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lunedì, 12 Maggio 2025
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25 Aprile 2020: Festa della Liberazione. I messaggi del Sindaco e del Presidente del Consiglio comunale

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Messaggio del Sindaco

In giornate in cui i concetti di “resistenza” e “liberazione” hanno assunto il senso della lotta e della speranza di un’intera comunità, la celebrazione del 25 Aprile ne riporta in primo piano l’accezione storica a noi più nota. Il 25 Aprile rappresenta una delle date fondamentali della nostra storia, il giorno della Liberazione d’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista. È la data simbolo della Festa nazionale perché proprio in quel giorno nel 1945, avvenne la ritirata da parte delle truppe naziste e di quelle fasciste della repubblica di Salò dalle città di Milano e Torino. La guerra in realtà andò avanti ancora per qualche giorno: la fine venne sancita infatti con la firma della Resa di Caserta il 29 aprile (che divenne effettiva il 2 maggio).

Il 25 Aprile si celebra anche la Resistenza militare e politica delle forze partigiane che hanno dato il loro importante contributo combattendo per la democrazia e la libertà di tutti. Dalla Resistenza e dalla Liberazione, la nostra Italia è ripartita per ricostruirsi in maniera totalmente nuova e gli italiani si sono incamminati verso un futuro comune di pace, solidarietà, comunità. Un futuro che, sia pure costellato di ostacoli di vario genere e di diversa gravità, ci ha fatto diventare una Nazione tra le più importanti al mondo. Proprio oggi, in questa immensa e durissima crisi determinata dalla pandemia di Coronavirus, dobbiamo riprendere quello spirito di liberazione e di ricostruzione, cercando di essere veramente comunità.

Gli eroi di oggi sono i medici, gli infermieri, i volontari e tutti coloro che si trovano in prima linea per salvaguardare la salute di tutti. A loro va il “grazie” di tutti. L’emergenza sanitaria impedisce, in questa fase, i contatti diretti tra le persone e i festeggiamenti per il 25 Aprile non sono consentiti, forse per la prima volta dal Dopoguerra. Sono però molte le maratone e le iniziative on-line che consentiranno la partecipazione in una piazza virtuale. La sera del 25 aprile, nell’impossibilità di realizzare la tradizionale fiaccolata, l’Amministrazione invita gli eporediesi ad esporre il tricolore e ad accendere una luce, una candela o un qualsiasi lume sui propri balconi o finestre.

IL SINDACO Stefano SERTOLI


Messaggio del Presidente del Consiglio comunale

Le ricorrenze sono importanti. Servono a rinnovare nel tempo non tanto la memoria, quanto la presenza. C’è una differenza sottile ma sostanziale tra rammentare e ricordare, che si radica nella stessa natura etimologica dei termini. Rammentare significa portare alla mente. Ricordare è riportare al cuore. Si possono rammentare le date, ma i valori, quelli no, quelli vanno ricordati e portati dentro ad ognuno di noi, perché sono come battiti di un cuore comune che permette alle istituzioni, alle comunità, alla società civile di vivere e preservare quelle condizioni di democrazia e libertà che sono necessarie alla sopravvivenza stessa delle persone.

In periodi di emergenza, come quello che stiamo vivendo, ci ritroviamo immobilizzati, costretti a limitare spostamenti e azioni. Ma il nostro cuore non smette di battere, l’organismo intero funziona, irrorato al centro e nelle sue periferie da quell’energia che ha permesso alla nostra nazione, alle donne e agli uomini che la compongono, di rialzarsi sempre, rinnovati e determinati a ricostruire ancora.

Tra i valori che vanno conservati nel cuore e tenuti vivi ogni giorno, c’è quello della resistenza. La Resistenza al fascismo è stata il seme da cui sono sorte le conquiste sociali e civili dell’Italia, il grande movimento di solidarietà, di mutualità, di auto organizzazione, di emancipazione, variamente ispirato dalle culture cattolica, socialista, laica e repubblicana; un movimento che portò il popolo ad un protagonismo nuovo e ad una nuova presa di coscienza e che generò via via le grandi forze politiche popolari. Molte furono le forme di resistenza al regime fascista: chi andò sui monti, chi fu internato nei campi di lavoro per militari, chi resistette nelle fabbriche; uomini e donne; giovani, adulti, anziani.

Anche oggi siamo chiamati a resistere: alle infiltrazioni mafiose, alla corruzione, ai diritti negati e anche alle mere logiche economiche e di mercato. In questi mesi ci viene richiesto di resistere anche e un’emergenza sanitaria che ci vuole distanti, divisi e chiusi nel nostro privato. Ma se attraverso l’attività del “ri-cordare” saremo capaci di portate ancora una volta al centro del nostro cuore la forza e la determinazione di chi 75 anni fa ha sacrificato ben più di qualche mese e qualche comodità per difendere la nostra libertà e democrazia di oggi, allora forse ci apparirà più lieve anche questa resistenza.

Oggi come allora un grande sacrificio umano ci è stato richiesto. La nostra resistenza è una forma di rispetto. Ci ritroveremo ancora nelle piazze, cresciuti e consapevoli dell’importanza di celebrare ricorrenze che permettono di unire le persone in ogni condizione.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Diego BORLA

25 Aprile 2020: Festa della Liberazione. I messaggi del Sindaco e del Presidente del Consiglio comunale

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Messaggio del Sindaco

In giornate in cui i concetti di “resistenza” e “liberazione” hanno assunto il senso della lotta e della speranza di un’intera comunità, la celebrazione del 25 Aprile ne riporta in primo piano l’accezione storica a noi più nota. Il 25 Aprile rappresenta una delle date fondamentali della nostra storia, il giorno della Liberazione d’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista. È la data simbolo della Festa nazionale perché proprio in quel giorno nel 1945, avvenne la ritirata da parte delle truppe naziste e di quelle fasciste della repubblica di Salò dalle città di Milano e Torino. La guerra in realtà andò avanti ancora per qualche giorno: la fine venne sancita infatti con la firma della Resa di Caserta il 29 aprile (che divenne effettiva il 2 maggio).

Il 25 Aprile si celebra anche la Resistenza militare e politica delle forze partigiane che hanno dato il loro importante contributo combattendo per la democrazia e la libertà di tutti. Dalla Resistenza e dalla Liberazione, la nostra Italia è ripartita per ricostruirsi in maniera totalmente nuova e gli italiani si sono incamminati verso un futuro comune di pace, solidarietà, comunità. Un futuro che, sia pure costellato di ostacoli di vario genere e di diversa gravità, ci ha fatto diventare una Nazione tra le più importanti al mondo. Proprio oggi, in questa immensa e durissima crisi determinata dalla pandemia di Coronavirus, dobbiamo riprendere quello spirito di liberazione e di ricostruzione, cercando di essere veramente comunità.

Gli eroi di oggi sono i medici, gli infermieri, i volontari e tutti coloro che si trovano in prima linea per salvaguardare la salute di tutti. A loro va il “grazie” di tutti. L’emergenza sanitaria impedisce, in questa fase, i contatti diretti tra le persone e i festeggiamenti per il 25 Aprile non sono consentiti, forse per la prima volta dal Dopoguerra. Sono però molte le maratone e le iniziative on-line che consentiranno la partecipazione in una piazza virtuale. La sera del 25 aprile, nell’impossibilità di realizzare la tradizionale fiaccolata, l’Amministrazione invita gli eporediesi ad esporre il tricolore e ad accendere una luce, una candela o un qualsiasi lume sui propri balconi o finestre.

IL SINDACO Stefano SERTOLI


Messaggio del Presidente del Consiglio comunale

Le ricorrenze sono importanti. Servono a rinnovare nel tempo non tanto la memoria, quanto la presenza. C’è una differenza sottile ma sostanziale tra rammentare e ricordare, che si radica nella stessa natura etimologica dei termini. Rammentare significa portare alla mente. Ricordare è riportare al cuore. Si possono rammentare le date, ma i valori, quelli no, quelli vanno ricordati e portati dentro ad ognuno di noi, perché sono come battiti di un cuore comune che permette alle istituzioni, alle comunità, alla società civile di vivere e preservare quelle condizioni di democrazia e libertà che sono necessarie alla sopravvivenza stessa delle persone.

In periodi di emergenza, come quello che stiamo vivendo, ci ritroviamo immobilizzati, costretti a limitare spostamenti e azioni. Ma il nostro cuore non smette di battere, l’organismo intero funziona, irrorato al centro e nelle sue periferie da quell’energia che ha permesso alla nostra nazione, alle donne e agli uomini che la compongono, di rialzarsi sempre, rinnovati e determinati a ricostruire ancora.

Tra i valori che vanno conservati nel cuore e tenuti vivi ogni giorno, c’è quello della resistenza. La Resistenza al fascismo è stata il seme da cui sono sorte le conquiste sociali e civili dell’Italia, il grande movimento di solidarietà, di mutualità, di auto organizzazione, di emancipazione, variamente ispirato dalle culture cattolica, socialista, laica e repubblicana; un movimento che portò il popolo ad un protagonismo nuovo e ad una nuova presa di coscienza e che generò via via le grandi forze politiche popolari. Molte furono le forme di resistenza al regime fascista: chi andò sui monti, chi fu internato nei campi di lavoro per militari, chi resistette nelle fabbriche; uomini e donne; giovani, adulti, anziani.

Anche oggi siamo chiamati a resistere: alle infiltrazioni mafiose, alla corruzione, ai diritti negati e anche alle mere logiche economiche e di mercato. In questi mesi ci viene richiesto di resistere anche e un’emergenza sanitaria che ci vuole distanti, divisi e chiusi nel nostro privato. Ma se attraverso l’attività del “ri-cordare” saremo capaci di portate ancora una volta al centro del nostro cuore la forza e la determinazione di chi 75 anni fa ha sacrificato ben più di qualche mese e qualche comodità per difendere la nostra libertà e democrazia di oggi, allora forse ci apparirà più lieve anche questa resistenza.

Oggi come allora un grande sacrificio umano ci è stato richiesto. La nostra resistenza è una forma di rispetto. Ci ritroveremo ancora nelle piazze, cresciuti e consapevoli dell’importanza di celebrare ricorrenze che permettono di unire le persone in ogni condizione.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Diego BORLA

Chiaverano: celebrazione del 25 aprile 2020

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Si informa che la Prefettura ha comunicato che, per le celebrazioni relative al 75° anniversario della Liberazione, viene disposto che “eventuali deposizioni presso i monumenti dei caduti da parte di Istituzioni territoriali o locali dovranno prevedere la presenza della sola Autorità deponente, evitando il coinvolgimento di altre Autorità o formazioni militari e comunque escludendo qualsiasi forma di assembramento della popolazione“.

Per tale ragione, la celebrazione del 25 Aprile prevede la deposizione delle corone a Bienca, in Corso Carlo Zuffo e al Parco della Rimembranza con la sola presenza del Sindaco e del Vicesindaco.

Inoltre, a seguito dell’iniziativa dell’ANPI, si invitano i cittadini ad esporre la bandiera italiana all’esterno della propria abitazione e, alle 15 di sabato 25 aprile, a cantare Bella Ciao sul proprio balcone e nella propria abitazione.

Chiaverano: celebrazione del 25 aprile 2020

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Si informa che la Prefettura ha comunicato che, per le celebrazioni relative al 75° anniversario della Liberazione, viene disposto che “eventuali deposizioni presso i monumenti dei caduti da parte di Istituzioni territoriali o locali dovranno prevedere la presenza della sola Autorità deponente, evitando il coinvolgimento di altre Autorità o formazioni militari e comunque escludendo qualsiasi forma di assembramento della popolazione“.

Per tale ragione, la celebrazione del 25 Aprile prevede la deposizione delle corone a Bienca, in Corso Carlo Zuffo e al Parco della Rimembranza con la sola presenza del Sindaco e del Vicesindaco.

Inoltre, a seguito dell’iniziativa dell’ANPI, si invitano i cittadini ad esporre la bandiera italiana all’esterno della propria abitazione e, alle 15 di sabato 25 aprile, a cantare Bella Ciao sul proprio balcone e nella propria abitazione.

25 aprile: vi proponiamo la lettura del libro “Ci avevano promesso”, scritto nel 1977 dagli alunni della scuola media di Pont

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Avvicinandosi il 25 aprile, data consacrata al ricordo della caduta del Fascismo e alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale, vi proponiamo una (ri)lettura di un libretto nato da un giornalino del 1977, scritto dagli alunni della III A della scuola media di Pont-Saint-Martin, e pubblicato nel 2017 a cura dell’ANPI Mont-Rose.

LE TRE AUTRICI DEL LIBRO.
Da sinistra: Elia Nicco, Graziella Porté che festeggiava quel giorno le nozze d’oro e Laura Decanale. Foto di 3 anni fa.

Il libro è cliccabile e sfogliabile on-line

Partite IVA, insieme per cambiare

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Nella serata del 20 aprile si è tenuta la prima riunione in videoconferenza della nascente associazione “Partite IVA Valle d’Aosta insieme per cambiare” che dà un seguito regionale alla già costituita “Partite IVA insieme per cambiare” nazionale. L’associazione, nata dl grande riscontro avuto dalla pagina Facebook creata circa un mese e mezzo fa, e che ha raggiunto già 350.000 iscritti totali.

Si pone come primo obiettivo di far riconoscere i l valore primario che ricoprono tutte le attività svolte con partita IVA siano esse micro, piccole, medie, grandi imprese o professionisti presenti sul territorio. Essa, non solo vuole dare voce a tutti, ma vuole concretamente interagire con i nostri Amministratori Regionali al fine di arrivare ad ottenere ciò di cui ha bisogno: una liquidazione equitativa del danno subito ad oggi e di quello che seguirà nei mesi a venire considerando la situazione non solo un’emergenza ma una vera e propria calamità naturale. Le risorse economiche devono essere trovate e distribuite in modo solidale ed equiparato, come è per un qualsiasi dipendente che ha perso la propria occupazione, tenendo conto che questa azione è un vero e proprio investimento sull’assetto futuro socioeconomico della nostra regione.

Il danno subito dalle P.I. ha un’entità ad oggi incalcolabile visto il futuro incerto e le variabili i n gioco, tenendo anche conto che la maggior parte delle nostre attività sono legate direttamente od indirettamente al flusso turistico, che sino al mese di febbraio animava la nostra regione, non solo in termini di presenze ma altresì di ricchezza con un beneficio su tutto il nostro territorio e che, per uno spazio temporale indefinibile ad oggi, verrà, in gran parte, a mancare. Gli interventi che auspichiamo, devono essere mirati ed urgenti considerando anche il profilo della sicurezza in quanto, per poter riaprire, tutte le attività dovranno affrontarne i costi.

Chiediamo quindi:

  • DI PARTECIPARE AD UN TAVOLO DI CONFRONTO E DI LAVORO
  • CHE CI PORTI A MISURE ANCHE A FONDO PERDUTO

Dette misure sono reali ed urgenti per il raggiungimento di tali obiettivi altrimenti non conseguibili dai più. La riapertura è imminente, per fortuna, ma questo non vorrà dire per la maggioranza delle Partite IVA ritrovare un equilibrio di costi/ricavi che, sicuramente, per lungo tempo non si avrà. A rischio vi sono anche le risorse umane impiegate nelle nostre attività fino a marzo, già perché noi non siamo da considerare solo come numero di attività ma anche come impiego delle stesse, anche per questo motivo chiediamo interventi urgenti ed ingenti, solo così si potrà spergiurare una chiusura imminente di molti di noi ed un ulteriore aggravamento della situazione economica con una ricaduta su tutto il tessuto sociale.

La nostra non vuole essere una richiesta di assistenzialismo ma un aiuto diretto a mantenere in vita le attività nella fase di rallentamento della produzione per assicurarsi di mantenere e di ritrovare pronto a riattivarsi al 100% il sistema Valle D’Aosta al termine dell’emergenza come stanno facendo molte altre regioni.

In sostanza vogliamo essere considerati per quello che siamo: una RISORSA PER LA SOCIETA’ FATTA DI CAPITALE UMANO E DI INVESTIMENTI DA TUTELARE e da far fruttare al meglio per non subire, altrimenti, perdite ingenti e chiusure.

Partite IVA, insieme per cambiare

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Nella serata del 20 aprile si è tenuta la prima riunione in videoconferenza della nascente associazione “Partite IVA Valle d’Aosta insieme per cambiare” che dà un seguito regionale alla già costituita “Partite IVA insieme per cambiare” nazionale. L’associazione, nata dl grande riscontro avuto dalla pagina Facebook creata circa un mese e mezzo fa, e che ha raggiunto già 350.000 iscritti totali.

Si pone come primo obiettivo di far riconoscere i l valore primario che ricoprono tutte le attività svolte con partita IVA siano esse micro, piccole, medie, grandi imprese o professionisti presenti sul territorio. Essa, non solo vuole dare voce a tutti, ma vuole concretamente interagire con i nostri Amministratori Regionali al fine di arrivare ad ottenere ciò di cui ha bisogno: una liquidazione equitativa del danno subito ad oggi e di quello che seguirà nei mesi a venire considerando la situazione non solo un’emergenza ma una vera e propria calamità naturale. Le risorse economiche devono essere trovate e distribuite in modo solidale ed equiparato, come è per un qualsiasi dipendente che ha perso la propria occupazione, tenendo conto che questa azione è un vero e proprio investimento sull’assetto futuro socioeconomico della nostra regione.

Il danno subito dalle P.I. ha un’entità ad oggi incalcolabile visto il futuro incerto e le variabili i n gioco, tenendo anche conto che la maggior parte delle nostre attività sono legate direttamente od indirettamente al flusso turistico, che sino al mese di febbraio animava la nostra regione, non solo in termini di presenze ma altresì di ricchezza con un beneficio su tutto il nostro territorio e che, per uno spazio temporale indefinibile ad oggi, verrà, in gran parte, a mancare. Gli interventi che auspichiamo, devono essere mirati ed urgenti considerando anche il profilo della sicurezza in quanto, per poter riaprire, tutte le attività dovranno affrontarne i costi.

Chiediamo quindi:

  • DI PARTECIPARE AD UN TAVOLO DI CONFRONTO E DI LAVORO
  • CHE CI PORTI A MISURE ANCHE A FONDO PERDUTO

Dette misure sono reali ed urgenti per il raggiungimento di tali obiettivi altrimenti non conseguibili dai più. La riapertura è imminente, per fortuna, ma questo non vorrà dire per la maggioranza delle Partite IVA ritrovare un equilibrio di costi/ricavi che, sicuramente, per lungo tempo non si avrà. A rischio vi sono anche le risorse umane impiegate nelle nostre attività fino a marzo, già perché noi non siamo da considerare solo come numero di attività ma anche come impiego delle stesse, anche per questo motivo chiediamo interventi urgenti ed ingenti, solo così si potrà spergiurare una chiusura imminente di molti di noi ed un ulteriore aggravamento della situazione economica con una ricaduta su tutto il tessuto sociale.

La nostra non vuole essere una richiesta di assistenzialismo ma un aiuto diretto a mantenere in vita le attività nella fase di rallentamento della produzione per assicurarsi di mantenere e di ritrovare pronto a riattivarsi al 100% il sistema Valle D’Aosta al termine dell’emergenza come stanno facendo molte altre regioni.

In sostanza vogliamo essere considerati per quello che siamo: una RISORSA PER LA SOCIETA’ FATTA DI CAPITALE UMANO E DI INVESTIMENTI DA TUTELARE e da far fruttare al meglio per non subire, altrimenti, perdite ingenti e chiusure.

Nessun morto, scendono i ricoverati, 14 guariti in più rispetto a ieri

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Il totale dei casi testati sale a 3969 (+59 rispetto a ieri): i positivi diventano 1093 (ieri 1088) e 2548 i negativi. I decessi rimangono 126 come ieri, 65 maschi e 61 femmine, tra i 45 e 100 anni, età media 82, 76 morti in ospedale e 50 sul territorio. I casi positivi attuali scendono di 9 da 689 a 680: 99 nei reparti Covid di Parrini (64) e della clinica di Saint Pierre (35), 8 in terapia intensiva e 573 a casa (ieri 579). I guariti salgono a 287, 14 in più rispetto a ieri (273), sempre 48 anni l’età media e 1/103 il range di età. Le persone guarite clinicamente diventano 158, 2 in più rispetto a ieri.. Fino ad oggi il totale dei tamponi effettuati sale a 4911 (+112), 1326 con esito positivo, 3257 negativo e 328 con analisi in corso. 767 i controlli effettuati dalle Forze dell’Ordine e che hanno generato 15 sanzioni.

Unisciti al Gruppo: Emergenza Coronavirus in Valle d’Aosta – Gruppo di Aosta City notizie per ricevere tutti gli aggiornamenti e discutere dell’emergenza in Valle d’Aosta

Ordinanza sulla vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso e fertilizzanti

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Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha emanato oggi, martedì 21 aprile 2020, un’ordinanza che va a regolamentare la vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti ecc…

In particolare, l’ordinanza dispone che, fermo restando il divieto di ogni forma di assembramento, l’accesso, la permanenza e la circolazione all’interno dei locali di vendita dovranno avvenire nel rispetto delle seguenti misure:

  • L’accesso ai rispettivi locali di vendita dovrà essere effettuato da un unico ingresso.
  • La permanenza nei locali destinati alla vendita, con superficie complessiva sino a 40 metri quadri, è consentita a una sola persona alla volta, fatti salvi i casi di persone che necessitano di accompagnamento; nei locali aventi superficie complessiva superiore dovrà essere rispettata la distanza minima interpersonale di 1 metro fra un cliente e l’altro.
  • La circolazione dei venditori e degli acquirenti nei locali o parti di locali destinati alla vendita deve avvenire indossando guanti e mascherina o altro mezzo protettivo idoneo che garantisca la copertura di naso e bocca.
  • Nei locali o parti di locali destinati al commercio dovrà essere messo a disposizione dei clienti gel igienizzante, posto in luogo ben visibile.
  • E’ da privilegiare, per l’acquisto dei prodotti la modalità telefonica o on line, con consegna a domicilio o presso il venditore, previa prenotazione telefonica o on line, su appuntamento; in tale ultimo caso il titolare dell’esercizio fissa gli appuntamenti per il ritiro della merce con intervalli di almeno 15 minuti l’uno dall’altro dandone conferma al cliente tramite email o sms precisando la data, l’orario del ritiro e la motivazione (esempio: ritiro merce acquistata on line o telefonicamente presso… nome dell’esercizio).

ORDINANZA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE