“Trolley”, l’ultima creazione letteraria di Gabriele Canè, edita da Edizioni Minerva, si presenta come un’audace sperimentazione narrativa, un romanzo che sovverte le convenzioni del racconto tradizionale. Al posto del narratore onnisciente, emerge una voce inaspettata: quella di una vecchia valigia, un trolley a due ruote, manufatto cinese proveniente dalla fine del secolo scorso. Questa entità inanimata, dotata di una sorprendente capacità di osservazione e di un’ironia sottile, si rivela testimone privilegiata delle complesse dinamiche che plasmano la società contemporanea.Il trolley non è un semplice contenitore di oggetti, ma un archivio vivente di esperienze, un osservatorio privilegiato sulle metamorfosi che investono il tessuto sociale. Attraverso i suoi viaggi, assiste all’evoluzione delle abitudini alimentari, al mutamento del linguaggio, alla proliferazione dei BeB nei condomini e all’avvento dell’intelligenza artificiale. La sua prospettiva, letteralmente “a terra”, offre una visione inedita dei margini, dei silenzi, delle vite che si svolgono ai confini del racconto dominante. Il trolley incarna la fragilità e la resilienza della materia, testimone impassibile del tempo che trasforma ogni cosa.L’autore, giornalista di lunga esperienza e figura di spicco nel panorama comunicativo italiano, con “Trolley” prosegue un percorso letterario iniziato con “Dove eravamo rimasti” e “Sarà un caso”, affinando la propria capacità di osservazione e di interpretazione della realtà. Il romanzo non si limita a descrivere un cambiamento, ma ne esplora le implicazioni esistenziali, la perdita di identità, la precarietà del futuro. La valigia, costretta a percorrere strade imposte, rappresenta metaforicamente la condizione umana, sospesa tra la passività e la possibilità di una consapevole osservazione del mondo.”Trolley” è un invito a riflettere sulla nostra stessa identità, a riconoscere in noi, forse, una valigia: un oggetto trasportato, spesso in balia delle circostanze, ma capace, se lo desideriamo, di mantenere viva la scintilla della curiosità e dell’ironia. L’opera suggerisce che la vera saggezza risiede nella capacità di osservare il flusso incessante della vita, senza farsi sopraffare dal suo vortice, conservando un legame autentico con ciò che resta di “naturale”, l’ancora che ci tiene saldi alla nostra umanità. È un romanzo che interroga il ruolo dell’oggetto nel racconto umano e l’importanza di mantenere uno sguardo critico e compassato di fronte alle trasformazioni epocali.
Trolley: Una Valigia Racconta la Nostra Storia
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