contrassegnate dal bollino rosso per il rischio ondate di calore – solleva serie preoccupazioni per la salute pubblica, soprattutto per le fasce di popolazione più vulnerabili. La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) lancia un allarme puntuale, sottolineando come questo repentino e significativo aumento delle temperature rappresenti un fattore di stress fisiologico potenzialmente grave.Il corpo umano, naturalmente predisposto a mantenere una temperatura interna stabile (omeostasi), affronta il caldo eccessivo attivando meccanismi di raffreddamento come la sudorazione. Tuttavia, quando l’ambiente circostante impone un carico termico eccessivo, questi meccanismi possono rivelarsi insufficienti. L’umidità relativa, in particolare, gioca un ruolo cruciale: un’elevata umidità impedisce l’evaporazione del sudore, ostacolando la dissipazione del calore corporeo e innescando un circolo vizioso che può compromettere seriamente la funzionalità di organi vitali, inclusa l’encefalo. Il conseguente squilibrio termico può scatenare una cascata di reazioni fisiopatologiche, che vanno da sintomi lievi ma debilitanti a condizioni di emergenza medica.Tra le manifestazioni più comuni legate all’ipertermia, si annoverano crampi muscolari dovuti alla perdita di elettroliti essenziali, edemi agli arti inferiori causati da alterazioni nella ritenzione idrica, congestione vascolare indotta da sbalzi termici bruschi e, in casi più gravi, disidratazione profonda e colpo di calore. Le persone affette da patologie croniche, come malattie cardiovascolari, respiratorie o renali, sono particolarmente a rischio di aggravamento delle loro condizioni preesistenti. L’effetto del calore può anche interagire negativamente con alcuni farmaci, potenziandone gli effetti collaterali o riducendone l’efficacia.La SIMA, consapevole dell’urgenza della situazione, ha predisposto una guida pratica con raccomandazioni specifiche per mitigare i rischi. La prevenzione si basa su un approccio multidisciplinare, che include modifiche comportamentali, interventi ambientali e attenzione all’idratazione. Si raccomanda di evitare l’esposizione diretta al sole durante le ore di punta, preferendo attività all’aperto nelle fasce orarie più fresche. L’adeguato ricambio d’aria e la ventilazione naturale sono essenziali per mantenere un ambiente domestico confortevole. Schermare le finestre esposte al sole e utilizzare materiali riflettenti può contribuire a ridurre il carico termico all’interno degli edifici. L’idratazione adeguata, con l’assunzione di almeno 1,5-3 litri di acqua al giorno, è fondamentale per compensare le perdite di liquidi dovute alla sudorazione. Si suggerisce di limitare l’assunzione di alcolici e di privilegiare alimenti ricchi di acqua, come frutta e verdura. Indossare abiti leggeri, traspiranti e di colore chiaro, proteggere la pelle con creme solari ad alto fattore protettivo e utilizzare accessori come occhiali da sole sono ulteriori misure preventive importanti. Infine, l’evitare attività fisica intensa durante le ore più calde contribuisce a ridurre lo stress termico sull’organismo.
Ondata di calore: allarme SIMA, guida per proteggere la salute
Pubblicato il
