(Adnkronos) – "Il nuovo Papa come Trump". Dopo la morte di Papa Francesco, una parte dell’elettorato cattolico vicino a Donald Trump – i cosiddetti cattolici Maga – guarda al prossimo conclave con la speranza di un deciso cambio di rotta. L'obiettivo è chiaro: eleggere un pontefice più vicino alla dottrina tradizionale e distante dalle aperture riformiste del papa argentino. Secondo il Financial Times, questi gruppi auspicano la fine di un pontificato considerato troppo progressista e in rottura con i valori cristiani. Jesse Romero, podcaster cattolico di Phoenix, ha invocato "un Papa in stile Trump" capace di "ripristinare i valori cristiani tradizionali", criticando la linea di Francesco su aborto, marxismo e omosessualità. Ancora più duro Roger Stone, storico consigliere di Trump, che ha definito "nauseanti" le lodi postume al pontefice e ne ha messo in dubbio la legittimità. Il malcontento verso Francesco tra i conservatori statunitensi ha radici profonde. Le benedizioni alle coppie omosessuali, l'impegno sul clima, l'accoglienza dei migranti e la messa in discussione del latino nella liturgia hanno alimentato un'opposizione ormai strutturata. "C'è un rapporto simbiotico tra l'agenda Maga e i cattolici post-liberali: si alimentano a vicenda", ha spiegato David Deane dell'Atlantic School of Theology. Questa tendenza è rafforzata da un cambiamento generazionale all'interno del clero americano: secondo una ricerca del Catholic Project, oltre l'80% dei sacerdoti ordinati dal 2020 si definisce conservatore. Università come la Franciscan University of Steubenville e Ave Maria University hanno formato una nuova élite ecclesiastica di orientamento tradizionalista.
Nonostante le critiche, Francesco ha risposto con fermezza. Ha rimosso il vescovo texano Joseph Strickland e revocato stipendio e alloggio vaticano al cardinale Raymond Burke, autore dei "dubia" su Amoris Laetitia. In una lettera ai vescovi americani, ha inoltre condannato le deportazioni attuate dall'amministrazione Trump, definendole lesive della dignità umana. Il futuro del pontificato sarà ora nelle mani del conclave: sei dei dieci cardinali statunitensi elettori sono stati nominati da Francesco e condividono in larga parte la sua visione pastorale. "È più probabile che il prossimo papa sia un Francesco II", ha ammesso John Yep, leader del gruppo Catholics for Catholics. Ma i cattolici Maga continuano a sperare in un pontefice che "possa sanare le fratture all'interno della Chiesa e sradicare alcune delle tendenze moderniste che si sono insinuate". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
“Nuovo Papa come Trump”, il sogno dei cattolici Maga
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