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lunedì, 12 Maggio 2025
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Le vittime salgono a 82, Testolin ha firmato oggi un’ordinanza che disciplina mercati e cantieri

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Continua a crescere il numero dei decessi che sale a 82 (8 in più rispetto a ieri): 29 sono maschi, 33 femmine. La vittima più giovane aveva 45 anni, 54 sono morti in ospedale, 28 sul territorio: l’età media è di 81,5 anni, l’81% con un età superiore ai 75 anni, il 61% oltre gli 80 anni. 28 i guariti, due in più rispetto a ieri, in una fascia di età che va da 1 anno a 79 .Aumentano i casi positivi: in tutto 728, 92 ricoverati nei reparti Covid (63 al Parini e 29 nella struttura di Saint Pierre), 23 pazienti sono in terapia intensiva (vedere la tabella comune per comune sotto). In isolamento ci sono 2712 persone, appena 10 in più rispetto a ieri. Oggi sono stati refertati 88 tamponi (di cui 36 al laboratorio del Parini), ne sono stati inviati 180 fuori regione e ne rimangono 381 in attesa. Dati sull’operato svolto dalle Forze dell’Ordine nella giornata di ieri, 3 aprile : 918 i controlli, 15 le sanzioni elevate.

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Sono dati che allarmano e che, come preannunciato ieri dal Presidente della Regione Testolin in conferenza stampa, hanno portato a un’ulteriore stretta di vite sulle norme per contrastare l’assembramento di persone. Testolin ha firmato oggi, sabato 4, un’ordinanza che disciplina l’apertura di mercati e cantieri: in pratica per poter svolgere l’attività di commercio nella forma di mercato all’aperto o al chiuso, o di cantieri, ci si deve attenere a norme molto rigide (che riportiamo sotto), altrimenti vige il più assoluto divieto.

In particolare, il provvedimento, a partire da oggi, sabato 4 aprile 2020, dispone :

  1. il divieto dell’esercizio dell’attività di commercio nella forma di mercato all’aperto e al chiuso o di analoga forma di vendita su area pubblica o privata di generi alimentari se non nei Comuni in cui sia adottato dai Sindaci un apposito piano, consegnato ai commercianti, che preveda almeno le seguenti condizioni minimali:
  • nel caso si tratti di mercati all’aperto, una perimetrazione;
  • la presenza di un unico varco di accesso separato da quello di uscita;
  • la sorveglianza pubblica o privata che verifichi le distanze sociali pari ad almeno un metro ed il rispetto del divieto di assembramento nonché il controllo dell’accesso all’area di vendita;
  • per i venditori ed i compratori che possono venire a diretto contatto con i prodotti, l’uso obbligatorio di guanti monouso e mascherine o di mezzi protettivi idonei che garantiscano la copertura di naso e bocca.
  1. l’obbligo per tutti gli esercizi commerciali, anche all’aperto:

– di ammettere e far circolare solo i soggetti dotati di mezzi protettivi idonei che garantiscano la copertura di naso e bocca;

– di perimetrazione dell’eventuale area aperta di commercializzazione;

– di mantenimento di un unico accesso;

– di previsione di ogni strumento atto ad evitare assembramenti.

  1. l’obbligo, a tutto il personale di vendita al dettaglio nelle attività consentite, di utilizzare i dispositivi di protezione individuali quali guanti e mascherine.

Inoltre, l’ordinanza consente, a parziale modificazione di quanto disposto dalla propria precedente ordinanza n. 116 del 19 marzo 2020, le attività ammesse ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020 e aggiornate dall’allegato 1 del decreto del Ministro per lo Sviluppo Economico del 25 marzo 2020, contraddistinte con i codici ATECO 42 (Ingegneria civile, ad esclusione dei codici 42.91, 42.99.01 e 42.99.09) e 43.2 (Installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni); tali attività possono essere svolte  a condizione che all’interno del cantiere non siano impiegati contemporaneamente più di 5 addetti, oltre a tecnici, progettisti e fornitori, e che tutti indossino adeguati dispositivi di protezione individuali.

Il provvedimento a firma del Presidente precisa che deve essere garantito il rispetto, da parte delle imprese, di quanto previsto dal “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, sottoscritto tra le parti sociali in data 14 marzo 2020.

Infine, l’Ordinanza conferma la validità di tutte le altre misure adottate con la propria ordinanza n. 116 del 19 marzo 2020, e la validità delle proprie precedenti ordinanze n. 104 dell’11 marzo 2020, n. 111 del 15 marzo 2020,  n. 115 del 19 marzo 2020, n. 117 del 22 marzo 2020,  n. 123 del 26 marzo 2020 e 124 del 27 marzo 2020.

La Presidenza della Regione specifica che l’Ordinanza nr. 139 firmata ieri sabato 4 aprile dal Presidente della Regione Renzo Testolin va a limitare la presenza di operai nei cantieri che il che il DPCM del 22 marzo 2020 ha autorizzato a restare aperti.

In particolare, il Decreto ministeriale stabilisce la prosecuzione delle attività nei cantieri destinati a costruzioni di pubblica utilità, codice Ateco 42.

Così come è previsto che possano proseguire la loro attività i cantieri con codice Ateco 43.2 (Installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni).

Per lo svolgimento di queste attività, l’ordinanza regionale precisa che, all’interno del cantiere, non vengano impiegati contemporaneamente più di 5 addetti, oltre a tecnici, progettisti e fornitori, e che tutti indossino adeguati dispositivi di protezione individuali, andando per tanto a limitare il numero di personale presente su questi luoghi di lavoro.

Tutte le attività previste da altri codici Ateco, non ricomprese dal DPCM all’Allegato 1, non possono essere svolte.

Educazione: il Comune di Milano crea una piattaforma online dedicata ai più piccoli

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L’emergenza sanitaria causata dal diffondersi del Covid-19 sprona i comuni a immaginare nuove modalità e forme della comunicazione per rimanere vicini anche ai cittadini più piccoli che non vanno a scuola da diverse settimane. 

Il Comune di Milano ha avviato una sperimentazione tramite una piattaforma online per rimanere in contatto con i bambini che frequentano i servizi 0-6 e con le loro famiglie. Non si tratta di didattica online, di lezioni o di un appuntamento a orari fissi o in streaming (vista l’età dei destinatari e la necessità di non essere invasivi, in un momento già molto delicato); ma di un modo per rimanere vicini ai bambini e alle bambine che, con la chiusura improvvisa delle scuole, hanno subito un brusco distacco dai luoghi della loro quotidianità. I ritmi e i momenti per collegarsi saranno perciò decisi da ciascuna famiglia.

Tutorial, canzoni, letture, fiabe e molto altro ancora

Video con tutorial, canzoni, letture di fiabe, foto: sono alcune delle iniziative che le 3.200 educatrici del Comune, che hanno concluso in questi giorni la formazione online, stanno proponendo alle famiglie. Non si tratta di contenuti univoci per tutta la città, ma ognuna delle 68 unità educative in cui si divide il sistema milanese ha a disposizione una propria bacheca online sulla piattaforma nella quale caricare i video, le foto, i documenti. 

Lo strumento, avviato in via sperimentale, è comunque da considerarsi in aggiunta e non in alternativa ad altre modalità di comunicazione che le educatrici hanno già messe in atto in molti servizi. 

Non hai ricevuto la password? Ecco a chi richiederla

Ogni famiglia ha ricevuto una comunicazione con le modalità per accedere alla piattaforma e una comunicazione relativa alla privacy. Qualora qualcuno non avesse ricevuto la mail, può richiedere ai responsabili dell’unità educativa di riferimento la password individuale per l’accesso.

La sezione dedicata alle scuole dell’infanzia è stata pensata soprattutto per i bambini; mentre quella dei nidi sarà indirizzata prevalentemente ai genitori, con spazi dedicati al sostegno e alla pedagogia. La piattaforma sarà accessibile a tutti attraverso un semplice smartphone.

Coronavirus. Il Comune di Milano eroga buoni per le spese alimentari. Modulo richieste online

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Sarà possibile a partire dalla prossima settimana presentare domanda al Comune per ottenere un buono utile per le spese alimentari, così come deciso con il Dpcm di domenica scorsa che alla città di Milano assegna un contributo complessivo di circa 7 milioni e 279mila euro. Il modulo per la presentazione delle richieste, con poche e semplici domande sui dati anagrafici e di conferma dei requisiti di accesso, si troverà online sul sito del Comune di Milano. Sarà anche attivo un servizio di assistenza alla compilazione telefonando allo 020202. 

“Ci siamo mossi il più velocemente possibile – spiega l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – per riuscire a dare risposte a chi in questo momento si trova in gravi difficoltà. Come Amministrazione stiamo mettendo in campo tutte le misure possibili, sforzandoci anche di intercettare una domanda nuova, che non conosciamo, ma che in questo momento purtroppo sappiamo essere in crescita. Una domanda che si va a sommare a quella già nota in precedenza ai nostri servizi, che vogliamo far venire alla luce perché nessuno in questa emergenza deve sentirsi solo. Sono misure con cui indicativamente, dalle prime stime fatte, pensiamo di raggiungere 50-60mila persone 

Tre linee di azione, la prima: rafforzamento dei sette hub

L’Amministrazione ha ritenuto di suddividere le risorse in tre linee di azione; la prima è quella del rafforzamento dei sette hub attivi in città da circa un mese, che già oggi raggiungono almeno 8mila persone. Agli hub saranno destinati 700mila euro per l’acquisto di beni alimentari da distribuire a chi ne ha bisogno. 

La seconda: contributo alle famiglie 

Una seconda parte dei fondi straordinari sarà poi utilizzata per riconoscere un contributo alle quasi 1.200 famiglie che, pur essendo già state ammesse nelle graduatorie 2019 di sostegno al reddito, non hanno ancora ricevuto il finanziamento previsto. Ai nuclei fino a un massimo di tre componenti verrà riconosciuto un buono di 150 euro al mese per due mesi, che arriveranno a 350 euro (sempre mensili per un bimestre) in caso i componenti fossero più di tre. 

La terza: buoni spesa ai cittadini

Attraverso la terza linea di intervento, infine, che potrà contare su un importo pari a oltre 5 milioni 848mila euro, verranno erogati buoni spesa ai cittadini che si trovano in grave difficoltà a causa dell’emergenza in corso. 

I beneficiari

L’obiettivo è sostenere le famiglie residenti a Milano, monoreddito o prive di reddito, che vivono in affitto o pagano il mutuo per la prima casa, con una disponibilità sul conto corrente non superiore a 5mila euro al 31 marzo 2020 e che hanno un reddito complessivo familiare inferiore a 20mila euro (il riferimento è al reddito 2018) o inferiore ai 40mila euro se hanno perso il lavoro a causa dell’emergenza dopo l’1 febbraio 2020. 

Sono loro che potranno presentare domanda a partire dall’inizio della prossima settimana. Tra le richieste che perverranno, costituiranno criteri di precedenza la presenza di figli minori o anziani di età pari o superiore ai 65 anni nel nucleo familiare; l’essere lavoratori autonomi con reddito precario; il non essere beneficiari di reddito di cittadinanza o di altri contributi di sostegno al reddito erogati dal Comune di Milano; il non avere la piena proprietà di altri immobili.

Anche in questo caso, gli importi dei buoni saranno di 150 euro per 2 mesi per una famiglia fino a tre componenti e di 350 euro al mese per 2 mesi per le famiglie con più di tre componenti.

Ci ha lasciato Leo Enrietti, industriale di altri tempi

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Un uomo d’altri tempi, che ha fatto l’economia della Valle d’Aosta e che ha lasciato il segno. Leo Enrietti, l’industriale, in pensione da diversi anni, è mancato giovedì scorso. Negli ultimi anni si era un po’ perso di vista, ma il suo nome, e soprattutto il suo cognome, nella zona lo conoscono tutti molto bene perché sinonimo di posti di lavoro. Assieme al fratello Piero aveva fondato la fabbrica di materie plastiche ad Hône che poi è diventata la Thermoplay di Pont Saint Martin, nel 2015 ceduta al colosso internazionale Barnes. Nel 2018 dal Comune di Hône gli era stato conferito il premio “Hône notre pays” per il lustro che aveva dato a tutto il territorio: in tale occasione aveva ricordato sia il fratello Piero scomparso sia come era iniziata la sua attività imprenditoriale. Il suo nome, o meglio suo cognome, sono stati una pietra miliare per lo sviluppo dell’economia locale. Era anche socio della Fondazione Asilo Infantile di Pont Saint Martin e membro storico, attivo dal 1978, della Commanderie della Valle d’Aosta degli Anysetiers, associazione filantropica: era Grand Maistre Onorario. Lascia la moglie Nanda e i figli Lucio con Alessandra e Stefano con Ivana. Leo, viste le norme restrittive per le esequie dettate dall’emergenza sanitaria, sarà cremato al tempio di Aosta.

Fabrizio Favre, direttore del Corriere della Valle ed esperto di imprenditoria locale, ne traccia un ricordo sul suo blog Impresa Vda definendolo un imprenditore responsabile

Direzione e redazione di aosta.citynotizie.it porgono ai famigliari di Leo le più sentite condoglianze.

L’unità di crisi boccia i mercati all’aperto: in arrivo norme più restrittive. I dati aggiornati comune per comune

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“I dati dimostrano la crescita dell’emergenza e la gravità del momento. Se la situazione non viene governata bene potremmo compromettere i risultati sin qui raggiunti ed essere catapultati nelle settimane prossime in una situazione pericolosa. In questi giorni vi è più gente per la strada e nelle piazze. Sicuramente le giornate di sole rendono più difficile rispettare la consegna del restare a casa, ma questo è l’unico modo per non aumentare i contagi e per dare il proprio contributo a tutto il sistema sanitario “. Renzo Testolin, Presidente della Regione, durante la conferenza stampa streaming di venerdì 3 aprile, non ha usato mezze parole per sottolineare che in questo momento si deve veramente non cedere alle tentazioni, spinti anche anche da una comprensiva stanchezza psicologia, e abbandonare le precauzioni . E proprio “per inibire alla gente la possibilità di uscire” ha promesso entro un paio di giorni un’ordinanza che regolamenti in maniera più chiara quanto già previsto dai decreti nazionali, ad esempio in materia di mercati all’aperto, recentemente riaperti non tra poche polemiche. Scelta, quest’ultima, che non piace all’unità di crisi dell’emergenza Coronavirus. Il Presidente Testolin l’ha detto chiaramente: “Siamo contrari alla riapertura dei mercati all’aperto se questi non si attengono, ad esempio, a precise regole di distanza tra i clienti e di assembramenti delle persone. Capiamo le esigenze della gente e anche quelle commerciali, ma da parte nostra faremo in modo di impedire i mercati all’aperto, se non si atterranno a precise regole per evitare il contagio. Il nostro presupposto è di normare a livello locale le leggi nazionali, se queste non vanno nella chiara direzione di evitare il contatto tra le persone”. L’obiettivo è disincentivare forme di aggregazione, perché il momento è delicato e la percezione, supportata da numerose segnalazioni, al di là dei controlli delle forze dell’ordine che ovviamente non possono essere dappertutto, è che la gente nei ultimi giorni abbia un po’ di disatteso le ordinanze e le raccomandazioni. “È soltanto attraverso un atteggiamento responsabile, che si traduce nello stare a casa e nel limitare il più possibile i trasferimenti, così come nell’utilizzare guanti e mascherina, mantenendo la distanza di sicurezza, che possiamo uscire da questa emergenza” ha rimarcato il Presidente Testolin. Sulla stessa lunghezza anche il dottor Luca Montagnani, commissario dell’Usl Valle d’Aosta, cheha insistito sulla necessità di rispettare le regole: “I dati ci danno 2702 persone in isolamento, con una curva di crescita piatta. Da due giorni, ma è ancora troppo presto per gridare vittoria, sono diminuiti gli accessi al pronto soccorso per il covid. Se non continuiamo a restare isolati a casa gli sforzi fin qui fatti rischiano di essere vanificati”. E ha aggiunto, lapidario :”Io sono contrario all’apertura del mercato dato che gli ingressi sono poco controllabili. Se molliamo l’epidemia non si fermerà”. Anche Pio Porretta, direttore della Protezione Civile, ha ribadito con forza il proprio parere negativo allo svolgimento sul territorio regionale dei mercati: “Sono momenti di assembramento quindi da evitare. L’invito che facciamo è quello di restare a casa e queste manifestazione spingono invece la gente ad uscire”. Testolin, che ha promesso un’ordinanza ad hoc, ha anche evidenziato come da parte delle forze dell’ordine, vista proprio la drammaticità del momento, ci sarà una maggiore rigidità nell’effettuare i controlli. Anche perché i dati parlano di un totale, ad oggi, di 74 morti, ben 13 in più rispetto a ieri. Il dottor Montagnani ha fatto il punto su quanto fatto nella settimana, soprattutto sul territorio grazie anche ai medici volontari della Croce Rossa e a quelli, sempre volontari, che si sono presentati direttamente all’asl. Ha detto: “Abbiamo rafforzato il personale nelle microcomunità che presentano più criticità ovvero quella di Pontey, di Valtournenche, di Verrès e nella Casa di Riposo Padre Lorenzo di Aosta, cui ci siamo fatti carico come consulenti della gestione, sebbene sia una struttura privata. Abbiamo messo in atto un piano di tamponamento di tutte le microcomunità del territorio che è già iniziato nei giorni scorsi: sono state già quasi tamponate tutte le micro del centro e della bassa Valle, ne mancano ancora poche, poi ci sposteremo in alta Valle. Ad Aosta, per necessità, abbiamo già tamponato l’ RSA e una parte di micro del Festaz e il Père Saint Laurent. Al momento attuale nelle micro ci risultano decedute 3 persone a Pontey, 2 a Verrès, 2 ad Antey e 2 a Valtournenche: tutti gli altri decessi non hanno per adesso la conferma di un tampone. Nelle microcomunità al momento attuale sono isolate 67 persone, molte delle quali con test positivo”. Il dottor Montagnani ha anche snocciolato numeri dei risultati positivi al test del Coronavirus tra i dipendenti dell ‘usl valdotana, che in totale sono 63: 28 infermieri, 17 medici, 7 amministrativi, 4 operatori tecnici, 6 OSS e il Commissario. L’invito da parte di tutti i componenti dell’unità di crisi è quello di #restare a casa.

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I dati dell’emergenza

L’appuntamento con i giornalisti è stata anche l’occasione per dare i dati dell’emergenza:

I tamponi refertati nelle ultime 24 ore sono stati 157, dei quali 48 sono risultati positivi. Sulla base di questi dati, comunicati dall’Azienda sanitaria della Valle d’Aosta, il numero delle persone positive al test del Coronavirus è di 716, mentre i negativi a oggi sono 819 (946 i test con risultato negativo, perché comprensivi dei tamponi fatti per le verifiche sui guariti).

Riportiamo sotto i dati aggiornati alle ore 16 divisi comune per comune.

In Valle d’Aosta sono stati fatti 1991 test.

I ricoverati Covid-19 sono 69, dei quali 25 sono ricoverati nel reparto di terapia intensiva.

Il numero dei decessi legati al Covid-19 è di 74 persone (si è abbassato il range di età che ora va dai 45 ai 100 anni), mentre 26 sono i pazienti guariti.

Sono 2 mila702 le procedure di quarantena obbligatoria o di isolamento domiciliare.

Il Dottor Montagnani ha evidenziato che in Valle d’Aosta la percentuale della popolazione sottoposta a tampone è pari al 1,5 per cento, 2 per cento il dato del Veneto, 1,1 per cento della Lombardia, 0,6 per cento di Piemonte e Liguria.

Microcomunità: tamponi a tutti i residenti

Il gruppo di lavoro che si occupa dell’attività sanitaria sul territorio sta procedendo con il programma di tamponamento dei circa mille residenti nelle microcomunità della Valle d’Aosta.

Aosta, (Casa di riposo J.B. Festaz e Réfuge Père Laurent), Valtournenche, Antey, Pontey, Brusson, Verrès, Hone, Perloz, Challand-Saint-Anselme e Roisan, per circa 411 ospiti tamponati, sono già state visitate dal gruppo di lavoro nei giorni scorsi.

Oggi è stata la volta di Saint-Pierre, La Thuile, Pré-Saint-Didier, Chatillon, Saint-Vincent, Gaby, Gressoney-Saint-Jean e Aosta (microcomunità Bellevue, centro polivalente e casa famiglia), per un totale di 197 residenti.

Attualmente i residenti COVID positivi nelle 37 microcomunità della Valle d’Aosta, su un totale di quasi mille persone, sono 67.

Il coordinatore sanitario Montagnani ha inoltre evidenziato che per dare maggiore supporto sanitario alle strutture per anziani, pubbliche e private, e in particolare a quelle di Pontey, Valtournenche, Verrès e al Père Laurent di Aosta, è stato destinato al territorio il personale medico volontario e quello della Croce rossa, arrivato in questi giorni Valle d’Aosta.

Dispositivi di protezione individuale

Sulla questione dispositivi è intervenuto il Direttore della Protezione civile Pio Porretta che ha comunicato che si sta ultimando, sempre nel quadro della pianificazione straordinaria rivolta alle microcomunità, la dotazione di ulteriori dispositivi, soprattutto laddove vi sono ospiti positivi al virus.

Mascherine chirurgiche verranno distribuite nei prossimi giorni dalla Protezione civile alle famiglie all’interno delle quali, seppur isolato, è presente un caso positivo.

Apertura mercati in Valle d’Aosta: contraria l’Unità di crisi

L’Unità di crisi, per il tramite del soggetto attuatore dell’emergenza, Pio Porretta ha ribadito con forza il proprio parere negativo allo svolgimento sul territorio regionale dei mercati: Sono momenti di assembramento quindi da evitare. L’invito che facciamo è quello di restare a casa e queste manifestazione spingono invece la gente ad uscire.

Sulle questione mercati è intervenuto anche il coordinatore sanitario Montagnani : Io sono contrario al mercato, perché le persone lì non sono controllabili. Capisco le necessità economiche, ma se abbassiamo la guardia in questo momento la diffusione del virus sul territorio regionale non si fermerà.

Il Presidente della Regione Renzo Testolin ha quindi annunciato che il tema mercati sarà affrontato a breve in un’ordinanza che detterà misure molto stringenti, per spingere i Comuni a non organizzarli.

I controlli delle forze dell’ordine

Nella giornata di ieri i controlli da parte delle forze dell’ordine sono stati 916: le persone controllate sono state 864, mentre gli esercizi commerciali sono stati 52. E 14 sono state le persone sanzionate, mentre non sono stati presi provvedimenti nei confronti delle attività che sono state sottoposte a verifica.

Raccolta fondi Association Amis Batailles de Reines : Combattons Ensemble! Mais à distance #iorestoacasa #iorestoinstalla

Il Presidente ha inoltre fatto cenno, tra le tante iniziative nate sul territorio valdostano, per raccogliere fondi a favore dell’emergenza, quella dell’Association Amis Batailles de Reines che ha voluto dare il suo contributo in questo momento di estrema difficoltà per la comunità valdostana

In questo momento, durante il quale anche i Combats si sono dovuti fermare, l’Associazione esprime la proprio vicinanza a tutte le istituzioni e a tutti gli operatori che stanno lavorando senza sosta per arginare questa grossa emergenza, proponendo l’acquisto delle t-shirt Combattons Ensemble! Mais à distance #iorestoacasa #iorestoinstalla.

L’offerta minima è di 10 euro e l’intero incasso sarà devoluto all’Ospedale Parini di Aosta.

Positivo al coronavirus accoltella la moglie

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Un uomo di 48 anni positivo al coronavirus  accoltella la moglie alla gola e alla carotide in presenza dei suoi tre figli, di cui uno minore. L’aggressione è avvenuta al termine di una lite, presumibilmente sorta a causa della prolungata permanenza tra le mura domestiche, per le limitazioni alla mobilità in vigore per contenere il diffondersi dell’epidemia Covid-19. L’aggressore durante il violento litigio si è lesionato ed è stato curato dai sanitari per le ferite riportate, successivamente, all’atto delle dimissioni dal Policlinico, notificatagli la misura cautelare per tentato omicidio, l’assalitore è stato trasferito presso Ospedale San Paolo nel reparto riservato ai detenuti, dove, in attesa degli esiti legati al suo stato di salute, è vigilato da personale delle Forze dell’Ordine. In caso di successiva negatività al tampone l’uomo, di origine domenicana, sarà condotto dalla Polizia Penitenziaria presso il carcere di San Vittore. 

La donna, invece, gravemente ferita, subito dopo il soccorso del 118 è stata trasportata presso l’ospedale Niguarda dove si trova tuttora ricoverata con una prognosi di 40 giorni.    

Coronavirus: le 20 nuove Fake News smascherate dal Ministero della Salute

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Coronavirus:  le 20 nuove Fake News  smascherate dal Ministero della Salute. Nei periodi di emergenza come quello attualmente in corso, bufale e disinformazione sono presenti in modo massiccio, soprattutto sul web e sui social network, e riconoscerle non sempre è facile. Per evitare di imbattersi in notizie false e pericolose per la salute si raccomanda quindi di fare sempre riferimento a fonti istituzionali ufficiali e certificate. Di seguito l’elenco delle fake news più frequenti circolanti in questo periodo:

Il nuovo coronavirus può essere trasmesso attraverso le punture di zanzara FALSO

Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso le goccioline generate quando una persona infetta tossisce o starnutisce, o attraverso goccioline di saliva o secrezioni dal naso.

Coronavirus: le 20 nuove Fake news smascherate dal Ministero della Salute

C’è correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G FALSO

Non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G. Ad oggi, e dopo molte ricerche effettuate, nessun effetto negativo sulla salute è stato collegato in modo causale all’esposizione alle tecnologie wireless.

Il coronavirus rende sterili, soprattutto gli uomini FALSO

Coronavirus: le 20 nuove Fake news smascherate dal Ministero della Salute

Non ci sono evidenze scientifiche che l’infezione da nuovo coronavirus causi sterilità maschile o femminile.

La suola delle scarpe porta sicuramente il virus in casa e trasmette l’infezione FALSO

Attualmente non è noto il tempo di sopravvivenza del virus in luoghi aperti. In via teorica se si cammina con le scarpe su una superficie in cui una persona infetta ha espulso secrezioni respiratorie come catarro, ecc. è possibile che il virus sia presente sulla suola delle scarpe e possa essere portato in casa. Però normalmente il pavimento non è una delle superfici che tocchiamo, quindi il rischio è trascurabile. Se in casa ci sono bambini si può mantenere un atteggiamento prudente nel rispetto delle normali norme igieniche, togliendosi le scarpe all’ingresso in casa e pulendo i pavimenti con prodotti a base di cloro all’0.1% (semplice candeggina o varechina diluita).

Mangiare tante proteine aumenta l’efficacia del sistema immunitario FALSO

Superare la normale dose giornaliera raccomandata (0,8gr. per kg di peso corporeo se non si svolgono attività fisiche pesanti) non fornisce benefici al sistema immunitario.

Ci si può infettare con il nuovo coronavirus bevendo l’acqua del rubinetto FALSO

Bere l’acqua del rubinetto è sicuro. Le pratiche di depurazione cui è sottoposta l’acqua del rubinetto sono efficaci nell’abbattimento dei virus, insieme a condizioni ambientali che compromettono la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati) e alla fase finale di disinfezione.

Il virus si trasmette per via alimentare FALSO

Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto tra alimenti crudi e cotti.

Gli essiccatori per mani ad aria calda uccidono il nuovo coronavirus FALSO

Non ci sono evidenze scientifiche che gli essiccatori per mani ad aria calda siano in grado di uccidere il nuovo coronavirus. Per proteggersi dall’infezione il metodo più sicuro è quello di lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con una soluzione a base di alcol. Dopo aver pulito le mani bisogna asciugarle accuratamente.

Una lampada a raggi ultravioletti può uccidere il nuovo coronavirus FALSO

Le lampade UV non devono essere utilizzate per sterilizzare le mani o altre aree della pelle poiché le radiazioni UV possono causare irritazione.

Se mi metto due o tre mascherine una sull’altra sono più protetto dal nuovo coronavirus FALSO

Indossare più mascherine sovrapposte non è utile. Le mascherine aiutano a limitare la diffusione del virus ma il loro utilizzo deve essere adottato in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Inoltre l’uso razionale delle mascherine è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose.

I farmaci antivirali prevengono l’infezione da nuovo coronavirus FALSO

Non ci sono evidenze su una loro azione preventiva.

Fare un bagno caldo previene il COVID-19 FALSO

Fare il bagno caldo non previene lo sviluppo di COVID-19. La normale temperatura corporea rimane tra 36,5° e 37° C, indipendentemente dalla temperatura del bagno o della doccia che facciamo. Fare un bagno con acqua estremamente calda può essere dannoso e provocare bruciature alla pelle. Il modo migliore per proteggersi da COVID-19 è lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o con soluzione a base di alcol. In questo modo si eliminano i virus eventualmente presenti sulle mani e non si corre il rischio di infezioni che potrebbero verificarsi toccando naso, bocca e occhi.

Gli extracomunitari sono immuni all’epidemia grazie al vaccino contro la Tubercolosi FALSO

Il vaccino per la Tubercolosi non ha nulla a che vedere con il Coronavirus: la TBC è dovuta ad un batterio e non a un virus. Si ricorda che le malattie possono fare ammalare chiunque indipendentemente dalla loro etnia.

Tagliarsi la barba evita il contagio FALSO

La bufala nasce da una sbagliata interpretazione di una infografica del CDC dedicata alla sicurezza sul lavoro per il corretto utilizzo delle mascherine.

Il nuovo coronavirus è un ceppo di virus dell’influenza che è mutato FALSO

I cronavirus sono una famiglia di virus che possono infettare l’uomo e trasmettere diverse malattie. Il virus Sars-CoV-2, che provoca la malattia denominata Covid-19, mostra alcune somiglianze con altri virus, quattro dei quali possono causare normali raffreddori. Osservati al microscopio i cinque virus mostrano una conformazione simile, che sfrutta le proteine (spike) dalla forma appuntita per infettare le cellule umane.

Chi abita in zone con clima caldo umido è più a rischio di infezione da nuovo coronavirus FALSO

Le evidenze attuali indicano che il nuovo coronavirus può essere trasmesso in tutte le aree, comprese quelle con clima caldo e umido.

Mangiare aglio può aiutare a prevenire l’infezione da nuovo coronavirus FALSO

L’aglio è un alimento con alcune proprietà antimicrobiche ma non ci sono evidenze di azione preventiva nei confronti del nuovo coronavirus.

Se vieni contagiato dal nuovo coronavirus, te ne accorgi sempre FALSO

La malattia Covid-19 può dare luogo in alcuni casi ad una sintomatologia simile a quella di altre malattie respiratorie come l’influenza e il raffreddore comune, con tosse secca, febbre, stanchezza; in altri casi si manifesta con sintomi diversi, diarrea, iperemia congiuntivale, mal di gola, dolori muscolari, naso che cola, fino ad arrivare a difficoltà respiratorie e polmoniti. Inizialmente e generalmente questi sintomi sono lievi, pertanto è possibile non accorgersi subito della loro comparsa.

Bere acqua o bevande calde uccide il virus FALSO

Il virus è in grado di resistere e replicarsi alla temperatura corporea che è di circa 37°.

Gli animali domestici possono trasmettere il virus FALSO

Non esiste alcuna evidenza scientifica che gli animali domestici, quali cani e gatti, possano contrarre il nuovo coronavirus e trasmetterlo all’uomo. Come regola generale di igiene si consiglia però di lavarsi bene le mani con il sapone dopo il contatto con gli animali, comune prassi per proteggersi da altri microrganismi che possono invece essere trasmessi dagli animali all’uomo.

Milano. Droga consegnata a domicilio, arrestato spacciatore

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Milano. Droga consegnata a domicilio, arrestato spacciatore trovato in possesso di 11 involucri in cellophane contenenti circa 5 grammi di cocaina.

Gli agenti in borghese della Squadra Mobile della Questura di Milano, impegnati nei controlli finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, stavano pattugliando le aree limitrofe alla Stazione Centrale  – via Venini, Piazza Caiazzo, via Settembrini – e insospettiti da un individuo che confabulava con un ragazzo hanno voluto vederci chiaro. 

Dopo che i due si sono salutati, l’uomo si è messo alla guida della sua autovettura e, insospettitisi, gli agenti hanno deciso di seguirlo fino in via Fioravanti dove, una volta sceso dall’auto, l’uomo si è incamminato parlando al cellulare avvicinandosi a un’autovettura ed compiendo uno scambio con il conducente.

Entrambi sono stati fermati dagli agenti della Squadra Mobile: l’acquirente, un cittadino indiano di 28 anni, è stato trovato in possesso di due involucri di cellophane con 0,6 grammi di cocaina ed è stato segnalato alla Prefettura per l’articolo 75.

Il venditore, un cittadino italiano di 54 anni con precedenti per droga, è stato trovato in possesso di 690 euro in contanti, un cellulare e, all’interno della sua auto, nascosti nella luce interna sul tettuccio nell’abitacolo, sono stati trovati 11 involucri in cellophane contenenti circa 5 grammi di cocaina.

 L’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, in conformità alle recenti disposizioni contenute nel decreto ministeriale emanato per far fronte all’emergenza del coronavirus, gli è stata contestata anche la violazione amministrativa.

Didattica a distanza e connettività: risorse alle Istituzioni scolastiche

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è stata approvata in data 25 marzo 2020 la legge regionale n. 4 recante “Prime misure regionali urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. In particolare, ai sensi dell’art. 4, comma 1, ai fini del potenziamento della didattica a distanza, le istituzioni scolastiche dipendenti dalla Regione sono autorizzate ad acquistare e a mettere a disposizione in comodato d’uso degli studenti meno abbienti dispositivi digitali individuali che garantiscano il diritto allo studio, principio sancito nell’articolo 34 della Costituzione.

A seguito dell’approvazione della deliberazione della Giunta regionale n. 240 del 31 marzo 2020, che definisce i criteri di ripartizione delle risorse, la Sovraintendenza agli Studi sta predisponendo gli ultimi atti per il trasferimento delle somme alle Istituzioni scolastiche: 170  mila euro per le scuole del primo ciclo (scuole primarie e secondarie di primo grado) e 80 mila euro alle scuole del secondo ciclo (scuole secondarie di secondo grado). 

Nelle giornate di mercoledì 1 e giovedì 2 aprile 2020 la Sovrintendenza agli Studi, in modalità telematica, ha tenuto le conferenze di servizio con i dirigenti scolastici ai quali è stata illustrata la ripartizione delle risorse, al fine di assicurare tempestivamente le attività di didattica a distanza durante il periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19.

Il riparto tiene conto degli indicatori effettivamente disponibili, quali il numero degli studenti derivanti dall’Anagrafe degli studenti, lo status socio-economico delle famiglie degli studenti (indicatore ESCS) e le richieste delle istituzioni scolastiche in esito al monitoraggio del 17 marzo 2020, volto a verificare le necessità e i bisogni delle famiglie che si trovano nella condizione di non poter disporre di strumenti informatici e della relativa connettività utili per la didattica a distanza.

L’Assessora Chantal Certan precisa: Le istituzioni scolastiche possono attivare anche apposite reti di solidarietà e di collaborazione tra scuole, come previsto dalla legge regionale 19/2000, per lo scambio di esperienze e di buone pratiche nonché per l’utilizzo e l’acquisto condiviso di dispositivi e di strumenti digitali per la didattica a distanza. Si tratta sicuramente di un supporto importante, ma che dovrà essere affiancato ad attività di formazione specifiche per gli insegnanti volte a contribuire allo sviluppo delle competenze digitali e all’innovazione didattica.

Due conferenze sui Capolavori della Johannesburg Art Gallery

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In diretta sul sito del Forte, con la curatrice Simona Bartolena

Prosegue la programmazione culturale online del Forte di Bard. Il palinsesto si arricchisce di due appuntamenti di approfondimento della mostra Capolavori della Johannesburg Art Gallery. Dagli Impressionisti a Picasso.

La curatrice dell’esposizione Simona Bartolena terrà due conferenze che saranno trasmesse in diretta sul sito e sul canale Youtube del Forte: il primo appuntamento è in programma per martedì 7 aprile 2020, alle ore 18.00 e sarà dedicato ad una presentazione del progetto espositivo e della collezione che aprì al pubblico nel 1910, diventando il principale museo d’arte africano. Nel secondo appuntamento live, martedì 14 aprile 2020, sempre alle ore 18.00, la curatrice si soffermerà sulle opere della collezione dedicate all’arte africana.

Le dirette saranno visibili sul sito www.fortedibard.it nella pagina dedicata all’interno della sezione Eventi o sul canale Youtube del Forte, raggiungibile sempre dalla homepage del sito istituzionale.