22 maggio 2024 – 06:52
Un’operazione congiunta delle forze dell’ordine italiane e di Interpol ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 individui di origine turca, sparsi tra Italia, Svizzera, Germania e Turchia. La rete criminale smantellata era guidata dal presunto capo della mafia turca Baris Boyun, da tempo uno dei più ricercati da Ankara. Le accuse mosse contro di loro includono la formazione di una banda armata con fini terroristici, attentati terroristici e omicidi. L’intervento è stato coordinato dall’autorità giudiziaria milanese Roberto Crepaldi, supportato da centinaia di agenti delle forze dell’ordine, tra cui l’antiterrorismo milanese rappresentato dal pm Bruna Albertini e dal procuratore Marcello Viola.L’azione è stata portata avanti all’alba con un blitz in un appartamento a Bagnaia, nella provincia viterbese, dove si presumeva che Boyun stesse scontando gli arresti domiciliari. Il presunto boss è stato prelevato dagli agenti intorno alle 5:30 per essere trasferito a Milano. Boyun era già stato arrestato nell’agosto del 2022 a Rimini in seguito a un mandato internazionale emesso dalle autorità turche per vari reati tra cui omicidio, minacce, lesioni e associazione a delinquere. Al momento dell’arresto precedente, aveva respinto fermamente le accuse sostenendo di essere vittima di persecuzioni politiche in quanto curdo e aveva richiesto asilo politico in Italia.La vicenda legale di Boyun aveva generato tensioni tra l’Italia e la Turchia che aveva richiesto la sua estradizione, ma tale richiesta era stata respinta prima dal tribunale bolognese e successivamente dalla Corte di Cassazione. L’intervento a Bagnaia fa parte di un’ampia operazione notturna condotta dalla Polizia che ha portato all’arresto complessivo di circa 18 persone distribuite tra la Sicilia e la provincia viterbese.