La vicenda che coinvolge Marco Delrio, ex responsabile del Settore Manutenzioni del Comune di Sorso, si è conclusa oggi con una richiesta di assoluzione da parte della Procura di Sassari, a processo per omicidio stradale. Il caso, profondamente radicato nel tessuto emotivo della comunità sorseese, affonda le sue origini nel tragico evento del 20 aprile 2016, quando il giovane Giorgio Cattari, a soli 16 anni, perse la vita in seguito a un incidente motociclistico in via Sardegna.La dinamica del sinistro è lapidaria ma carica di implicazioni: Giorgio, alla guida della sua Aprilia 125, ha perso il controllo del veicolo, precipitando contro un’autovettura parcheggiata. I soccorsi, prontamente attivati, si sono rivelati vani, segnando la fine di una giovane vita.L’inchiesta, prontamente avviata dalla Procura di Sassari, ha portato agli atti la figura di Marco Delrio, ritenuto responsabile, in quanto dirigente comunale, per la mancata manutenzione della strada, con una buca compromettente la sicurezza del manto stradale individuata come causa diretta del disastro. La questione sollevata non è dunque meramente tecnica, ma etica e di responsabilità pubblica: in che misura un ente locale può essere ritenuto colpevole quando una negligenza, anche involontaria, si traduce in una perdita di vite umane?L’udienza, svoltasi dinanzi al giudice monocratico Valentina Nuvoli, ha visto contrapporsi le posizioni della Procura, dell’avvocato difensore Gabriele Satta, e dell’avvocato della famiglia Cattari, Nicola Lucchi. La richiesta di assoluzione da parte del pubblico ministero, in linea con le argomentazioni fornite dalla difesa, si contrappone fermamente alla richiesta di condanna avanzata dall’avvocato della famiglia vittima, che rivendica un riconoscimento formale della responsabilità del dirigente comunale. La complessità del caso risiede nell’intreccio di elementi tecnici, giuridici ed emotivi. Stabilire un nesso causale certo e inequivocabile tra la presunta negligenza del Comune e la morte di Giorgio Cattari non è una questione semplice, poiché molteplici fattori possono aver concorso al verificarsi dell’incidente. La valutazione del giudice dovrà pertanto tenere conto non solo delle prove materiali, ma anche del contesto in cui l’evento si è verificato, delle procedure di manutenzione stradale in vigore all’epoca dei fatti, e delle eventuali circostanze attenuanti o aggravanti.La sentenza, attesa per il 18 giugno, rappresenta un momento cruciale per la comunità sorseese, che spera in una risposta adeguata per onorare la memoria di Giorgio e ristabilire un senso di giustizia. Al di là del verdetto, la vicenda solleva interrogativi importanti sulla sicurezza stradale, sulla responsabilità delle istituzioni e sulla necessità di garantire un adeguato livello di manutenzione delle infrastrutture pubbliche. Il caso Cattari potrebbe infatti configurarsi come un campanello d’allarme, spingendo verso una riflessione più ampia sulle misure di prevenzione e sulla necessità di una maggiore attenzione alla tutela della vita umana.
Sorso, chiesto l’assoluzione per l’ex dirigente nell’incidente che costò la vita a Giorgio Cattari.
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