20 marzo 2025 – 16:39
“No alla deportazione del popolo palestinese: un’aberrazione che viola i diritti fondamentali dell’uomo. No al genocidio, sí a un cessate il fuoco immediato e duraturo per salvare la vita dei civili e proteggere l’integrità delle infrastrutture palestinesi.La striscia di Gaza è una prigione aperta che subisce ogni giorno le conseguenze della guerra, dell’occupazione e del negligenza internazionale. È urgente la ricostruzione di un territorio devastato dal conflitto, con l’invio di aiuti umanitari e tecnici specializzati.Ma è solo uno degli aspetti di questo conflitto: la guerra al popolo palestinese non è più solo un dramma storico e geografico, ma anche culturale. La cultura di guerra della politica italiana e del suo sostegno a Israele va smantellata con urgenza, al fine di spezzare la catena di violenze che hanno condotto ad anni di sofferenza.La nostra protesta contro i bombardamenti degli ultimi giorni non è solo un atto di rabbia, ma anche un appello all’internazionalizzazione del conflitto: bisogna fermare la corsa al riarmo e alle politiche sicuritarie che hanno portato a questi atti di guerra.Il governo italiano deve finalmente smentire l’ipocrisia della sua retorica umanitaria, ponendo fine alla connivenza con le politiche di Israele. È il momento per la comunità internazionale di scongiurare questo dramma storico: è necessario un cambiamento radicale nella nostra azione politica e diplomatica.I popoli devono avere il diritto all’autodeterminazione, ai diritti umani ed all’accesso a risorse vitali come l’acqua. Bisogna fermare la devastante guerra commerciale del petrolio e i suoi danni per il pianeta.La protesta che si terrà a Milano in piazza Duca D’Aosta è solo uno dei punti di svolta verso un futuro migliore: abbiamo bisogno di un cambiamento politico radicale, ma anche della partecipazione attiva delle comunità per costruire un mondo diverso.