La macchina di Santa Rosa, *Dies Natalis*, si rivela quest’anno con un’anteprima solenne: il montaggio, tradizionalmente relegato alla fine di agosto, avverrà il 9 luglio. La decisione, annunciata ufficialmente dalla sindaca Chiara Frontini in congiunta con Raffaele Ascenzi, architetto e costruttore della macchina, Luigi Aspromonte, capo dei facchini, Massimo Mecarini, presidente del sodalizio dei facchini, e i costruttori Vincenzo e Mirko Fiorillo, segna una rottura con la consuetudine e inaugura una nuova era per la celebrazione in onore della patrona di Viterbo.”Abbiamo voluto anticipare il montaggio di *Dies Natalis* in una data carica di significato, il compleanno di Santa Rosa”, ha dichiarato la sindaca Frontini, sottolineando la volontà di onorare l’Anno Giubilare con un gesto simbolico e di offrire ai visitatori un’esperienza più prolungata, permettendo loro di ammirare l’imponente macchina in un contesto estivo.La scelta di anticipare il montaggio, sebbene innovativa, recupera un’antica prassi. Fino al XX secolo, il cantiere della macchina non era un evento concentrato in pochi giorni precedenti il trasporto, ma un processo continuo, un impegno laborioso che si protraeva per l’intero anno. Questa frammentazione temporale rifletteva una diversa concezione del tempo e del lavoro, in cui l’arte della costruzione della macchina si tramandava di generazione in generazione, integrata nel tessuto sociale ed economico della comunità. L’attuale procedura, nata nel secolo scorso, ha semplificato l’organizzazione, ma ha anche comportato una perdita di connessione con le radici storiche della tradizione.Raffaele Ascenzi ha espresso grande soddisfazione per questa decisione, sottolineando il potenziale valore culturale che potrebbe derivarne. “Il ritorno a un cantiere esteso nel tempo potrebbe rappresentare un ulteriore elemento di attrattiva per la città, affiancandosi alle già numerose bellezze del territorio”, ha affermato. Questa ripresa del metodo antico potrebbe fungere da catalizzatore per una riflessione più ampia sul patrimonio immateriale e sulle tecniche costruttive del passato, valorizzando il ruolo degli artigiani e dei maestri costruttori.Massimo Mecarini, presidente del sodalizio dei facchini, ha definito l’iniziativa una “strategia vincente” per celebrare il Giubileo in maniera significativa, un gesto capace di richiamare l’attenzione sull’importanza della fede e della tradizione. Luigi Aspromonte, capo dei facchini, ha aggiunto una prospettiva pragmatica, suggerendo la possibilità di trasformare questa iniziativa in un’occasione per esplorare nuove forme di valorizzazione del patrimonio: “Questo potrebbe essere un test per capire se la gente desidera un museo dedicato alle macchine di Santa Rosa o esposizioni fisse nelle piazze, da realizzare nei mesi estivi.”L’anticipazione del montaggio di *Dies Natalis* non è quindi un semplice cambiamento di data, ma una vera e propria rilettura della storia, un invito a riscoprire le radici profonde della tradizione e a immaginare nuove forme di fruizione del patrimonio culturale, aprendo la strada a un dialogo tra passato, presente e futuro. Il progetto potrebbe trasformarsi in un polo di attrazione turistica e culturale, capace di arricchire l’offerta di Viterbo e di promuovere la conoscenza della sua storia millenaria.
Santa Rosa: Montaggio Anticipato, Ritorno alle Radici della Macchina
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