venerdì, 4 Luglio 2025
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Vibo Valentia, tentato auto-combustione per la madre: gesto di disperazione

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Un atto di disperazione, un gesto estremo di affetto e frustrazione, ha scosso la comunità ospedaliera di Vibo Valentia. Un uomo di 66 anni, spinto all’orlo del baratro dalla preoccupazione per la salute della madre, ha tentato un atto di auto-combustione all’interno del reparto di ortopedia dell’ospedale Jazzolino. L’uomo, visibilmente turbato e in preda all’angoscia, versò del liquido infiammabile sul proprio corpo, brandendo un accendino in una drammatica minaccia di suicidio.L’episodio, che avrebbe potuto sfocare in conseguenze tragiche, è stato prontamente scongiurato dall’intervento tempestivo e decisivo di un caposala, figura chiave nel tessuto ospedaliero e testimone diretto della disperazione dell’uomo. Con un gesto di coraggio e prontezza, il caposala riuscì a sottrarre l’accendino dalle mani del manifestante, interrompendo la catena degli eventi e disinnescando la situazione.La protesta, di natura singolare e carica di emotività, era motivata dalla profonda inquietudine del figlio nei confronti della condizione della madre, una donna anziana, novantenne, affetta da frattura del femore. Nonostante il ricovero protratto per oltre una settimana, l’intervento chirurgico necessario per la riparazione della frattura era stato ripetutamente rimandato, suscitando crescente frustrazione e preoccupazione nell’uomo, che vedeva recidere ogni speranza per il benessere della genitrice.Immediatamente dopo aver ripristinato una parvenza di calma nel manifestante, il caposala ha attivato le forze dell’ordine, i Carabinieri, riconoscendo la gravità della situazione e la necessità di un intervento istituzionale.L’arrivo del direttore sanitario dell’Asp di Vibo, Francesco Ascoli, ha segnato una svolta significativa. La drammaticità dell’atto di protesta, unita alla pressione esercitata dalla vicenda, ha innescato una rapida riorganizzazione delle priorità. In risposta diretta all’emergenza, l’intervento chirurgico sulla frattura del femore della donna anziana è stato programmato e eseguito nel corso della stessa mattinata, coronando così un epilogo positivo a un momento di profonda tensione e disperazione. L’episodio solleva interrogativi cruciali sull’accesso alle cure, la gestione delle liste d’attesa e la comunicazione tra istituzioni sanitarie e pazienti, evidenziando la fragilità del rapporto di fiducia tra cittadini e sistema sanitario.

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