Un’azione congiunta di consiglieri comunali di Caltanissetta, trasversale tra maggioranza e opposizione, e guidata dal presidente del consiglio comunale Gianluca Bruzzaniti, ha portato alla presentazione di un formale esposto alla Guardia di Finanza.
L’atto mira a innescare un’indagine approfondita sulle criticità che affliggono la gestione del servizio idrico integrato, affidato a Siciliacque, e a determinare la sussistenza di eventuali responsabilità penali o di altra natura a carico dei soggetti coinvolti.
L’iniziativa nasce da una crescente e inaccettabile serie di disservizi che hanno ripetutamente compromesso l’accesso all’acqua potabile per la cittadinanza, esacerbati dalle ondate di calore eccezionali che hanno colpito la città.
L’esposto non si limita a contestare la mera interruzione del servizio, ma sollecita una verifica puntuale e documentale per accertare se le gestioni attuate abbiano posto a rischio la salute pubblica e l’incolumità dei cittadini, configurando potenziali reati.
Le richieste avanzate alla Procura sono molteplici e mirano a ricostruire una quadro completo delle dinamiche interne a Siciliacque.
Si richiede l’acquisizione e l’analisi di tutta la documentazione relativa alle comunicazioni ufficiali riguardanti le interruzioni, i piani di manutenzione programmati e quelli straordinari, gli interventi eseguiti e, crucialmente, le misure adottate per mitigare gli effetti delle emergenze climatiche sempre più frequenti e intense.
Il focus sulle recenti interruzioni, avvenute in coincidenza con temperature estreme (picco di 43 gradi), evidenzia un quadro di grave inadeguatezza.
I consiglieri comunali denunciano come la prolungata assenza di acqua potabile durante le ore di maggiore necessità abbia imposto alla popolazione un disagio significativo, con ripercussioni dirette sulla salute pubblica.
L’assenza di interventi preventivi, nonostante le proiezioni meteorologiche avessero preannunciato tali condizioni estreme, solleva pesanti interrogativi sulla capacità di Siciliacque di anticipare e gestire le crisi idriche.
Ulteriori criticità sono state riscontrate nella comunicazione da parte di Siciliacque.
Le informazioni fornite si sono rivelate spesso incomplete, ritardate e insufficienti a consentire ai cittadini di organizzarsi adeguatamente per far fronte all’emergenza, aggravando il senso di abbandono e precarietà.
L’azione dei consiglieri mira a sollecitare un cambio di paradigma nella gestione del servizio idrico, con l’introduzione di sistemi di prevenzione più efficaci, comunicazioni tempestive e trasparenti e una maggiore attenzione al benessere della comunità.
L’esposto rappresenta un atto formale di responsabilità civica e un appello a garantire il diritto fondamentale all’acqua potabile per tutti i cittadini di Caltanissetta.










