08 ottobre 2024 – 11:01
Liliana Padurariu, residente ad Aosta e attiva nel quartiere Cogne, è stata al centro di un’operazione delle forze dell’ordine che ha portato al sequestro di 21 barboncini toy, inclusi cuccioli e persino un gatto. La donna romena è accusata di aver allevato e venduto illegalmente gli animali senza pedigree, guadagnando circa 13 mila euro dalla vendita dei cuccioli a prezzi intorno ai 1800 euro ciascuno. Le autorità competenti hanno evidenziato che tali attività le avrebbero impedito di percepire il reddito di cittadinanza, in quanto non avrebbe dichiarato i profitti ottenuti.Oltre alle questioni fiscali, l’accusa contesta a Liliana Padurariu il trattamento non adeguato degli animali detenuti, sottolineando che le condizioni in cui erano tenuti i barboncini non rispettavano le loro esigenze naturali. La donna era conosciuta nel quartiere per il suo impegno nel volontariato, ma ora si trova coinvolta in un’indagine legale che potrebbe avere conseguenze serie sul suo status legale e sulle sue attività future.L’operazione condotta dalle forze dell’ordine ha rivelato anche transazioni finanziarie sospette legate alla vendita degli animali, sia in contanti che tramite bonifici bancari. Questo elemento potrebbe complicare ulteriormente la situazione della donna romena, aumentando le accuse a suo carico e la gravità delle conseguenze legali.La vicenda di Liliana Padurariu mette in luce una serie di questioni complesse legate alla gestione degli animali da compagnia, alla regolamentazione delle attività commerciali non conformi e alla responsabilità fiscale dei cittadini. Il caso suscita riflessioni su come garantire il benessere degli animali domestici e contrastare pratiche illegali nel settore della vendita di cuccioli senza pedigree.
