Ritorno alle origini: Sandokan, un’epopea televisiva rivisitata per il pubblico globaleUn’onda d’entusiasmo, un boato assordante di circa 900 fan, smartphone in primo piano, ha salutato l’arrivo di Can Yaman al festival Italian Global Series a Rimini e Riccione. Il divo turco, icona televisiva internazionale, ha dovuto affrontare un percorso accidentato, rallentato dall’affetto dei suoi numerosi ammiratori, prima di raggiungere il palco. L’evento celebra il reboot della celebre serie Sandokan, un’ambiziosa rilettura del classico romanzo d’avventura di Emilio Salgari, prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction e destinata a conquistare il pubblico italiano a partire da dicembre.L’incontro ha visto protagonisti, oltre a Can Yaman, gli interpreti Alessandro Preziosi (Yanez) e Alanah Bloor (Marianne), uno dei registi Nicola Abbatangelo, la produttrice Matilde Bernabei e Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction. Il percorso verso la realizzazione di questa serie è stato costellato di ostacoli. “Cinque anni fa Luca Barbaei mi aveva portato in Italia per iniziare l’addestramento, ma è arrivato il Covid,” ha spiegato Can Yaman, visibilmente emozionato. “Sembrava un sogno irrealizzabile, e quando le riprese sono finalmente partite, ho provato un’immensa gioia.”L’eredità del progetto affonda le radici nel desiderio di Ettore Bernabei, padre di Matilde, che prima di lasciare la Rai aveva espresso il vivo desiderio di riportare in vita Sandokan. “Mio fratello Luca ha dedicato anima e corpo a questo progetto,” ha aggiunto Matilde Bernabei, sottolineando l’impegno profuso per onorare la visione del padre. L’ambizione non si ferma alla prima stagione: i piani includono già la seconda e, possibilmente, anche una terza.Can Yaman ha descritto il suo Sandokan come un viaggio interiore, un percorso di scoperta del proprio ruolo e della propria identità. Il personaggio evolverà, svelando il suo passato e le motivazioni che lo hanno portato a incarnare il ruolo di profeta, salvatore di un popolo e simbolo di speranza. “Ho girato come se avessi realizzato quattro film di fila,” ha raccontato l’attore, evidenziando la complessità e la ricchezza del ruolo. Questo percorso, ha concluso, lo ha reso un attore migliore.Maria Pia Ammirati ha ricordato il successo planetario del primo Sandokan, visto da 27 milioni di spettatori nel 1976, un evento che ha ridefinito il genere televisivo. Il reboot, ha spiegato, aspira a superare i confini del racconto tradizionale, abbracciando la contemporaneità e arricchendo l’universo narrativo con nuove sfumature e complessità. “Salgari, alla fine dell’800, ha immaginato un mondo che ancora non esistevano,” ha commentato Matilde Bernabei, sottolineando la visione profetica dello scrittore e la modernità intrinseca al personaggio di Sandokan.Sandokan, infatti, è più che un semplice protagonista: è un’incarnazione di ideali come la libertà, la giustizia e la difesa della natura. Grazie al supporto di media partnership come la piattaforma di intrattenimento globale Fremantle, la serie è destinazione a pubblico in tutto il mondo.La produzione italiana ha richiesto un investimento economico significativo, con una troupe fissa di 150 persone e 2500 figurazioni speciali. Le riprese si sono svolte in diverse località italiane, trasformando il Lazio, la Calabria e la Toscana in scenari esotici che richiamano il Borneo e la Malesia. La tecnologia avanzata ha permesso di ricreare con impatto visivo le epiche battaglie navali.Alessandro Preziosi ha sottolineato l’importanza dell’amicizia e della fratellanza nel rapporto tra Yanez e Sandokan, un legame che incarna la forza della libertà di pensiero. Can Yaman, con la sua interpretazione, ha saputo dare vita a un eroe complesso e profondo, un’interpretazione che, secondo Preziosi, sarebbe stata impossibile da replicare.Alanah Bloor ha espresso il piacere di impersonare Lady Marianne, un personaggio che combina l’eleganza di una principessa Disney con la forza e l’indipendenza di una donna vittoriana moderna.Per concludere, Can Yaman ha scherzato sul percorso di preparazione fisica per il ruolo: “Per questa stagione ho seguito la disciplina di un atleta, per le prossime vedremo come andrà, gli attori invecchiano!”. Un commento che sottolinea la dedizione e la passione che hanno animato l’intero team, pronto ad affrontare le sfide che attendono il prossimo capitolo dell’epica di Sandokan.