Un episodio inquietante ha scosso la comunità scolastica del liceo Malpighi di Roma, sollevando interrogativi profondi sul tessuto connettivo dell’educazione civica e sulla fragilità delle memorie storiche. Un gruppo di circa trenta studenti, in un gesto provocatorio risalente al 6 giugno, ha manifestato pubblicamente un’adesione, seppur simbolica, a ideologie del passato. L’evento, prontamente documentato e diffuso dal quotidiano “La Repubblica”, ha visto i giovani, mentre i compagni si dedicavano a giochi innocenti, dispiegare uno striscione caratterizzato da simbologia fascista e compiere il saluto romano, un gesto gravido di implicazioni storiche e sociali. L’omissione delle ragazze in questa posa rituale aggiunge un ulteriore livello di complessità all’interpretazione dell’atto.La reazione della dirigenza scolastica, guidata dalla preside Paola Virogoso, è stata immediata e mirata a ristabilire un clima di rispetto e legalità. Gli scrutini, precedentemente conclusi, sono stati riaperti per valutare l’impatto di tale comportamento sul percorso scolastico dei responsabili. La sanzione applicata, una penalizzazione del voto di condotta, riflette la crescente importanza attribuita all’educazione civica e al comportamento responsabile all’interno dell’istituto. Questa decisione, lungi dall’essere una semplice punizione, si configura come un segnale forte volto a sottolineare la gravità dell’atto commesso e la necessità di un profondo ripensamento dei valori fondanti della convivenza civile.L’amarezza espressa dalla preside Virogoso non è solo una reazione emotiva, ma un’ammissione di una profonda ferita nel cuore di una scuola che si è sempre impegnata nell’educazione civica. La risposta unanime e indignata del corpo docente, formalizzata in un documento condiviso dalla maggioranza degli insegnanti, evidenzia la profonda preoccupazione per un fenomeno che rischia di minare i principi di democrazia e inclusione. L’episodio, infatti, non è un evento isolato, ma un campanello d’allarme che invita a riflettere sulla necessità di un’educazione più approfondita sulla storia del nostro Paese, con particolare attenzione ai pericoli del totalitarismo e dell’intolleranza. È imperativo, ora, promuovere un dialogo aperto e costruttivo, coinvolgendo studenti, genitori e la comunità locale, per contrastare la riscoperta di ideologie antidemocratiche e per rafforzare i valori di libertà, uguaglianza e rispetto per la Costituzione Italiana. L’episodio Malpighi diventa così un punto di svolta, un’occasione per un’educazione civica più attiva, partecipata e consapevole.
Roma, Malpighi: studenti e simboli fascisti, shock nella scuola.
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