Il Piano strategico per la Zona Economica Speciale Unica (ZES), approvato a fine 2024, si configura come un catalizzatore essenziale per la rivitalizzazione economica dei territori meridionali, rappresentando una risposta strutturale alle sfide di sviluppo del Mezzogiorno. La Corte dei Conti, nel suo recente controllo e relazione sullo stato di avanzamento del progetto, sottolinea la necessità di un monitoraggio continuo e rigoroso dell’efficacia delle misure implementate, nonché di un’azione amministrativa incisiva da parte della Struttura di Missione, al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati e massimizzare l’impatto positivo sulla comunità.La ZES Unica, che abbraccia le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, si fonda su un approccio integrato, articolato attorno a due elementi chiave: il portale digitale “Sud ZES” e il regime dei crediti d’imposta. “Sud ZES” agisce come un punto di snodo per la semplificazione burocratica, consentendo agli operatori economici di presentare in via telematica le istanze relative all’avvio di nuove attività o all’insediamento di strutture produttive, industriali e logistiche, riducendo drasticamente i tempi e gli oneri amministrativi. I risultati preliminari, rilevati a partire dalla piena operatività della Struttura di Missione nel marzo 2024, testimoniano un’effettiva diminuzione dei tempi di istruttoria e un incremento del tasso di approvazione delle richieste, elementi cruciali per stimolare l’attrattività del territorio.Il credito d’imposta, finanziato dalla legge di bilancio 2024 con un plafond di 1,8 miliardi di euro, incrementato a 2,2 miliardi per il 2025, costituisce un incentivo fiscale significativo per gli investimenti in beni strumentali destinati a strutture produttive localizzate nelle aree specifiche della ZES. Questa misura mira a incentivare l’innovazione, la creazione di posti di lavoro e la modernizzazione del tessuto industriale meridionale, stimolando la competitività delle imprese.Tuttavia, l’elevata domanda di crediti d’imposta – che ad aprile 2024 ha superato i 2,5 miliardi di euro – rivela un’attenzione diffusa verso le opportunità offerte dalla ZES, evidenziando al contempo la necessità di una gestione oculata delle risorse disponibili. L’analisi della distribuzione geografica delle richieste dimostra una concentrazione significativa in Campania (35,74% degli investimenti), Sicilia (21,38%) e Puglia (18,05%), indicando aree di particolare interesse per gli investitori e suggerendo la necessità di interventi mirati per promuovere uno sviluppo più equilibrato in tutte le regioni coinvolte. La Corte dei Conti si riserva, pertanto, di approfondire ulteriormente l’istruttoria, monitorando l’impatto distributivo e l’efficienza complessiva del piano, ponendo l’accento sulla necessità di adattamenti e miglioramenti continui per massimizzare il contributo della ZES Unica alla crescita sostenibile del Mezzogiorno.
ZES Unica: Corte dei Conti esamina l’impatto e chiede monitoraggio
Pubblicato il
