La Stagione Estiva del Teatro Biondo di Palermo si dispiega quest’anno in un contesto suggestivo e inedito: il Chiostro della Galleria d’Arte Moderna, un abbraccio architettonico che amplifica l’eco delle storie rappresentate. Dal 19 giugno al 23 luglio, il cartellone si configura come un percorso coraggioso e profondamente radicato nel tessuto civile e culturale siciliano, guidato dalla visione del direttore artistico Valerio Santoro.La programmazione, composta da nove spettacoli e arricchita dal prestigioso Premio Nazionale Teatro Biondo, dedicato a giovani drammaturghi under 40, si propone come un atto di resistenza culturale, un’affermazione di identità in un contesto spesso dominato da logiche di intrattenimento superficiale. Il premio, culminante con la messa in scena dello spettacolo vincitore nella stagione successiva, testimonia l’impegno del Biondo verso la scoperta e la valorizzazione di nuovi talenti.Il sipario si alza con *La grande menzogna*, di e con Claudio Fava e David Coco, un’opera intensa e necessaria che ripercorre i tortuosi sentieri del depistaggio che seguirono la strage di via D’Amelio, costata la vita al giudice Paolo Borsellino. Lo spettacolo, con la sua forza evocativa, pone interrogativi scomodi e invita a una riflessione critica sul peso della memoria e sulla verità inconfessa.La stagione si configura come un viaggio attraverso le ferite aperte della storia italiana e le fragilità del presente. *Terroni*, rielaborazione scenica del saggio di Pino Aprile a cura di Roberto D’Alessandro, rappresenta il culmine di questo percorso: un’analisi spietata e commovente dell’unità d’Italia, una storia che troppo a lungo è stata relegata ai margini del racconto ufficiale. Attraverso la voce di figure dimenticate e le loro storie, lo spettacolo scava a fondo nelle dinamiche di potere, nelle disuguaglianze e nelle sofferenze che hanno segnato la nascita della nazione.Il cartellone si arricchisce di voci diverse e prospettive originali: *La scatola di cemento* di Alessandro Ienzi, regista e avvocato dei diritti umani, affronta temi cruciali come la marginalità sociale e la precarietà esistenziale; *Radio Argo Suite* di Igor Esposito, una reinterpretazione dell’Orestea di Eschilo interpretata da un carismatico Peppino Mazzotta, esplora le dinamiche della vendetta e della giustizia; *Giusto* di Rosario Lisma, monologo nato durante la pandemia, indaga le angosce e le speranze di un uomo sospeso tra isolamento e desiderio di connessione.*Ragazze all’ingrosso* di Rossella Pugliese, ispirato a storie vere di donne costrette a vendere il proprio corpo per necessità, offre un ritratto crudo e doloroso della vulnerabilità e della disperazione; *Archimede* di Costanza DiQuattro, con Mario Incudine, celebra la figura del genio scomodo e ribelle; *Like Alcestis* di Rosario Palazzolo, un progetto che coinvolge gli allievi della scuola del Biondo, reinterpreta la tragedia di Euripide interrogandosi sulle complesse dinamiche dell’amore e del sacrificio.La stagione si conclude con l’abbraccio festoso di *Buonasera a tutti*, spettacolo che celebra la straordinaria carriera di Peppe Barra, un’icona della cultura napoletana capace di unire tradizione e innovazione, impegno civile e leggerezza.L’Assessore Giampiero Cannella ha sottolineato con forza come questa scelta di collocare il teatro nel cuore del Chiostro della Galleria d’Arte Moderna rappresenti un’opportunità irripetibile per innalzare il livello culturale del centro storico, offrendo una visione alternativa e stimolante rispetto alle dinamiche di intrattenimento più consolidate. Un atto di coraggio artistico che mira a restituire dignità e profondità al tessuto urbano, trasformando un luogo di passaggio in un palcoscenico di emozioni e riflessioni.
Biondo a Palermo: Teatro, Memoria e Nuovi Talenti
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