Il boato dell’Archivolti risuona, ancora intriso di un’onda d’urto emotiva, un’esplosione di gioia stemperata dalla consapevolezza. Il trionfo, il diciassettesimo scudetto nella storia della Segafredo Bologna, si materializza in un contesto carico di significato, una stagione segnata da un evento che ha catapultato la squadra, i tifosi e l’intera comunità sportiva in un vortice di emozioni contrastanti.La vittoria contro la Germani Brescia (96-74) è più di un semplice risultato; è un atto di resilienza, un grido di speranza che si eleva in un momento di profonda incertezza. I festeggiamenti, pur vibranti, non cancellano il pensiero costante rivolto ad Achi Polonara, il cuore pulsante della squadra, costretto ad affrontare una battaglia di straordinaria durezza: la diagnosi di leucemia mieloide. La gioia del successo, inevitabilmente, si mescola alla preoccupazione, alla compassione per un compagno di squadra che, con coraggio, sta combattendo una malattia grave. La sua assenza si percepisce in ogni angolo del palazzetto, un vuoto che testimonia l’importanza del suo contributo, non solo sul campo, ma anche come persona, come punto di riferimento, come esempio di dedizione e positività.Questo scudetto non è solo un trofeo da esporre; è un simbolo di unità, una manifestazione tangibile della forza che nasce dalla condivisione del dolore e della speranza. È un abbraccio collettivo rivolto ad Achi, un augurio di pronta guarigione che si traduce in un’energia palpabile, un impegno rinnovato a onorare la sua presenza e il suo spirito combattivo.Il pensiero vola al Sant’Orsola, l’ospedale che ha già accolto Achi per affrontare un altro capitolo delicato della sua salute, la neoplasia testicolare che lo aveva colpito nell’ottobre 2023. Un luogo simbolo, crocevia tra sofferenza e speranza, dove la forza della medicina si intreccia con la tenacia umana.L’omaggio a Polonara è universale, spontaneo, permeato da un sentimento profondo che va al di là della semplice sportività. È un tributo a un atleta, un uomo, un amico, un esempio di forza d’animo che ispira l’intera comunità bolognese. È un messaggio di solidarietà che risuona potente, portando con sé la promessa di un futuro migliore, in cui Achi possa tornare a condividere con noi la gioia del gioco e la passione per il basket. Il diciassettesimo scudetto è dedicato a lui.