Nuovo assetto istituzionale della Fondazione Crt: le tensioni emergono dopo le modifiche statutarie.

Date:

22 agosto 2024 – 10:45

Dopo il definitivo via libera del consiglio d’indirizzo della fondazione di via XX Settembre alle modifiche su statuto e governance, emerge un interessante scenario istituzionale: il nuovo assetto di Palazzo Perrone non ha ottenuto l’unanimità. Le astensioni dei consiglieri Claudio Albanese e Paola Allamano – rappresentanti del Comune e della Città metropolitana, quindi del sindaco Stefano Lo Russo – hanno pesato notevolmente. Nonostante abbiano espresso soddisfazione per il positivo percorso intrapreso da Crt, non hanno esitato a manifestare il proprio dissenso per la mancata abolizione del sistema delle terne di nomi.Questo meccanismo, che lo scorso aprile ha portato all’esclusione di alcuni nominativi sostenuti da Lo Russo, ha visto Gianfranco Morgando come vittima collaterale principale, insieme a tutti coloro che godevano dell’appoggio del governatore Alberto Cirio, in particolare l’ex presidente della Regione Enzo Ghigo. È noto che Lo Russo e Cirio considerino il sistema delle terne una delle principali cause del patto occulto che ha provocato le dimissioni dell’ex presidente Fabrizio Palenzona e ha portato la fondazione vicina al commissariamento.Entrambi auspicherebbero che la fondazione Crt adottasse un meccanismo simile a quello della Compagnia di San Paolo, dove le nomine sono definitive. Oltre al rispetto delle prescrizioni ministeriali dell’Economia, questa è la vera sfida che coinvolge Comune e Regione: entrambi sperano in un ulteriore intervento sullo statuto della fondazione Crt per rivedere proprio questo meccanismo.Da tempo Comune e Regione sostengono un sistema più inclusivo delle istituzioni all’interno dell’ente. In particolare, come aveva spiegato Cirio prima delle elezioni regionali, si auspica maggiore trasparenza: mantenere le istituzioni separate dalla politica è stato considerato un errore in alcuni casi degli ultimi anni.Alcuni membri del consiglio d’indirizzo hanno criticato la posizione dei consiglieri Albanese e Perrone come un tentativo forzato di compromettere l’atmosfera idilliaca dopo l’elezione a presidente di Anna Maria Poggi. L’odierna decisione rappresenta un passaggio cruciale per la Fondazione Crt, auspicando possa segnare l’inizio di una nuova fase.Nel nuovo statuto è stato introdotto un intero articolo sul conflitto d’interessi – precedentemente assente – oltre alla modifica del regolamento sugli organi e all’introduzione di criteri più rigorosi relativi alla professionalità e alle competenze necessarie per far parte della Fondazione, comprese le incompatibilità. È stato creato un regolamento completo sul conflitto d’interessi con procedure preventive e sanzionatorie riguardanti la decadenza dall’organo in caso di violazioni.

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