Per consentire i lavori di risanamento strutturale del viadotto, è disposta l’istituzione di un senso unico alternato, regolato da impianto semaforico o da movieri, lungo un tratto della sr 18 di Pila, nel Comune di Gressan, località Acque Fredde (km 13+900), dalle ore 8.00 del 4 marzo alle ore 17.00 del 30 luglio 2021, sabati, domeniche e festivi compresi.
Test antigenici rapidi e test che rilevano la presenza di anticorpi nelle farmacie della Valle d’Aosta
Nella seduta di Giunta di oggi, lunedì 1° marzo 2021, il Governo regionale ha approvato lo schema di accordo per l’effettuazione di tamponi antigenici rapidi per la rilevazione di antigene Sars-Cov-2 e di test sierologici con pungidito mirati a rilevare la presenza di anticorpi IgG e IgM tra la Regione, l’Azienza Usl della Valle d’Aosta, Federfarma Valle d’Aosta Assofarm Valle d’Aosta.
L’accordo prevede l’effettuazione dei test in tutte le farmacie pubbliche e private convenzionate della regione; possono accedere alla prestazione soggetti che sono asintomatici (privi, quindi, di febbre e di sintomatologia respiratoria) e che non sono contatti di caso sospetto. I dati di positività e negatività dei test saranno comunicati dai farmacisti al Dipartimento Prevenzione dell’Azienda USL della Valle d’Aosta ed alla Struttura regionale di Protezione Civile al fine di adottare le eventuali relative misure di isolamento.
Il costo di ognuno dei due test, a carico dei richiedenti, è pari a 35 euro.
La distribuzione capillare sul territorio regionale delle farmacie e la professionalità dei farmacisti che vi esercitano – afferma l’Assessore Barmasse – ci consentono di inserire queste strutture quale strumento sussidiario nella rete di contenimento e prevenzione dell’ emergenza epidemiologica da Covid 19.
Lo schema di accordo non prevede oneri a carico dell’Amministrazione regionale.
Autonomie et Statut spécial: célébrés les 75e et 73e anniversaires
Aujourd’hui, vendredi 26 février 2021, la Vallée d’Aoste a célébré deux dates fondamentales de son histoire: le 75e anniversaire de son Autonomie, pour rappeler le chemin parcouru depuis 1946 et la première séance du Conseil de la Vallée nommé par le Comité de libération nationale, et le 73e anniversaire de son Statut spécial, qui a été promulgué le 26 février 1948, après le vote de l’Assemblée constituante du 31 janvier de la même année.
Les célébrations ont été l’occasion pour faire le point sur l’Autonomie avec les interventions des Présidents de la Région, Erik Lavevaz, du Conseil de la Vallée, Alberto Bertin, du Conseil permanent des collectivités locales, Franco Manes, auxquelles se sont ajoutées celles des parlementaires de la Vallée d’Aoste, le Sénateur Albert Lanièce et la Députée Elisa Tripodi. Le Président de la Région Emilia-Romagna et Coordinateur de la Conférences des Régions et Provinces autonomes, Stefano Bonaccini, a envoyé une vidéo pour témoigner son adhésion à cet anniversaire.

«Être autonomes ne signifie pas être sourds – a dit le Président de la Région, Erik Lavevaz -: bien au contraire, notre autonomie nous appelle à être à l’écoute du monde, pour trouver nos paroles. Être autonomes signifie connaître notre territoire pour l’accompagner et le faire éclore. Être autonomes signifie bâtir des relations avec les communautés qui sont près de nous, à partir de la dimension régionale. Je m’engage et je vous invite à travailler ensemble pour comprendre notre présent, pour étudier nos racines afin d’imaginer les fruits de demain. Retrouvons notre sens de communauté et nos forces; retrouvons les liens qui ont permis à la Vallée d’Aoste de renaître après chaque crise. Rappelons-nous de l’autonomie de nos pères et de nos grand-pères, mais travaillons ensemble pour celle de nous-mêmes et de nos fils».

«Abbiamo bisogno, ispirandoci a Chanoux, di verità e futuro per garantire la vita di un piccolo popolo alpino come il nostro, messo a dura prova dalla pandemia – ha evidenziato il Presidente del Consiglio regionale, Alberto Bertin -. Il coraggio di dire la verità quando le cose non funzionano, cambiandole, e la determinazione e l’orgoglio di difendere quando invece funzionano e ci rappresentano. Per troppo tempo si è preferito promuovere un’autonomia autoreferenziale che guardava solo al presente e che ha prodotto inefficienze, sprechi e clientelismo. La miglior promozione è l’esempio. Perché la legittimazione viene dalla capacità di fare di più e meglio. Bisogna essere in grado di rispondere al meglio alle esigenze dei nostri cittadini. In questo momento, difficile per l’assetto autonomistico e per l’intero sistema regionale, la Valle d’Aosta deve avere la capacità di reagire. Lo si potrà fare riprendendo responsabilmente il percorso di autonomia, con uno sguardo rivolto al futuro».
«Un’inversione di tendenza è indispensabile – ha detto il Presidente del Consiglio permanente degli enti locali, Franco Manes -, l’utilizzo delle eccezionali risorse europee del Recovery Fund non può prescindere da questo: il sistema degli enti locali ne deve essere coinvolto sin dall’inizio. Il ruolo dei Comuni è fondamentale in termini propositivi, vogliamo essere interlocutori seri ed efficaci per dare il nostro apporto alle nuove politiche di sviluppo. Vivere in un piccolo Comune a misura di famiglia può essere bellissimo, ma solo se si affrontano seriamente, una volta per tutte, i mali oscuri che affliggono le aree interne. O si dà retta ai Sindaci e ai territori, oppure si decreta definitivamente la morte della montagna».

«La particolarità di questo momento storico ci sta rendendo tutti più fragili, insicuri – ha osservato il Senatore della Valle d’Aosta, Albert Lanièce – e ritrovarsi attorno ai valori della solidarietà, del rispetto, della libertà e della sussidiarietà rappresenta il modo migliore per celebrare la nostra Autonomia speciale che in questi valori trova il suo fondamento. Gli effetti pesantissimi, sanitari economici e sociali, che questa crisi pandemica sta producendo sulla nostra società rappresentano senza dubbio la sfida più impegnativa che la politica abbia mai affrontato dal secondo Dopoguerra: impedire la disgregazione della nostra società e evitare che molte delle nostre famiglie cadano nella povertà».
Per la Deputata della Valle d’Aosta, Elisa Tripodi, «è con spirito resiliente che si deve costruire la ripartenza e la ripresa, e, con spirito innovatore, per guardare al futuro della comunità e dei suoi giovani. Una comunità che muta in continuazione e a cui si deve dare i giusti strumenti per rispondere alle sfide del futuro. Strumenti di legalità e di pari opportunità per tutti e tutte».
Au cours de la cérémonie ont été annoncés les noms des nouveaux Chevaliers de l’Autonomie et Amis de la Vallée d’Aoste, qui recevront les insignes quand l’urgence sanitaire permettra d’organiser une cérémonie en présence.
Les nouveaux Chevaliers de l’Autonomie sont: Federica Brignone, pour avoir porté la Vallée d’Aoste, à laquelle est profondément liée, sur les podiums mondiaux et olympiques de ski alpin; Giuseppe Bosonin, entrepreneur, qui a consacré son temps à la communauté de Donnas, en valorisant ses traditions rurales et culturelles; Guido Diémoz, artiste sculpteur, artisan de la mémoire montagnarde, qui est devenu ambassadeur de la tradition valdôtaine.
Les nouveaux Amis de la Vallée d’Aoste sont: Léonard Gianadda, ingénieur et mécène de Martigny, dont l’activité en faveur de l’art a franchi le Col du Grand-Saint-Bernard pour compléter la vocation artistique d’Etroubles et de la Vallée d’Aoste; Francesco Oberti, entrepreneur d’Alessandria, qui a fait de l’alpinisme une raison de vie en valorisant le patrimoine historique et culturel des Guides du Cervin, dont il est membre honoraire.
Les nouveaux Chevaliers de l’Autonomie et Amis de la Vallée d’Aoste

ph: Alessandro Trovati/Pentaphoto
Federica Brignone, Chevalier de l’Autonomie
Nata a Milano il 14 luglio 1990, Federica Brignone, figlia di Maria Rosa Quario, ex sciatrice di alto livello, e di Daniele Brignone, maestro di sci, è cresciuta a La Salle.
A partire dal 2009 è tra le atlete di punta della nazionale italiana di sci alpino. Nella sua carriera vanta un totale di 43 podi in Coppa del mondo (con 15 vittorie, di cui 7 in slalom gigante, 3 in supergigante, 5 in combinata), un bronzo olimpico nel gigante di Pyeong Chang 2018, un argento iridato nel gigante ai Campionati del mondo di Garmisch del 2011. È l’atleta italiana in attività, nelle discipline invernali, con il maggior numero di podi in Coppa del Mondo.
Nella stagione 2019-2020 è stata la prima sciatrice italiana a vincere la Coppa del mondo generale; nella stessa stagione si è aggiudicata anche la Coppa del mondo di slalom gigante e quella di combinata. È la seconda italiana più vincente di sempre in Coppa del mondo (dopo Deborah Compagnoni e alla pari di Isolde Kostner) ed è la prima sciatrice italiana della storia a vincere in tre discipline diverse nella stessa stagione agonistica.
Estroversa e solare, ama la competizione e la ricerca della perfezione, qualità che l’hanno portata a eccellere e a scrivere pagine inedite nella storia dello sci alpino femminile italiano. Dotata di grande sensibilità e attenzione verso il prossimo, Federica Brignone è testimonial della Regione autonoma Valle d’Aosta. Adora ogni tipologia di sport, ama la natura e la Valle d’Aosta dove vive e risiede.
Motivation
Quand le destin et le talent se croisent, les formes les plus variées se dessinent. Pour Federica Brignone, la vie est une piste de ski, sur laquelle équilibrer force et capacité de se concentrer, vitesse et habileté de tracer la meilleure trajectoire. Avec son sourire toujours désarmant, elle a hissé la Vallée d’Aoste, à laquelle elle est profondément liée, sur les podiums mondiaux et olympiques du ski alpin, première italienne à avoir remporté la Coupe du monde. Et, elle le sait, c’est sur la Vallée d’Aoste qu’elle pourra toujours compter.

Giuseppe Bosonin, Chevalier de l’Autonomie
Giuseppe Bosonin nasce a Donnas il 12 luglio 1927. Inizia la sua esperienza all’Olivetti nel 1942, quando viene ammesso al centro formazione meccanici, per poi essere destinato alla Officine Meccaniche Olivetti (OMO). È lo stesso Adriano Olivetti a convincerlo ad abbandonare la frequentazione di un corso di perfezionamento per lavorare nella costituenda Motori Baltea, che però chiude nel 1962.
Nel 1963, forte dell’esperienza maturata, intraprende con due soci una nuova attività nel locale dell’ex cinema a Donnas, fondando le Officine Meccaniche Valdostane (OMV Srl), che ha annoverato tra i principali clienti la Cogne e la stessa Olivetti. L’azienda assume gradualmente ragazzi freschi di scuola, portando l’organico nei periodi di maggiore produttività a oltre una dozzina di dipendenti. Cessa la conduzione dell’OMV nel 1990 cedendola alla SIMU di Torino e consentendone così l’ingresso nel gruppo FIAT. L’azienda è ancora oggi produttiva e ha sede a Pont-Saint-Martin.
Bosonin si è quindi dedicato alle sue passioni di sempre: l’allevamento di bestiame e la coltivazione della vite. Diversi i suoi contributi in favore della comunità di Donnas: è stato Consigliere comunale e vice conciliatore, è stato Presidente del Consorzio di Miglioramento Fondiario di Grand Vert. Oggi fa parte di un gruppo di ricerca incaricato di riscrivere il patois e di lasciare tracce della vita rurale di un tempo e delle tradizioni del paese.
Sposato dal 1950 con Andreina Pramotton, scomparsa nel 2007, ha 6 figlie (Luciana, Pierangela, Marina, Livia, Silvana e Delia), 15 nipoti e 18 pronipoti.
Motivation
Adriano Olivetti croyait fermement que chaque homme a la possibilité de s’affranchir de sa condition et de s’élever. Giuseppe Bosonin illustre parfaitement cette conviction: grâce à son engagement professionnel, il a su concrétiser ses rêves. Et aujourd’hui encore, en consacrant son temps à la communauté de Donnas, il nous démontre que mettre à profit les expériences acquises permet de grandir, de s’améliorer et de réaliser les aspirations les plus élevées.

Guido Diémoz, Chevalier de l’Autonomie
Guido Diémoz, nato a Doues il 13 novembre 1949, è artigiano dal 1977 e ha al suo attivo la partecipazione a numerose edizioni della Fiera di Sant’Orso di Aosta e della Fiera di Donnas, ricevendo anche premi e riconoscimenti.
Con le sue sculture realizzate in noce racconta il mondo rurale valdostano e oggi appare essere uno degli artisti del legno più rappresentativi dell’intero arco alpino. Personaggio schivo, di poche parole, da sempre ha dedicato parte della sua vita a essere ambasciatore della memoria di una cultura contadina e montanara.
Le tradizioni e le conoscenze si tramandano soprattutto su supporti cartacei e fotografici, attraverso una accurata ricerca archivistica e documentale, ma con Guido Diémoz si va oltre: le sue opere garantiscono la fisicità e la plasticità di momenti e azioni, che appartengono alla storia dei valdostani.
Ogni anno realizza un’opera monumentale, sia per lo spessore artistico che per le dimensioni e complessità: non solo pezzi scultorei ma scampoli di una vita passata, che esprimono un percorso artistico, iconografico e documentale senza pari in tutto l’arco alpino. La passione per il proprio paese, il suo rispetto per tutti e il suo modo garbato, quasi timido, di porsi di fronte ai suoi estimatori e all’intera Valle d’Aosta, lo rendono un personaggio serio e concreto. Diémoz rappresenta l’amore per la sua “Petite Patrie”.
Motivation
Il a choisi le bois de noyer, stable et résistant aux déformations, pour y graver les émotions et les atmosphères d’un patrimoine historique qui nous appartient, hier comme aujourd’hui. Guido Diémoz fait parler ses sculptures et nous livre un aperçu du monde rural et de la vie de nos villages: de ses œuvres, jaillissent les personnages et les moments d’un passé qui, tout comme le bois, sont solidement enracinés dans notre terre et s’installent dans nos cœurs. Artisan de la mémoire montagnarde, devenu ambassadeur de la tradition valdôtaine, au niveau tant italien qu’international, l’artiste de Doues représente la fierté d’être valdôtain.

Léonard Gianadda, Ami de la Vallée d’Aoste
Léonard Gianadda naît le 23 août 1935 à Martigny. D’origine valaisanne du côté de sa mère et italienne du côté de son père, il mène d’abord une vie de photoreporter; son intérêt pour l’art et l’archéologie, découvert à son adolescence, est grand et ne cesse de s’amplifier au fil du temps, lors de ses divers voyages et rencontres.
Après avoir obtenu son diplôme d’ingénieur, en 1960, Léonard ouvre un bureau d’ingénieurs à Martigny; la même année, il effectue un voyage de quatre mois avec son frère Pierre. En 1976, un temple gallo-romain est découvert sur le site où il projette de construire un immeuble et Pierre décède dans un accident d’avion: ce concours de circonstances motive Léonard à créer, autour des vestiges, une Fondation à but culturel pour perpétuer la mémoire de son frère. L’ingénieur-mécène développe des contacts rapprochés avec des musées et des collectionneurs du monde entier, ainsi qu’avec des musiciens de renom. Ces échanges privilégiés lui ouvrent des portes et lui permettent d’organiser des expositions et des concerts d’exception à la Fondation Pierre Gianadda, dont il complète au fil des ans l’offre culturelle. Son action s’étend également dans la ville. En 2009, il crée, avec son épouse Annette, la Fondation à but social Annette et Léonard Gianadda. Dix ans après, en 2019, il crée la Fondation Léonard Gianadda – Mécénat. Les retombées d’un tel mécénat culturel ne se font pas attendre, les honneurs pleuvent sur Léonard Gianadda: chevalier, officier, commandeur de la Légion d’honneur, membre de la section des Associés étrangers de l’Académie des Beaux-Arts, commandeur de l’Ordre des arts et des lettres.
En Vallée d’Aoste, en 2005, il est fait citoyen d’honneur d’Étroubles, où il collabore à l’organisation du premier musée en plein air de la région «À Étroubles, avant toi sont passés…» et, à plusieurs reprises, il prête gratuitement des œuvres lui appartenant pour permettre d’aménager des expositions de renommée mondiale. Il contribue également à l’achat de l’œuvre de Michel Favre, qui se trouve sur la place du village et, en 2020, il offre un soutien financier destiné aux personnes de la commune en difficulté économique.
Motivation
Une vie d’ingénieur et de mécène: telle est l’existence de Léonard Gianadda, qui a réalisé ses projets en suivant son instinct, ses passions et ses rêves. À partir de Martigny, grâce à ses Fondations, centres pétillants de culture qui ont pérennisé le souvenir de son frère Pierre et de son épouse Annette, l’onde de son dévouement en faveur de l’art s’étend de plus en plus, au point de dépasser les frontières : le col du Grand-Saint-Bernard franchi, elle a trouvé un accord parfait avec la vocation artistique d’Étroubles et de la Vallée d’Aoste.

Francesco Oberti, Ami de la Vallée d’Aoste
Francesco Oberti, per tutti Franco, è nato ad Alessandria il 31 maggio 1933. All’età di 14 anni per l’improvvisa scomparsa del padre inizia con la mamma a mandare avanti l’officina di riparazioni di radiatori con un solo dipendente, dividendo il suo tempo tra il lavoro e la scuola: all’università decide di abbandonare gli studi per ampliare l’officina. Negli anni, l’azienda “Oberti Radiatori” è diventata “Astra Refrigeranti”, leader nel mondo per la progettazione e costruzione di scambiatori di calore per grandi impianti, con alle sue dipendenze 14 ingegneri e circa 80 persone tra impiegati e operai.
Dopo qualche vacanza in montagna, a 30 anni, con la moglie Piera Barboro acquista una casa a Cervinia dove passa tutto il tempo libero dedicandosi allo sci. Frequentando l’ambiente dei maestri e delle guide inizia ad avvicinarsi all’alpinismo che lo porta a scalare il Cervino per diverse volte e le più belle cime della Valle d’Aosta.
Si crea un’amicizia e nasce in lui l’esigenza e la voglia di dare una sede adeguata alle “Guide del Cervino”. Con la collaborazione della Regione Valle d’Aosta, la Società delle Funivie del Cervino, altri frequentatori del Breuil e le guide stesse il suo sogno verrà realizzato con l’inaugurazione della “Casa delle Guide” a Cervinia nel 2009. Per 25 anni è Presidente del “Club Amici del Cervino” e collabora all’organizzazione di un incontro annuale tra gli iscritti con lo scopo di promuovere le bellezze della Valle e il valore delle guide. Viene nominato cittadino onorario di Valtournenche e guida onoraria delle guide del Cervino per i suoi meriti alpinistici.
Motivation
Gli amori a prima vista possono evaporare in breve tempo, oppure cementificarsi nell’anima. Quello tra Francesco Oberti e la montagna, in particolare il Cervino, è un rapporto duraturo: sono due tessere di uno stesso mosaico. A Valtournenche, Franco è di casa, è a casa, e indossare la divisa delle Guide del Cervino è testimonianza non solo delle 80 e più scalate che ha effettuato, ma anche della sua profonda empatia con chi dell’alpinismo ha fatto una ragione di vita, valorizzandone costantemente il patrimonio storico e culturale. A dimostrazione non di un’affinità aleatoria, ma di un legame indissolubile.
Dopo gli avvistamenti ad Arvier, riunione tecnica per la gestione della presenza del lupo
A seguito di esemplari di lupo nel territorio di Arvier, questa mattina si è tenuta una riunione nella locale stazione forestale tra i referenti della Struttura Flora e Fauna e del Corpo Forestale, per analizzare la situazione esistente e aggiornare le misure operative messe in campo. All’incontro hanno partecipato anche l’Assessore Davide Sapinet e il sindaco Mauro Lucianaz.

A seguito delle numerose segnalazioni, è stato deciso di intensificare le attività di monitoraggio nel comprensorio comunale e di avviare un controllo mirato da parte del personale del Corpo Forestale, anche nella prospettiva di valutare iniziative dissuasive per allontanare gli animali dalle aree abitate. Il caso di Arvier, dove ci sono stati frequenti avvistamenti nel corso degli ultimi mesi, rimane isolato. Nel resto della regione non si registrano situazioni simili e gli avvistamenti di lupi vicino alle case sono occasionali.
L’Assessorato ricorda che la presenza del lupo è costantemente monitorata su tutto il territorio regionale, anche attraverso il supporto di moderne tecnologie. Sono già operative 90 fototrappole e ne saranno presto introdotte altre 30 di ultima generazione, che permetteranno di avere la segnalazione del passaggio degli animali in tempo reale.
Tutti i cittadini che vogliono fare una segnalazione o chiedere informazioni o suggerimenti possono contattare la stazione forestale di competenza o il numero di emergenza ambientale 1515 della Centrale Unica di Soccorso, attivo h 24.
“Tracce di Sacro – Storia mito e tradizione tra Piemonte e Valle d’Aosta”: è in distribuzione l’ultimo libro di Massimo Centini
E’ in distribuzione proposta dalle Edizioni Pedrini, l’ultima opera dello scrittore torinese Massimo Centini “Tracce di Sacro – Storia mito e tradizione tra Piemonte e Valle d’Aosta”. Antropologo e ricercatore, le cui opere sono pubblicate da Mondadori, Piemme, Rusconi, Newton & Compton e San Paolo; Massimo Centini scrive un nuovo libro esaminando i territori del Piemonte e della Valle d’Aosta alla ricerca del rito e delle tracce ancora oggi di estrema attualità proponendo approfondimenti anche direttamente sui luoghi descritti facendo attenzione anche e soprattutto alla semplicità di percorsi da tutti fruibili. Il libro, che non è esclusivamente una piacevole guida sulle tracce del mistero, vuole essere una testimonianza nella quale storia, mito, fede e tradizione si incontrano. Nel merito si tratta di una raccolta in cui abbiamo posto una selezione di località caratterizzate da un’aura di sacralità e nelle quali si trovano centri di devozione contrassegnati da manifestazioni rituali, cultuali ed espressioni simboliche le cui radici, in alcuni casi, possono essere rintracciate anche prima del cristianesimo.

Influenze precristiane, miti, riti e culto cristiano convivono quindi con molteplici sfaccettature, ponendo però sempre in evidenza un fatto fondamentale: il bisogno di sacro che ha accompagnato gli uomini nel corso della loro storia. Il viaggio spazia dal mistero di San Besso, alla Val d’Ala, alla città dei Salassi in Valle d’Aosta, alla Valle di Susa con la casa delle lapidi di Bousson e alla Sacra di san Michele, per giungere alla misteriosa “Madonna della fioritura” di Bra, sino al trittico della chiesa di san Rocco a Montalto Dora della stupenda Madonna del latte con simbologia templare, o Campiglia in Valle Cervo nel biellese, il paese delle triplici cinte. Non può mancare lo spazio alla devozione per il grande santuario dedicato alla Vergine Nera e l’attiguo Sacro Monte con la sconfinata raccolta di ex voto, o per approfondire in Val Grana a Castelmagno le vicende della legione tebea collegata alla tradizione della salvezza degli animali.
Affrontati anche i riti celtici e romani in simbiosi per spingersi sino alla “Vegetazione sacra” con il rito delle “Cavagnette”, senza dimenticare un interessantissimo approfondimento sulle miniere e aree sacre di Cerrone, Zubiena e Mongrando o anche i rituali di fecondità e danze pagane a Venaus con l’affascinante presenza attuale degli “Spadonari” (danze con la spada) per chiudere con “l’Uomo selvaggio tra gli affreschi romanici di Carpignano Sesia”. Invitiamo inoltre i lettori a considerare questa raccolta di testi come un’occasione per avvicinarsi a un universo affascinante, ma complesso, che deve essere guardato con rispetto; noi ci siamo limitati a suggerire delle piste di ricerca, degli spunti e qualche riflessione. Nella pagine del volume, ci si rivolge a un ambito che si è sostanziato prevalentemente nella cultura e nella devozione popolari, raggiungendo, anche per mezzo di articolati e complessi itinerari, la nostra realtà quotidiana, apparentemente poco incline alla metafisica. I luoghi che si propongono non sono geograficamente estremi, così come non sono così “lontani” i personaggi e gli eventi che ne attraversano la storia e la cultura: insomma ci suggeriscono delle opportunità per meglio conoscere un pezzo del Piemonte e della Valle d’Aosta, osservato con la semplice volontà di riscoprire legami tra il passato e il presente.
Luoghi, ma anche figure, situazioni e fatti che fanno parte di un patrimonio sconfinato della tradizione connessa alle molteplici sfaccettature del sacro. Territori colmi di storia che si possono leggere, ma anche visitare, ripercorrendo sentieri antichi, che non bisogna perdere poiché fanno parte della nostra identità.
La Edizioni Pedrini inoltre, ricorda, che sono aperte le iscrizioni per l ‘adesione al Concorso Nazionale Premio Images” sul romanzo, con scadenza il 28 maggio 2021.
Info sul sito: www.edizionipedrini.it

La scheda del libro
TITOLO: “Tracce di sacro – Storia mito e tradizione tra Piemonte e Valle d’Aosta”
Collana: IMAGES
AUTORE: Massimo Centini
Codice ISBN 978-88-946077-0-3
Anno pubblicazione: 2021 (pag. 182)
Tour Trail e Défi Vertical partiranno da Arnad e Fénis
Torna in calendario il QuarTrail des Alpages: il 1° marzo via alle iscrizioni.
Gli organizzatori del Tour Trail Valle d’Aosta e del Défi Vertical guardano con fiducia alla nuova stagione, dopo un 2020 cancellato dalla pandemia. C’è entusiasmo e voglia di ripartire, anche se con qualche settimana di ritardo rispetto al calendario stilato. Il Castle’s Trail di Verrès non si svolgerà più il 14 marzo, nei prossimi giorni saranno invece fatte alcune valutazioni sul Traverse Trail di Arnad che a oggi rimane in calendario al 3 di aprile come primo appuntamento.

Il 1° maggio si svolgerà invece il primo Vertical, a Fénis, ormai appuntamento fisso che apre la stagione del Défi. Gli organizzatori hanno tenuto valide le iscrizioni dello scorso anno, che sfiorano quota 600.
Dopo una breve assenza torna in calendario il QuarTrail des Alpages, che rappresenta la seconda prova del Tour Trail Valle d’Aosta. Si correrà il 29 maggio sui percorsi che si snodano lungo i sentieri del Comune di Quart. Due le gare competitive, la 50 chilometri (4.100 D+) e la 26 chilometri (2.200 D+) che assegneranno rispettivamente 3 e 2 punti ITRA. Quattro invece le prove non competitive per chi vuole trascorrere una giornata in montagna senza l’ossessione del cronometro. Sono la XS di 6 chilometri, la S di 14 chilometri, la M di 25 chilometri e la Kids riservata ai più piccoli.
Le iscrizioni a tutte le prove apriranno il 1° marzo e rispetto al passato le quote sono state ridotte di 5 euro. Partecipare alla 50 chilometri costa 45 euro, 30 invece la quota per correre la 26 chilometri. Sul sito internet quartrail.it, rinnovato e aggiornato, sono già stati pubblicati percorsi, programmi e regolamenti. Qualora l’emergenza sanitaria impedisse il regolare svolgimento del QuarTrail des Alpages, gli organizzatori renderanno la quota, trattenendo solo 5 euro per spese di segreteria.
Il QuarTrail des Alpages, nato nel 2016 e diventato agonistico due anni dopo, è organizzato dal CSAIN Valle d’Aosta e, da quest’anno, anche dalla società Cervino Sport Events con il supporto dell’Amministrazione comunale di Quart e la Regione Autonoma Valle d’Aosta, che consentirà anche quest’anno di utilizzare il Castello per la partenza, l’arrivo e tutti i servizi accessori.
“Variante inglese”: primo caso positivo riscontrato in Valle d’Aosta
è stato registrato, nell’ambito delle attività legate al tracciamento dei contatti (contact trancing) del primo paziente affetto dalla “variante inglese” del virus Sars-CoV-2 in Valle d’Aosta, un caso positivo al Covid-19 in un bambino frequentante la scuola primaria di Montan nel Comune di Sarre. Il referto del piccolo paziente è stato ora inviato a Torino, all’Istituto Zooprofilattico Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, per il sequenziamento.
In via precauzionale e in attesa del referto, le Autorità sanitarie e scolastiche hanno attivato la quarantena per l’intera classe e predisposto, già per domani mattina, l’esecuzione dei tamponi a tutti gli alunni e al personale, in un’unità mobile presso la scuola.
Come da protocollo, sono state attivate tutte le procedure previste per il contenimento del virus e delle sue varianti – dichiarano il Presidente della Regione Erik Lavevaz e l’Assessore alla Sanità Roberto Alessandro Barmasse e l’Assessore all’Istruzione Luciano Caveri. Dal punto di vista sanitario, la situazione è monitorata e sotto controllo ed è quindi fondamentale eseguire i tamponi sui possibili contatti. Invitiamo i genitori, i docenti e i familiari a mantenere la giusta attenzione al rispetto delle misure di sicurezza da seguire.

Le Autorità sanitarie proseguono il contact trancing nei confronti degli altri e ulteriori contatti avvenuti da parte del nucleo familiare del primo paziente valdostano risultato positivo alla “variante inglese” Covid.
La Valle d’Aosta protagonista nel libro di Katja Centomo per Einaudi Ragazzi
Katja Centomo “La fune d’acciaio”, in libreria dal 9 marzo 2021. Tra fantasmi e storie vere, l’avventura di tre amici tra le montagne della Valle D’Aosta.
Nell’antico villaggio di Baravex non c’è più nessuno. Non è che un insieme disabitato di ruderi, l’ideale per un campeggio avventuroso per i tre cugini Elena, Gabriele e Leo, che ogni anno trascorrono le vacanze con i nonni nel vicino villaggio. Circondati dalle foreste di larici, il silenzio è disturbato unicamente dal rumore del torrente. A ricordare quel passato è rimasta soltanto l’antica fune d’acciaio per il trasporto della legna, attrazione irresistibile per i tre ragazzi, che nonostante gli ammonimenti della nonna faticano a restarne alla larga. Sono più di settant’anni che sul cavo teso nel vuoto pesa il carico di una storia terribile. Ma dopo aver osservato per alcuni giorni i movimenti dei ragazzi, un insolito testimone decide di parlare.
Dopo La strada per Pont Gun e In fondo al crepaccio – Cronaca di un soccorso impossibile, entrambi pubblicati con Einaudi Ragazzi, sono ancora le montagne le protagoniste del romanzo di Katja Centomo, che racconta una vicenda ambientata nella sua Valle d’Aosta. E l’ispirazione fantastica si intreccia e prende forma con il racconto di fatti realmente accaduti nella Valle di Saint Barthélemy regalandoci uno scorcio inedito di quello che significava essere bambini nel 1945 a 2.000 metri di quota.

La fune d’acciaio / 144 pp. / € 12,00 / da 12 anni / Einaudi Ragazzi
Modifiche alla circolazione lungo la strada regionale di Pontey
Per consentire i lavori di rifacimento di un attraversamento irriguo, è disposta l’istituzione di un senso unico alternato, regolato da impianto semaforico o da movieri, lungo un tratto della sr 10 di Pontey, nel Comune di Pontey (al km 5+500), dal primo al 12 marzo 2021, dalle ore 8.00 alle ore 18.00, sabati, domeniche e festivi esclusi.
Modifiche alla circolazione lungo la strada regionale della Valle del Lys
Per consentire i lavori di demolizione e rifacimento del ponte sul Torrente Rickurt, è disposta l’istituzione di un senso unico alternato, regolato da impianto semaforico o da movieri, lungo un tratto della sr 44 della Valle del Lys, nel Comune di Issime, in Località Andschaldsch (dal km 12+800 al km 12+900), dal primo marzo al 31 maggio 2021, dalle ore 7.00 alle ore 18.00, sabati, domeniche e festivi esclusi.