14 agosto 2024 – 08:40
Nel tranquillo quartiere residenziale di via Castegnate a Terno d’Isola, nella pittoresca provincia bergamasca, si respira un’atmosfera di inquietudine e mistero. Gli abitanti sono stati chiamati uno dopo l’altro dai carabinieri per fornire ogni minimo dettaglio sulla tragica notte del 29 luglio, quando la giovane barista Sharon Verzeni è stata brutalmente uccisa con coltellate senza motivo apparente. Ogni ricordo potrebbe rivelarsi fondamentale per gettare luce sul giallo che avvolge questo terribile omicidio.Mentre gli investigatori scrutano attentamente le registrazioni delle telecamere di sorveglianza disseminate nella zona, i residenti sono impegnati a ricostruire ogni istante di quella fatidica serata. Sharon aveva deciso di fare una passeggiata prima di andare a dormire, seguendo il consiglio della dietologa, una routine che aveva recentemente adottato. Anche il compagno Sergio Ruocco è stato nuovamente interrogato come persona informata sui fatti, confermando di essere stato in casa al momento dell’omicidio.I testimoni sperano ardentemente che qualcuno abbia visto o udito qualcosa che possa aiutare a identificare il misterioso assassino. L’ultima immagine che Sharon ha visto prima di morire è stata quella del suo aguzzino mentre le infliggeva l’ultima coltellata al petto. Nonostante la gravità delle ferite, la giovane è riuscita a guardarlo negli occhi prima che questi fuggisse via disperatamente. Ancora cosciente, ha avuto la lucidità di chiamare il numero d’emergenza per lanciare l’allarme: “Aiuto, sono stata accoltellata”, ma poco dopo è crollata a terra priva dei sensi.Le forze dell’ordine continuano ad analizzare i video provenienti dalle telecamere circostanti, estendendo la ricerca anche ai giorni precedenti per individuare eventuali movimenti sospetti o elementi che possano fornire ulteriori indizi sulla dinamica dell’accaduto. La comunità locale resta sconvolta e in apprensione, desiderosa di giustizia e risposte in merito all’assassinio crudele della giovane Sharon Verzeni.
