Un manifesto programmatico, un vero e proprio patto di ripartizione per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), è stato ufficialmente presentato a Milano, dalla coalizione di oltre cento organizzazioni della società civile. L’iniziativa, nata come risposta concreta a una crescente fragilità del sistema e alle derive privatistiche, si articola in dieci punti cruciali, delineando una visione ambiziosa per un SSN equo, universalmente accessibile e finanziariamente sostenibile, in netta contrapposizione alle proposte di autonomia differenziata.Il documento, intitolato “Raccogliere la sfida: un futuro di salute per tutti”, solleva una domanda pressante: come garantire un SSN capace di rispondere alle complesse esigenze di una popolazione in continua evoluzione? La risposta passa innanzitutto per un investimento massiccio e strutturale. Non si tratta solo di aumentare i finanziamenti, ma di riorientare le risorse, destinando maggiori fondi alle cure primarie e alla prevenzione, aree tradizionalmente penalizzate.Un elemento centrale del programma è il potenziamento del personale sanitario, un tema cruciale per contrastare il fenomeno dell’esodo di medici e infermieri verso il settore privato o l’estero. L’aumento degli stipendi è solo una parte della soluzione; è altrettanto importante creare un ambiente di lavoro stimolante e gratificante, che promuova la crescita professionale e favorisca il benessere dei lavoratori.Si pone l’urgenza di ripensare il ruolo dei Distretti sociosanitari e delle Case della Comunità, trasformandole in punti di riferimento per la salute della persona, in grado di offrire servizi personalizzati e integrati, che tengano conto non solo delle esigenze mediche, ma anche di quelle sociali e ambientali. Questo approccio richiede una maggiore integrazione tra i servizi sanitari e quelli sociali, nonché una stretta collaborazione con le associazioni di volontariato e le realtà del terzo settore.Il manifesto sottolinea l’importanza di affrontare il tema della non autosufficienza in modo proattivo, promuovendo soluzioni domiciliari e garantendo un adeguato sostegno alle persone anziane e fragili. Questo implica un ripensamento radicale del modello di cura, orientato alla persona e al territorio.Un altro punto cruciale è la governance dell’assistenza farmaceutica, che deve essere trasparente e accessibile a tutti. È necessario promuovere l’utilizzo di farmaci essenziali e contrastare il fenomeno del sovrautilizzo di farmaci costosi e inefficaci. L’adozione di un approccio “One Health”, che riconosca l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale, è considerata fondamentale per affrontare le sfide globali, come l’emergenza climatica e la diffusione di malattie infettive.Il documento esclude categoricamente l’inserimento della sanità tra le materie di autonomia differenziata, auspicando un rafforzamento del ruolo del Parlamento nella definizione delle politiche sanitarie e nella tutela dei diritti dei cittadini. Per rafforzare la capacità del SSN di anticipare e rispondere alle future esigenze, si propone l’istituzione di una Scuola Superiore di Sanità, finalizzata alla formazione di dirigenti sanitari competenti e preparati. Infine, si sollecita una revisione sistematica del Prontuario Terapeutico Nazionale, affidata a un comitato indipendente, per garantire l’efficacia e la sicurezza dei farmaci prescritti. Il messaggio finale è chiaro: la salute non è un bene di mercato, ma un diritto umano fondamentale che richiede un impegno collettivo e una visione politica lungimirante. È necessario una svolta culturale, passando da un modello di “sanità” a un modello di “salute”, intesa come benessere integrale della persona e della comunità.
Salvare il SSN: Manifesto per un Futuro di Salute
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