14 giugno 2024 – 08:54
La Task Force per la Sicurezza del Patrimonio Culturale ha portato a termine un’operazione di recupero mirata alla confisca preventiva emessa dal Tribunale di Trapani, coinvolgendo beni di inestimabile valore storico, artistico e archeologico. Tra gli oggetti sequestrati spiccano numerose anfore risalenti all’epoca tardo romana e un basamento in marmo decorato con scene mitologiche su tutti i lati, appartenente al periodo ellenistico-romano. Questi reperti, considerati di grande valore, erano di proprietà di un trafficante internazionale d’arte, individuato dagli inquirenti come legato al noto boss Matteo Messina Denaro.Secondo quanto riportato dalla Dia nella nota ufficiale, il destinatario della misura cautelare è stato descritto come estremamente pericoloso in virtù della sua attività illecita nel commercio internazionale di reperti archeologici. Testimonianze da parte di collaboratori di giustizia confermano le attività illegali condotte dal trafficate in passato. La decisione preventiva adottata è stata basata su una proposta congiunta del Direttore della Dia e del Procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio de Lucia ed è il risultato delle indagini patrimoniali condotte dalla Task Force per la Sicurezza del Patrimonio Culturale di Trapani che hanno evidenziato uno squilibrio significativo tra le entrate finanziarie e le spese sostenute dal nucleo familiare dell’indagato.Le opere d’arte recuperate saranno ora affidate alla custodia della Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali al fine di garantirne la fruizione pubblica. Questa operazione si inserisce in un più ampio contesto di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale nazionale, contrastando efficacemente il traffico illegale di reperti archeologici e contribuendo alla salvaguardia della memoria storica e artistica del nostro paese.
