Il progetto “Trame”, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si configura come un’iniziativa pionieristica volta a salvaguardare e rivitalizzare un patrimonio immateriale e materiale di inestimabile valore: le transumanze appenniniche che storicamente legano Puglia e Molise. Promosso congiuntamente dall’Università Aldo Moro di Bari, dall’Università degli Studi del Molise e dall’Università di Foggia, in collaborazione con l’azienda Archeologica-servizi e progetti per i beni culturali, “Trame” ambisce a creare un ecomuseo interregionale, un laboratorio permanente di conoscenza e valorizzazione.L’impegno si concentra sulla ricostruzione e documentazione dei tratturi, vere e proprie arterie di movimento per greggi e pastori, attraverso una mappatura precisa e dettagliata delle rotte del tratturo Pescasseroli-Candela e del tratturo Lucera-Castel di Sangro, ma estendendosi ad una più ampia analisi delle infrastrutture pastorali presenti nel territorio. Si tratta di una risorsa culturale e paesaggistica che, a lungo trascurata, necessita di essere riscoperta e compresa nella sua complessità.Il progetto si inserisce nel contesto più ampio del bando a cascata, denominato “Historical landscapes, traditions and cultural identities”, e del progetto “Changes-Cultural heritage active innovation for sustainable society”, sottolineando come la valorizzazione del patrimonio culturale non sia solo un atto di memoria, ma un motore di sviluppo sostenibile e rigenerazione territoriale. La pastorizia, infatti, non è solo un’attività economica, ma un complesso sistema di conoscenze, pratiche e relazioni umane che ha plasmato l’identità culturale e il paesaggio appenninico.La visione di “Trame” va oltre la semplice documentazione storica; si propone di creare un ponte tra passato e futuro, recuperando le pratiche tradizionali e promuovendo un turismo consapevole e responsabile. L’ecomuseo interregionale diventerà un luogo di incontro e scambio, dove i saperi ancestrali si fondono con le innovazioni tecnologiche, al fine di garantire la continuità di un’eredità culturale unica.L’avvio del progetto è stato segnato da incontri pubblici, che hanno visto la partecipazione attiva di un vasto numero di stakeholder locali, testimoniando l’interesse e la sensibilità del territorio verso questa iniziativa. Nei mesi di giugno e luglio, si susseguiranno ulteriori incontri partecipativi nei Comuni attraversati dai tratturi, come Pietramontecorvino, Volturino e Motta Montecorvino, con l’obiettivo di raccogliere le testimonianze dei pastori, delle comunità locali e degli esperti, e di costruire una mappatura “dal basso”, che tenga conto delle molteplici prospettive e interpretazioni del territorio. Questi momenti di confronto mirano a favorire la co-creazione di contenuti e percorsi espositivi, garantendo che l’ecomuseo sia un progetto realmente partecipato e condiviso dalla comunità.