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sabato, 10 Maggio 2025
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Macron chiede aiuti alle Nazioni Unite per fermare guerra in Ucraina: un cessate il fuoco senza Russia è impossibile

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Il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un appello alle Nazioni Unite e al Consiglio di Sicurezza per una tregua di 30 giorni in Ucraina entro le prossime ore, sottolineando che l’accordo non potrà avere alcun effetto senza la partecipazione attiva della Russia. La proposta di Macron mira a porre fine alla guerra e a riportare un senso di stabilità nel continente, evitando di alimentare ulteriormente il conflitto tra le due parti in causa. Le sanzioni economiche sono state specificatamente menzionate come potenziale risposta alle eventuali violazioni del cessate il fuoco.Con la sua proposta, Macron si aspetta che i governi occidentali sostengano la sua iniziativa e lavorino per raggiungere un compromesso duraturo.

La scomparsa di Gianni Vasino, il volto carismatico che segnò l’impronta nel mondo del calcio italiano

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La scomparsa di Gianni Vasino ha lasciato un vuoto inspiegabile nel mondo dello sport e della televisione italiana, un popolare volto conosciuto da intere generazioni che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio. La sua figura carismatica ha conquistato il cuore dei tifosi italiani, innamorati delle emozioni e dei momenti di magia sulla carta verde e, con una passione contagiosa, li ha trasportati dentro la cabina di regia della Rai per seguire i match più importanti. Tra questi, non dimenticare il leggendario “90° Minuto” che, assieme ad altri volti noti come Gianni Mihalj e Luciano Rigazzoni, rappresentò un momento importante nella storia del calcio italiano in tv, dove la sua presenza costante fece da ponte tra passione e informazione. Ma Vasino non si limitò a questa esperienza: l’esperienza con Telenord, emittente televisiva di riferimento per il nord-ovest, diede vita ad un episodio storico inatteso: la sua idea pionieristica di coinvolgere il cardinale Tarcisio Bertone, allora arcivescovo di Genova e futuro segretario di Stato vaticano durante il pontificato di Benedetto XVI, come telecronista per due partite importanti, Sampdoria-Juventus del 2004 e Genoa-Torino. Questo incredibile evento non solo ha reso Telenord protagonista in un momento storico ma ha anche evidenziato la capacità di Vasino nell’innovare le idee tradizionali.

Gauff e il primo Papa americano: “Ho urlato, volevo andare a San Pietro”

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(Adnkronos) –
Coco Gauff e il primo Papa americano. La tennista statunitense, dopo aver battuto la canadese Victori Mboko oggi, venerdì 9 maggio, al primo turno degli Internazionali d'Italia 2025, ha parlato di Papa Leone XIV, all'anagrafe Robert Francis Prevost, ovvero il primo Pontefice a stelle e strisce della storia: "Non ho seguito molto le fasi del processo, ho visto alcune cose da quando sono arrivata qui a Roma. Ricordo che un giorno quando stavo arrivando al campo ho chiesto alla mia fisioterapista, che è cattolica, se ci fosse mai stato un Papa americano e lei mi ha risposto 'mai, e probabilmente non ci sarà mai'", ha raccontato la numero tre del mondo, "e quindi poi stavamo guardando la tv e quando hanno annunciato che il nuovo Papa fosse americano ho urlato, mi sono sentita come se avessi vinto alle Olimpiadi". Nei giorni scorsi Gauff aveva anche espresso il desiderio di andare in piazza San Pietro, per assistere a quest'evento storico: "Lui sembra un brav'uomo, ho visto dei suoi video, alcune interviste del fratello e ho pensato 'wow, è un brav'uomo'. Io non sono cattolica, ma volevo provare ad andare in piazza San Pietro quando è arrivata la fumata bianca. Ho visto tantissima gente che è corsa in piazza e sono stata molto vicina a fare lo stesso. Sono molto orgogliosa di essere stata nella stessa città dove è avvenuto questo evento storico. Spero che svolga un buon lavoro". "Ho visto che ha giocato a tennis, quindi probabilmente sa chi sono", ha detto Gauff ridendo, "se gli piace il tennis magari guarda qualche partita e potrebbe sapere chi sono. Sarebbe molto bello, ma se non fosse così va bene lo stesso. Non so se il Papa vada a eventi sportivi, ho sentito che è un tifoso dei White Sox, ma magari verrà a vedere una partita e tiferà per me".  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Egitto e Russia si riuniscono a Mosca per stabilizzare il Medio Oriente

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La parabola della cooperazione tra Egitto e Russia nella regione mediorientale si è nuovamente incrociata il giorno in cui il ministro Abdel Fattah Al Sisi e il presidente Vladimir Putin si sono dati appuntamento, questa volta a Mosca, al fine di condividere strategie sul delicato fronte palestinese. L’occasione era la parata della vittoria, un evento che ricorda la grande guerra patriottica e rappresenta uno dei momenti più solenni dell’anno russo.La nota rilasciata dall’ufficio del presidente egiziano sottolinea l’accordo di fondo raggiunto tra i due leader sul tema della stabilizzazione nella regione, con particolare riferimento alla Striscia di Gaza e all’impegno per prevenire un possibile aumento dell’escalation. In questo contesto, il ministro Al Sisi e il presidente Putin hanno espresso l’esigenza di una maggiore cooperazione tra i paesi coinvolti nella regione mediorientale, mirando a ripristinare la stabilità e a ridurre gli elementi di conflittualità.Durante la riunione, è stato sottolineato l’importanza della diplomazia nel raggiungere risultati significativi. Allo stesso tempo, è stata ribadita l’intenzione di intensificare gli sforzi per evitare un aumento dell’escalation, concludendo che ogni iniziativa volta a promuovere la pace e lo sviluppo nella regione sia ben accetta.La parabola della cooperazione tra Egitto e Russia si è quindi aperta nuovamente una finestra di speranza per un futuro migliore nel Medio Oriente, dove gli interessi dei vari stati devono essere bilanciati con la necessità di trovare soluzioni pacifiche ai conflitti.Si è trattato in particolare della Striscia di Gaza, che da anni costituisce un nodo critico di tensione. Il quadro politico e sociale palestinese si è sempre più polarizzato tra Fatah e Hamas.Il ministro Al Sisi e il presidente Putin hanno espresso l’esigenza di sostenere i processi democratici e di garantire la pace, con particolare riferimento alla Striscia di Gaza.

Il Governo Italiano Proroga L’Emergenza In Gaza E Continua A Fornire Aiuti

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Il governo italiano ha deciso, su proposta del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, di prorogare per ulteriori 12 mesi lo stato di emergenza nella Striscia di Gaza, in risposta agli sviluppi recenti in quella regione. Questo provvedimento è stato motivato dalla necessità di continuare a fornire assistenza alla popolazione civile, che versa in una situazione estremamente critica, con carenza di cibo e cure mediche essenziali.La decisione del governo italiano è stata presa dopo la presentazione di un rapporto dettagliato dal ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, il quale ha sottolineato l’urgenza della situazione e la necessità di intervenire con immediatezza. Il ministro Tajani ha dichiarato che l’Italia è stata sempre in prima linea nel fornire assistenza alla popolazione civile di Gaza, lavorando stretta a stretta con Israele, l’Autorità Nazionale Palestinese e il Programma Alimentare Mondiale dell’ONU per cercare di riaprire un varco per il trasporto degli aiuti alimentari.In particolare, i governi italiano e israeliano hanno stabilito un partenariato per la creazione di una catena di distribuzione del cibo e delle cure mediche a Gaza. Il ministro Tajani ha sottolineato che l’Italia sta lavorando per riaprire il varco per far passare gli aiuti alimentari italiani, oltre ad assistere i malati palestinesi.Nel frattempo, la Protezione Civile italiana continua a fornire assistenza alle persone bisognose di cure mediche e a fornire beni di sostentamento ai civili palestinesi. Tra le iniziative realizzate ci sono state anche le operazioni di evacuazione di oltre 100 minori insieme alle loro famiglie per essere trattati in strutture italiane.Con la proroga dello stato di emergenza, il governo italiano si impegna a proseguire con l’assistenza alla popolazione civile palestinese, assicurando una tempestiva assistenza e il necessario soccorso. Inoltre, l’Italia continuerà a lavorare per alleviare le sofferenze della popolazione civile di Gaza, fornendo ulteriori risorse finanziarie per sostenere i trasferimenti dei pazienti in Paesi dove possono ricevere le cure necessarie.In sintesi, la decisione del governo italiano è motivata dalla necessità di continuare a fornire assistenza alla popolazione civile di Gaza, che versa in una situazione critica. Il provvedimento prevede l’erogazione di ulteriori risorse finanziarie per sostenere i trasferimenti dei pazienti e la fornitura di beni di sostentamento ai civili palestinesi.

Ucraina minaccia espulsione diplomatici ungheresi: si acuisce crisi di spionaggio tra i due Paesi confinanti.

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L’Ucraina ha adottato misure severe nei confronti dell’Ungheria nel contesto di una crisi diplomatica in rapida evoluzione, segnata da accuse reciproche di spionaggio tra i due Paesi confinanti. Il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, ha lanciato un ultimatum ai due diplomatici ungheresi presenti sul suolo nazionale, chiedendo loro di lasciare il paese entro 48 ore, in applicazione del principio di reciprocità. Queste mosse si inseriscono in una dinamica più ampia di tensioni tra i due Stati, che sembrano voler ribadire la propria posizione e le proprie preoccupazioni sulla vicenda dello spionaggio.La decisione ucraina rappresenta un passo significativo nella escalation delle misure repressive adottate dal paese nei confronti dell’Ungheria, che finora non ha avuto una risposta esplicita dall’altra parte. Ciò potrebbe indicare la volontà di Kiev di condurre una politica più ferma e decisa per tutelare i propri interessi nazionali.

La Casa Bianca conferma la scelta di mantenere i dazi del 10%

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La Casa Bianca ha annunciato con fermezza che il dazio del 10%, instaurato dal precedente amministrazione Trump, rimarrà invariato per tutti i paesi terzi, ribadendo tale decisione attraverso un comunicato ufficiale. La portavoce Karoline Leavitt ha espresso chiarimenti sull’argomento confermando che tale misura sarà mantenuta integra ed indistinta rispetto alle nazioni coinvolte.La posizione della Casa Bianca è stata enfatizzata dall’ammissione di una continua volatilità dei rapporti internazionali, in particolare con riguardo all’attuale dibattito sull’evoluzione dei dazi commerciali. Il Presidente Donald Trump ha espresso pubblicamente la propria intenzione di mantenere un livello fiscale complessivo stabile e coerente con le politiche internazionali esistenti.In base alle fonti ufficiali, tale misura sembrerebbe essere una scelta strategica volta a consolidare ulteriormente il potere economico degli Stati Uniti. La decisione di mantenerlo per tutti i paesi, in particolare, è stata interpretata come un chiaro segnale di continuità e coerenza con le linee politiche del precedente governo.La posizione ufficiale della Casa Bianca ha ricevuto varie reazioni da parte delle comunità internazionali. Alcuni paesi hanno espresso apprezzamento per la scelta, sottolineando che tali misure sono essenziali per tutelare gli interessi nazionali e garantire la competitività nel mercato mondiale.Altri però si sono mostrati più critici nei confronti della decisione, evidenziando le potenziali ripercussioni negative sulla crescita economica globale e i potenziali effetti sull’equilibrio commerciale. Inoltre, alcuni analisti hanno suggerito che l’obiettivo dichiarato di stabilizzare la politica fiscale internazionale possa essere perseguito tramite alternative più efficaci.La situazione rimane ancora in via di chiarimento e non è possibile prevedere con certezza le conseguenze a lungo termine della scelta della Casa Bianca. Tuttavia, è evidente che tale decisione rappresenterà un fattore significativo nella determinazione del futuro delle relazioni commerciali internazionali.L’annuncio di mantenimento dei dazi del 10% ha destato grande interesse e curiosità all’interno della comunità politica. Alcuni analisti hanno espresso il loro pensiero secondo cui tale scelta potrebbe avere ripercussioni negative sulla crescita economica globale, sottolineando le potenziali conseguenze su scala internazionale.La Casa Bianca ha anche ricevuto varie critiche e valutazioni da parte dei funzionari politici di altri paesi. In particolare alcuni hanno espresso dubbi sulla decisione del Presidente Trump di mantenere il dazio al 10% per tutti i paesi, sottolineando che tale misura potrebbe avere ripercussioni negative a livello internazionale.Nonostante le divergenze e le critiche, la Casa Bianca rimane convinta della propria scelta. La portavoce Karoline Leavitt ha dichiarato: “La decisione di mantenere il dazio al 10% per tutti i paesi è stata presa dopo un’attenta valutazione delle condizioni economiche attuali e dei rapporti commerciali internazionali”.

Trump colto in fallo dal Tribunale: libertà di parola salvata per la dottoranda turca Rumeysa Ozturk.

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Il tribunale federale ha emanato un ordine di rilascio immediato per Rumeysa Ozturk, una dottoranda turca della prestigiosa Tufts University, la cui detenzione è stata oggetto di uno scandalo all’interno della controversa campagna dell’amministrazione Trump contro gli studenti filopalestinesi negli campus universitari americani. La decisione del giudice distrettuale statunitense William Sessions III ha stabilito che Ozturk era stata detenuta illegalmente nel marzo scorso per aver pubblicato un articolo critico nei confronti di Israele sulla rivista della sua scuola, violando così il suo diritto alla libertà di parola.Il giudice Sessions ha affermato che non esistono prove concrete dell’articolo in questione e che la sua presunta pubblicazione sarebbe stata un’evidente violazione dei diritti fondamentali della dottoranda. Inoltre, il magistrato ha sottolineato le gravi denunce avanzate da Ozturk relative a possibili violazioni del suo giusto processo durante la detenzione.La decisione del tribunale è un duro colpo per l’amministrazione Trump, che è stata criticata per le sue politiche discriminatorie nei confronti degli studenti filopalestinesi e dei loro sostenitori. Il caso di Ozturk rappresenta solo uno degli episodi più eclatanti di una tendenza allarmante in cui gli studenti sono stati trattati come soggetti da sorvegliare e non come cittadini con diritti fondamentali.Il giudice Sessions, nominato da Obama, ha dimostrato un netto dissenso dall’amministrazione Trump con la sua decisione, sottolineando l’importanza della protezione dei diritti civili e delle libertà individuali. La sentenza del tribunale rappresenta una vittoria importante per Ozturk e per tutti coloro che difendono i principi fondamentali di democrazia e giustizia.In questo caso, è emerso un quadro inquietante di violazioni dei diritti civili da parte dell’amministrazione Trump, mettendo in luce la necessità di una maggiore consapevolezza e azione per proteggere le libertà individuali e garantire che il sistema giudiziario americano rimanga imparziale e giusto.Il caso Ozturk è solo uno degli esempi della continua lotta per la difesa dei diritti civili e delle libertà individuali, soprattutto in un contesto di crescente polarizzazione politica. La decisione del tribunale rappresenta un passo importante verso una maggiore protezione delle libertà fondamentali e una minaccia alla tendenza allarmante dell’amministrazione Trump a limitare i diritti civili.

Michelle Obama: La vulnerabilità come strumento di crescita: la mia esperienza con la terapia

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La vulnerabilità come strumento di crescita: Michelle Obama svela la sua terapiaIn un’intervista esclusiva, l’ex First Lady degli Stati Uniti, Michelle Obama, ha condiviso con il pubblico la sua esperienza personale con la terapia. La moglie di Barack Obama non si è astenuta dal parlare della sua scelta, sottolineando che credere nel potere di confessarsi e confrontarsi con gli altri è una delle cose più importanti per lei.”Penso che i nostri genitori hanno creato un ambiente sicuro e protettivo durante la nostra crescita, simile a quello offerto dalla terapia. E io ho cercato un’esperienza analoga tra familiari ed amici”, ha spiegato Obama. “Credo nel potere di condividere le proprie sfide con persone in cui ci si fida e che questo possa manifestarsi in molte forme, e per me è stato così.”Ma cosa pensa la stessa Obama della terapia come strumento di crescita personale? “La credo”, ha risposto senza esitazioni. “Credo nella terapia di coppia, credo in tutto ciò che funziona per ciascuno di noi”. È questa comprensione profonda del valore della consapevolezza e della crescita interiore che le ha fatto decidere di intraprendere il suo percorso di terapia, nonostante avesse già raggiunto l’età degli anni 60.”Sto attraversando una fase di transizione nella mia vita”, ha continuato ad esprimersi Michelle Obama. “Il mio periodo come First Lady è finalmente terminato e sto imparando a gestire la libertà, la scelta totale che ora ho”. Questa nuova condizione lo rende più facile per lei farsi carico delle proprie responsabilità e comprenderne meglio le sue esigenze.”Sono una donna con il nido vuoto. Le mie figlie sono cresciute e vivono ormai lontano da casa”, ha aggiunto Obama, ricordando la sua esperienza di madre e moglie mentre era a capo della Casa Bianca.Il fatto che lei non abbia più scuse per le sue decisioni è un punto importante. “Non ho più la scusa del ‘Beh, i miei figli hanno bisogno di questo, o mio marito ha bisogno di quello, o il Paese ha bisogno di ciò'”, ha detto.Svelare i suoi pensieri e sfide a un pubblico vasto è stato uno step importante per lei. E la sua scelta di intraprendere il suo percorso di terapia ha dimostrato che la crescita personale non ha mai fine, in ogni età della vita.

Draper e il ritorno di Sinner: “L’ho visto rilassato, ma non so cosa aspettarmi”

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(Adnkronos) –
Jack Draper racconta Jannik Sinner. Il tennista inglese, che ha battuto oggi, venerdì 9 maggio, Luciano Darderi nel secondo turno degli Internazionali d'Italia 2025, ha parlato del ritorno dell'azzurro, che domani scenderà in campo a Roma contro Navone dopo i tre mesi di squalifica per il caso Clostebol: "Lui è molto rilassato. Quando ci siamo allenati insieme a Montecarlo il primo giorno ero avanti rispetto a lui, specialmente durante la partitella, ma quelli erano i primi punti che giocava da quando era tornato. Poi ha cominciato a giocare veramente bene, nei giorni seguenti, e si è adattato velocemente, tornando al suo livello". Difficile però fare un pronostico: "Non so cosa aspettarmi da lui in questa settimana, conoscendolo giocherà molto bene. Sta lavorando tanto in palestra e penso che si senta bene, rilassato, così mi è sembrato dal tempo che ho trascorso con lui", ha detto Draper, "il tennis è uno sport brutale, ogni settimana le cose cambiano, e tutto quello che ha dovuto affrontare non è stato facile. Ma ha giocato tante partite e magari del tempo libero può avergli fatto bene per tornare al suo livello". A dare una mano al numero uno del mondo ci sarà il tifo del Centrale: "Penso sia meglio per lui tornare a giocare qui, in casa sua, dove c'è molto tifo ed energia. Sicuramente c'è anche molta pressione, come lo sarà per me quando giocherò in Inghilterra, ma anche io avrò molto tifo e supporto e questo mi darà energia e motivazione per giocare il mio miglior tennis". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)