27 novembre 2024 – 20:40
Nella giornata di lunedì, presso la Capitaneria di Porto a Palermo, si è svolto un importante incontro volto al recupero del relitto del Bayesian, l’imbarcazione che giace a 50 metri di profondità al largo di Porticello dal tragico evento avvenuto la notte del 19 agosto, che ha causato la perdita di sei vite umane tra i passeggeri e un membro dell’equipaggio. All’incontro hanno partecipato esperti della guardia costiera e legali rappresentanti della società proprietaria dell’imbarcazione. Diverse aziende specializzate nel recupero dei relitti hanno presentato proposte per valutare costi e modalità operative necessarie per l’operazione.La complessità tecnica dell’intervento richiede un accordo con la Capitaneria di Porto, motivo per cui tali incontri sono cruciali per definire il piano di recupero che dovrà ottenere l’approvazione dagli uffici della direzione marittima. Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche, sono stati presentati otto progetti per il recupero dello yacht, con l’obiettivo di selezionare entro due settimane la soluzione più sicura e efficiente. L’operazione prevede non solo il sollevamento dello scafo lungo 56 metri, ma anche il recupero integro dell’albero alto 72 metri.Si sta valutando un sistema per ruotare lo scafo in posizione orizzontale e procedere al sollevamento tramite gru, considerando l’utilizzo di palloni gonfiabili per facilitare l’emersione. È fondamentale completare l’operazione senza danneggiare ulteriormente lo yacht al fine di raccogliere elementi cruciali per le indagini sulle cause dell’affondamento.Un aspetto critico riguarda la presenza a bordo di diciottomila litri di carburante e olio motore, suscitando preoccupazioni tra pescatori locali e ambientalisti a livello globale riguardo alla possibile contaminazione delle acque marine. La decisione della società gestrice del Bayesian di recuperare lo scafo senza svuotarlo preventivamente ha generato apprensione circa potenziali rischi ambientali legati allo spostamento del relitto.Il piano in fase di elaborazione non prevede attualmente interventi specifici per bonificare l’area circostante prima del recupero del veliero. La responsabilità del recupero ricade su Camper e Nicholsons, l’azienda proprietaria dell’imbarcazione, che è tenuta ad adempiere agli obblighi legali relativi alla rimozione dello scafo dal golfo di Porticello.