Ogni anno, il cielo notturno di Venezia si tinge di una luce straordinaria, segnando il culmine della Festa del Redentore, una celebrazione profondamente radicata nella storia e nell’identità lagunare. Più che un semplice spettacolo pirotecnico, il Redentore incarna un complesso intreccio di fede, memoria collettiva e devozione popolare, un rituale che risuona attraverso i secoli.La festa trae origine da un voto solenne, espresso nel 1505 dalla Repubblica Serenissima per la liberazione dalla devastante epidemia di peste che aveva afflitto la città. La liberazione fu interpretata come un intervento divino, e per onorare questo evento, fu istituita la festa in onore del Cristo Redentore, con la costruzione della maestosa basilica sulla Giudecca, un monumento architettonico che si erge come tangibile testimonianza di gratitudine.Il cuore pulsante della festa è senza dubbio lo spettacolo pirotecnico, un tripudio di luce e colore che innalza la laguna in un’esperienza multisensoriale. Oltre 6.500 effetti pirotecnici illumineranno il cielo il 19 luglio, dipingendo la notte veneziana con una coreografia di scintille, un’esplosione di creatività che affascina spettatori di ogni età e provenienza.Quest’anno, l’amministrazione comunale ha implementato un sistema di prenotazione mirato a bilanciare l’accessibilità e la salvaguardia del comfort dei residenti. Fino al 9 luglio, i posti privilegiati lungo le rive della Giudecca saranno riservati ai soli abitanti dell’isola e di Sacca Fisola, per poi estendersi a tutti i residenti del Comune di Venezia dal 10 luglio. Parallelamente, i settori di San Marco e Zattere saranno aperti anche ai non residenti a partire dal 10 luglio, mentre le prenotazioni per le imbarcazioni, suddivise per tipologia, saranno aperte dal 7 luglio, seguendo un modello consolidato dalle edizioni passate.Il sindaco Luigi Brugnaro sottolinea l’importanza del Redentore come “un rito collettivo che unisce fede e popolarità,” evidenziando come l’acqua, elemento essenziale del paesaggio veneziano, funga da collante tra i partecipanti. La festa è, inoltre, riconosciuta come una complessa macchina organizzativa che richiede l’impegno di migliaia di persone, un tributo al loro lavoro e alla loro dedizione.Le celebrazioni avranno inizio il 18 luglio con l’inaugurazione del Ponte Votivo, un’imponente struttura galleggiante di 334 metri che collega Fondamenta delle Zattere alla Basilica del Cristo Redentore. Questo ponte, una sublime fusione di ingegneria e arte, rappresenta il voto perpetuo di gratitudine e sarà accessibile al pubblico a partire dalle ore 20. Il culmine spirituale della festa si concluderà domenica 20 luglio con la Santa Messa Votiva, presieduta dal Patriarca Francesco Moraglia, nella Chiesa del Redentore, un momento di riflessione e rinnovamento della fede. Il Redentore, dunque, non è solo una festa, ma un’esperienza profondamente veneziana, un legame indissolubile tra passato, presente e futuro della città lagunare.
Redentore a Venezia: Fede, Luci e un Ponte Votivo
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