La pellegrinazione dei vescovi toscani in Terra Santa, iniziata il 9 giugno, si è trovata improvvisamente al centro di una crisi geopolitica di proporzioni inaudite. Il rientro, programmato per la serata da Tel Aviv, è stato bruscamente interrotto dalla drammatica escalation tra Israele e Iran, culminata in un attacco notturno che ha sconvolto la regione.La comunicazione, affidata al giornalista Simone Pitossi, testimonia la precarietà della situazione: “Ci hanno portato fuori dalla città vecchia di Gerusalemme, ora inaccessibile. Tutti i collegamenti stradali sono interrotti. Siamo a Notre Dame in attesa del pullman che ci trasporti in Giordania.” La priorità immediata è trovare un corridoio sicuro per evacuare i vescovi e il loro seguito, in un contesto di incertezza assoluta. L’apertura dello spazio aereo giordano e la disponibilità di voli di ritorno rappresentano un fattore cruciale, ma al momento in sospeso.Il video del padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, offre un quadro ancora più vivido della gravità della situazione. Il suo racconto, diretto e commosso, descrive una notte di terrore e di profonda inquietudine. L’attacco israeliano all’Iran, avvenuto alle prime ore del mattino, ha innescato una reazione a catena che ha paralizzato l’intera regione. “Tutto è chiuso,” afferma padre Faltas, “anche l’aeroporto, e tutta la città è interrotta.” La Custodia si sta attivamente adoperando per garantire la partenza dei vescovi e degli accompagnatori attraverso la Giordania, considerata un’opzione più sicura, data l’imprevedibilità degli eventi imminenti. La minaccia di ulteriori missili lanciati dall’Iran, previsti in arrivo nel corso della giornata, accresce ulteriormente il senso di urgenza e l’angoscia collettiva.Questa emergenza, che coinvolge un gruppo di fedeli in pellegrinaggio, proietta una luce cruda e inaspettata sulle tensioni geopolitiche che affliggono il Medio Oriente. La Terra Santa, luogo simbolo di fede e di storia, si trova improvvisamente esposta alla fragilità e alla violenza del conflitto, costringendo a ripensare in termini urgenti la sicurezza e la continuità di iniziative religiose e culturali che mirano a promuovere il dialogo e la comprensione tra popoli. La speranza, ora, risiede nella possibilità di trovare un accordo e di allentare la spirale di violenza che minaccia la stabilità dell’intera regione.
Vescovi toscani in Terra Santa: pellegrinaggio interrotto dalla crisi israelo-iraniana
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