L’appello alla Sindaca di Genova e all’intera area progressista del Comune, volto al riconoscimento dello Stato della Palestina, assume un significato profondo, ben oltre una mera questione politica. L’iniziativa, promossa dall’associazione Schierarsi e sostenuta da una crescente mobilitazione popolare, rappresenta una presa di posizione morale e giuridica in un contesto internazionale segnato da un conflitto drammatico e da persistenti ingiustizie.La raccolta firme, culminata in un significativo numero di adesioni, si colloca in un percorso più ampio di sensibilizzazione e pressione politica. L’iniziativa nazionale, che ha visto la promozione di una proposta di legge popolare con ottantamila firme, attualmente in sospeso in Senato, testimonia un desiderio diffuso di giustizia e autodeterminazione per il popolo palestinese. Questa proposta di legge, lungi dall’essere un atto isolato, incarna una richiesta di rispetto del diritto internazionale, delle risoluzioni delle Nazioni Unite e della necessità di una soluzione pacifica e duratura del conflitto israelo-palestinese.Alessandro Di Battista, figura di spicco dell’associazione Schierarsi e voce critica nei confronti delle politiche attuali, sottolinea come il mancato riconoscimento dello Stato palestinese da parte dell’Italia costituisca una scelta eticamente discutibile e giuridicamente contraddittoria. Non si tratta semplicemente di un atto formale, ma di un segnale tangibile di impegno verso i principi di equità, dignità umana e rispetto dei diritti fondamentali. Il riconoscimento rappresenterebbe un passo concreto verso la creazione di un orizzonte di pace, favorendo il dialogo e la cooperazione tra le parti.L’associazione Schierarsi, con la sua azione di sensibilizzazione e mobilitazione, si pone come un attore fondamentale nella promozione di una politica estera italiana più coerente con i valori di solidarietà e giustizia. L’appello alla comunità genovese è un invito a superare l’inerzia e l’opportunismo politico, abbracciando un impegno civile che trascenda i confini nazionali. Il riconoscimento dello Stato della Palestina non è solo un diritto dei palestinesi, ma anche un dovere morale per l’Italia e per tutte le istituzioni che aspirano a contribuire a un mondo più giusto e pacifico. La decisione del Comune di Genova, in questo senso, potrebbe fungere da esempio per altre città e regioni, incoraggiando una spinta più ampia a livello nazionale e internazionale per la risoluzione del conflitto e la creazione di uno Stato palestinese indipendente, sovrano e in grado di garantire i diritti e la dignità del suo popolo. La questione non si riduce a una disputa territoriale, ma coinvolge aspetti di giustizia riparativa, diritto all’autodeterminazione e responsabilità storica.
Riconoscere la Palestina: Appello a Genova per la Giustizia.
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