Nelle prime ore del primo giorno della settimana di Pasqua, Milano è stata scossa da un tragico evento che ha lasciato intrisi di rabbia e sgomento i residenti di viale Lombardia, dove una villa Liberty in stile Liberty si erge maestosa. È lì che è stato ritrovato il corpo di Angelito Acob Manansala, un governante filippino di 61 anni al servizio di una nota famiglia ebraica, ucciso a morte in maniera crudele da Dawda Bandeh, un trentaquattrenne gambiano regolarmente residente nella città lombarda. L’indagine aperta dalla Questura di Milano è ancora agli inizi, ma già alcune ipotesi sono emerse a chiarire le circostanze del decesso. Secondo quanto accertato, il 28enne era entrato nella villa con l’intento di rubare oggetti di valore e si trovava già al suo interno quando fu individuato dalla vittima che lo fermò mentre stava frugando in una stanza.La tragedia è stata causata da un’esplosione di rabbia che sembrerebbe essere scaturita per la scoperta del tentativo di furto. Il presunto omicida, Dawda Bandeh, era stato già sospettato nel passato per analoghe azioni e ora si attende il suo interrogatorio per capire se sarà disposto a raccontare i fatti con verità. Le indagini proseguiranno per cercare di illuminare gli aspetti più oscuri dell’accaduto.
Omicidio in Pasqua: Governante filippino ucciso a Milano, ipotesi su tentativo di furto
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