La ripresa del sistema scolastico italiano si configura come un’operazione complessa e multifocale, ben oltre una mera riattivazione, come sottolineato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante il suo recente incontro in Irpinia. L’affermazione, apparentemente semplice, cela una riflessione profonda sulle criticità che hanno afflitto il tessuto scolastico negli anni recenti, e sulle strategie volte a superarle.La carenza di dirigenti scolastici, con un numero significativo di sedi che si apprestano ad affrontare l’anno senza un titolare, non è un fenomeno isolato, ma il sintomo di una più ampia crisi di sistema. Questa carenza non è solo una questione amministrativa, ma incide direttamente sulla qualità dell’offerta formativa, sulla gestione delle risorse umane e sulla capacità delle scuole di rispondere in maniera efficace alle esigenze degli studenti e del territorio.La ripresa dei concorsi, per presidi, docenti e personale amministrativo, rappresenta un passo cruciale, ma insufficiente a risolvere il problema in sé. Si tratta di un segnale di cambiamento, un ritorno alla normalità procedurale interrotta da anni di sospensioni e incertezze, ma non può essere interpretato come una panacea. Il vero punto di svolta risiede nella capacità di attrarre figure competenti e motivate a ricoprire ruoli di responsabilità all’interno del sistema scolastico.Questo richiede un ripensamento profondo della professione docente e della figura del dirigente scolastico. È necessario valorizzare il ruolo dei presidi non solo come manager, ma come leader pedagogici, in grado di ispirare, motivare e guidare le comunità scolastiche. Allo stesso tempo, occorre investire nella formazione continua dei docenti, fornendo loro gli strumenti e le competenze necessarie per affrontare le sfide del XXI secolo, che includono l’integrazione delle nuove tecnologie, la promozione dell’inclusione e la gestione di un’aula sempre più eterogenea.La ripresa del sistema scolastico italiano non può limitarsi alla mera riattivazione dei concorsi. Richiede un impegno concreto e duraturo da parte di tutte le parti interessate: istituzioni, scuole, famiglie, studenti e territorio. È necessario promuovere un dialogo costruttivo, favorire la sperimentazione di nuove metodologie didattiche e rafforzare il legame tra scuola e mondo del lavoro. Solo così sarà possibile costruire una scuola più equa, inclusiva e in grado di formare cittadini responsabili e consapevoli. La sfida è ardua, ma il futuro del Paese dipende anche dalla capacità di investire nel capitale umano e di offrire alle nuove generazioni le migliori opportunità di crescita e di sviluppo.
Ripartire la Scuola: Valditara lancia l’allarme e indica le priorità.
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