La sala operativa della Capitaneria di Porto di Palermo si è animata di una riunione cruciale, focalizzata sull’esecuzione di indagini tecniche definitive riguardanti il relitto del *Bayesian*, l’imponente yacht affondato il 19 agosto 2024 nelle acque a ridosso di Porticello. L’incontro, convocato con urgenza, ha visto protagonisti i rappresentanti della Guardia Costiera, i magistrati della Procura di Termini Imerese, Concetta Federico e Raffaele Cammarano, e i legali, affiancati dai consulenti tecnici, che rappresentano gli interessi delle sette persone tragicamente scomparse.L’obiettivo primario era quello di delineare una strategia dettagliata per il recupero del relitto, attualmente adagiato a una profondità di 49 metri, un ambiente ostile che complica notevolmente le operazioni. La situazione è gravata da una complessità tecnica e legale che richiede un approccio meticoloso e multidisciplinare.Le indagini preliminari hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio colposo di tre figure chiave: James Cutfield, comandante dell’imbarcazione, Tim Parker Eaton, responsabile del funzionamento dell’apparato propulsivo, e Matthew Griffith, marinaio di guardia durante la fatale notte. Le accuse pesano sulla loro responsabilità, diretta o indiretta, nelle circostanze che hanno portato al disastro.Il percorso di recupero ha subito una drammatica interruzione il 9 maggio, con la perdita del sub olandese Rob Cornelis Huijben. L’evento, attribuito all’esplosione accidentale di una sacca di gas idrogeno durante le operazioni di taglio del boma, ha generato un’ondata di dolore e ha imposto una revisione radicale dei protocolli di sicurezza. L’incidente ha sollevato interrogativi urgenti sulle procedure di valutazione del rischio in ambiente subacqueo e sulla necessità di garantire la massima protezione per gli operatori.La riunione ha approfondito le cause potenziali dell’accumulo di idrogeno, ipotizzando possibili guasti strutturali o errori procedurali nella gestione dei sistemi di ventilazione del veliero. Si è discusso di nuove tecnologie di rilevamento e neutralizzazione del gas, nonché dell’implementazione di un sistema di monitoraggio continuo per prevenire il ripetersi di simili tragedie.I magistrati hanno sottolineato l’importanza di accertare con certezza la sequenza degli eventi che hanno portato all’affondamento, ricostruendo il quadro completo delle responsabilità e delle negligenze. L’attenzione si è concentrata sull’analisi dei sistemi di sicurezza, sulla manutenzione preventiva e sulla formazione del personale, elementi cruciali per garantire la sicurezza in mare.La presenza dei legali delle vittime ha contribuito a mantenere alta l’attenzione sulle implicazioni umane della vicenda. L’obiettivo è quello di ottenere piena chiarezza sulle dinamiche che hanno portato al disastro e di assicurare che i responsabili siano chiamati a rispondere delle proprie azioni. Il recupero del relitto, quindi, non è solo un’operazione tecnica, ma un atto di giustizia nei confronti delle famiglie colpite dal lutto.
Bayesian, nuove indagini sul relitto: cruciale l’incontro a Palermo
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