domenica, 15 Giugno 2025
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Reggio Calabria: un sudario bianco per Gaza, un grido di solidarietà.

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Reggio Calabria si è unita al coro globale di voci che si alzano contro la tragedia umanitaria in corso nella Striscia di Gaza, partecipando all’iniziativa “24 maggio – 50.000 sudari per Gaza”. Un’immagine potente, un telo bianco, ha coperto la facciata di Palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana, trasformando l’edificio in un simbolo tangibile di lutto e solidarietà.L’atto, lungi dall’essere una semplice manifestazione, si configura come un grido di dolore e una ferma condanna di una crisi che trascende i confini geografici. Come ha sottolineato il sindaco Giuseppe Falcomatà durante la cerimonia di consegna del prestigioso “San Giorgio d’Oro”, la sofferenza del popolo palestinese è percepita con acutezza nella coscienza collettiva reggina, risuonando come un’eco di disperazione. Il telo bianco, semplice ma evocativo, rappresenta il sudario che avvolge le vittime innocenti di un conflitto apparentemente senza fine, un conflitto che ha generato un numero inaccettabile di morti e feriti, sollevando interrogativi profondi sulla legalità e la moralità delle azioni in campo. Non si tratta di un gesto fine a se stesso, ma di un’affermazione di valori, un atto di umanità che si traduce in un impegno concreto verso una risoluzione pacifica e duratura.L’adesione a questa iniziativa nazionale, che vede coinvolte innumerevoli città italiane, testimonia l’impegno di Reggio Calabria a non rimanere spettatrice di un dramma che incide sulla coscienza universale. Il significato di questa protesta va oltre la mera denuncia: è un appello alla responsabilità, un invito alla riflessione sulla complessità delle relazioni internazionali, sulla necessità di proteggere i civili in contesti di conflitto e sulla cruciale importanza del diritto internazionale umanitario.L’immagine del telo bianco, sospeso sulle pareti di un palazzo istituzionale, si propone di stimolare un dibattito pubblico, di incoraggiare la sensibilizzazione e di promuovere azioni concrete volte a favorire la giustizia e la pace nella regione. La speranza è che questo gesto simbolico possa contribuire a un cambiamento significativo, spingendo la comunità internazionale a intensificare gli sforzi per porre fine alla violenza e a garantire un futuro dignitoso e sicuro per il popolo palestinese.

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