Il sipario sulla quarta edizione del Festival di Musica Barocca di Palermo si alza domenica 6 luglio in un tripudio di virtuosismo e intensa emozione, con un concerto conclusivo di straordinaria risonanza artistica presso il Teatro Massimo. L’evento, orchestrato dall’Accademia Musicale Ars Antiqua sotto la direzione artistica del maestro Giosuè D’Asta, rappresenta un punto di congiunzione tra un percorso musicale ricco di suggestioni e un futuro di approfondimento e valorizzazione del patrimonio barocco.Dopo un ciclo di concerti che hanno permeato l’atmosfera dell’Olivella, la serata finale celebra il ritorno di Laura Marzadori, primario violino del prestigioso Teatro alla Scala, in un’affascinante collaborazione con l’Orchestra Arturo Toscanini, guidata dal maestro Giovan Battista D’Asta. La presenza di musicisti di tale calibro sottolinea l’impegno del festival nel proporre interpretazioni di altissimo livello, capaci di restituire la vibrante energia e la profonda spiritualità insite nella musica barocca.Il programma, accuratamente selezionato, si configura come un viaggio attraverso alcune delle gemme più fulgide del repertorio. Al centro, la potenza espressiva dei celebri concerti per violino e orchestra BWV 1041 e BWV 1042 di Johann Sebastian Bach, capolavori che testimoniano la maestria compositiva e l’innovazione armonica del genio tedesco, offrendo al solista un palcoscenico per esaltare la propria abilità tecnica e interpretativa. A contrasto, l’esuberanza ritmica e la vivace immaginazione orchestrale della *Tempesta di Mare* RV 253 di Antonio Vivaldi, dipingono un quadro sonoro di grande impatto visivo e drammatico, evocando la furia degli elementi naturali con un virtuosismo ineguagliabile.Il concerto si arricchisce ulteriormente con due opere orchestrali di Vivaldi, esempi emblematici della sua capacità di tessere trame sonore raffinate e coinvolgenti: i concerti per archi in Re minore RV 127 e in Sol minore RV 152. Questi brani, spesso trascurati, rivelano la versatilità del compositore veneziano e la sua abilità nel creare atmosfere evocative, attraverso l’uso sapiente dei timbri orchestrali e delle dinamiche espressive. L’esecuzione di queste opere meno conosciute testimonia l’impegno del festival nel promuovere una visione più ampia e completa del genio musicale barocco, incoraggiando l’ascoltatore a scoprire nuovi orizzonti sonori e a cogliere la ricchezza e la complessità di un’epoca straordinaria. La serata si configura, dunque, non solo come un punto di arrivo, ma come un invito a continuare l’esplorazione e l’apprezzamento di un patrimonio culturale di inestimabile valore.
Palermo Barocca: Laura Marzadori e Toscanini al Massimo
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