Operazione antimafia contro estorsione e concorrenza illecita: arrestati cinque individui a Palermo.

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La polizia, su incarico della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha attuato una misura cautelare nei confronti di cinque individui – due dei quali precedentemente condannati in via definitiva per associazione mafiosa – ritenuti responsabili di una serie di azioni ripetute di estorsione e concorrenza illecita con minacce o violenza, aggravate dal metodo mafioso e dall’agevolazione dell’associazione criminale.Le indagini condotte da varie unità investigative come lo Sco, la Sisco di Palermo e le squadre mobili di Agrigento e Palermo hanno portato alla luce un controllo diffuso e illegale delle attività agro-pastorali nelle zone di Santa Margherita del Belice, Montevago e Sambuca di Sicilia fino ai confini con Contessa Entellina (Palermo).I soggetti indagati, sfruttando la forza intimidatoria derivante dalla loro posizione di vertice all’interno del mandamento mafioso di Santa Margherita del Belice, avrebbero esercitato un controllo sull’economia agro-pastorale della zona e sull’utilizzo dei finanziamenti agricoli.Essi avrebbero obbligato i proprietari e gestori dei terreni agricoli a concedere vaste aree per il pascolo abusivo del bestiame, imponendo pagamenti irrisori che talvolta non venivano nemmeno effettuati. Il controllo dei terreni agricoli avrebbe comportato anche il divieto di svolgere attività agricole collaterali che interferissero con il libero pascolo degli animali, garantendo così un dominio sui beni immobili altrui finalizzato alla massimizzazione dei profitti derivanti dalla produzione casearia.Le indagini hanno potuto contare anche sulla testimonianza delle vittime che si sono opposte al sistema coercitivo del settore: in alcuni casi dopo la raccolta da parte dei legittimi proprietari, i prodotti sarebbero stati acquisiti e confezionati dagli indagati senza alcun compenso.Cinque degli sei soggetti coinvolti sono stati arrestati: una misura è stata eseguita nei confronti del settantaduenne Pietro Campo direttamente in carcere. Gli altri quattro sono stati arrestati durante la notte e trasferiti in un istituto penitenziario: Giovanni Campo 33 anni, Piero Guzzardo 45 anni (che è stato prima portato in Questura ad Agrigento) e Pasquale Ciaccio 58 anni. Domenico Bavetta 42 anni invece è stato posto ai domiciliari.

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