Il Piano Calore 2025 dell’ASL di Taranto segna un cambio di paradigma nella gestione dell’emergenza ondate di calore, superando l’approccio reattivo del passato e abbracciando una strategia proattiva, integrata e basata su evidenze scientifiche. L’attivazione del sistema di allerta, che interviene già con temperature superiori ai 36°C per tre giorni consecutivi, non si limita alla sospensione dei ricoveri programmati, ma si estende a un potenziamento mirato dell’assistenza domiciliare per la popolazione anziana e fragile. Questo include un contatto telefonico settimanale e visite mediche regolari, garantendo un monitoraggio costante delle condizioni di salute e un intervento tempestivo in caso di necessità.Un elemento centrale del Piano Calore è la piattaforma digitale condivisa con i 29 comuni del territorio. Questa infrastruttura tecnologica permette di aggiornare in tempo reale un database dinamico contenente le informazioni sui cittadini più vulnerabili, creando una mappa precisa dei rischi e consentendo una distribuzione efficace delle risorse. L’obiettivo è passare da una reazione all’evento a una preparazione continua, anticipando i bisogni e minimizzando l’impatto del caldo sulla salute pubblica. La campagna di informazione capillare, diretta a tutta la popolazione, mira a sensibilizzare sui rischi legati all’esposizione prolungata alle alte temperature e a promuovere comportamenti protettivi, come l’idratazione adeguata, la ricerca di ambienti climatizzati e l’evitamento delle ore più calde.Il Commissario ASL Vito Gregorio Colacicco sottolinea come l’emergenza caldo non possa più essere considerata un evento eccezionale, ma debba essere affrontata con un impegno costante e una visione a lungo termine. La prevenzione, l’informazione e una presa in carico attiva della popolazione sono le leve fondamentali per mitigare i rischi.Parallelamente all’implementazione del Piano Calore, l’ASL ha avviato uno studio epidemiologico ambizioso. Questa ricerca, basata sull’analisi di tre anni di dati relativi alla mortalità e agli accessi al Pronto Soccorso, mira a correlare i risultati con la distribuzione delle cosiddette “isole di calore” – aree urbane caratterizzate da un accumulo anomalo di calore, spesso dovuto alla scarsa presenza di aree verdi e all’elevata densità di edifici. L’identificazione precisa di queste aree critiche permette di focalizzare gli interventi di prevenzione e di adattare le strategie di mitigazione in base alle specifiche esigenze del territorio.La dottoressa Antonella Mincuzzi, responsabile della Struttura di Epidemiologia e Statistica, evidenzia come la comprensione approfondita dell’impatto reale delle ondate di calore sia cruciale per ottimizzare l’efficacia degli interventi. La ricerca epidemiologica non si limita a descrivere il fenomeno, ma mira a identificare i fattori di rischio specifici e a quantificare l’impatto del caldo sulla salute della popolazione, fornendo una base scientifica solida per le decisioni politiche e sanitarie.La campagna “Proteggiamoci dal Caldo” continuerà a essere diffusa attraverso i canali ufficiali, con un particolare coinvolgimento dei comuni, per garantire una copertura capillare e un messaggio coerente. L’iniziativa si propone di creare una cultura della prevenzione, rendendo la gestione del caldo un impegno condiviso tra istituzioni, operatori sanitari e cittadini. Il Piano Calore 2025 rappresenta quindi un investimento strategico per la salute pubblica, volto a ridurre la vulnerabilità della popolazione di Taranto agli effetti sempre più intensi delle ondate di calore.
Taranto, Piano Calore 2025: prevenzione e assistenza proattiva
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