Nel tessuto urbano di Gela, un episodio di violenza premeditata ha scosso la comunità, culminando nell’arresto di due minorenni, rispettivamente di 16 e 17 anni, accusati di rapina aggravata, danneggiamento e detenzione illegale di armi da taglio.
L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per i Minorenni di Caltanissetta su impulso della Procura della Repubblica per i Minorenni, guidata dal procuratore Rocco Cosentino, ha getto luce su un’azione criminale pianificata nei minimi dettagli e perpetrata a danno di un’attività commerciale, “The Time” gioielleria, in via Damaggio Fischetti.
L’evento, risalente al 19 agosto, si è manifestato con una brutalità che testimonia una pericolosa escalation nella microcriminalità locale.
I due ragazzi, agendo con volto coperto e vestiti con tute da lavoro come presunta copertura, hanno forzato l’ingresso dell’esercizio commerciale attraverso la rottura di una vetrina blindata.
L’utilizzo di mazze da carpentiere, strumenti comuni ma impiegati con intento distruttivo, ha rivelato una certa familiarità con la dinamica del crimine e una sconsideratezza nei confronti della potenziale presenza di passanti, del proprietario e dei clienti.
La rapina ha consentito ai malviventi di sottrarre orologi e gioielli in oro per un valore complessivo stimato in circa 40.000 euro.
La loro fuga precipitosa, a piedi, non ha impedito al proprietario di tentare un intervento, dimostrando una reazione istintiva di difesa del proprio lavoro e del proprio patrimonio.
L’indagine, condotta con meticolosità, ha permesso di ricavare elementi cruciali.
La presenza di tracce ematiche lasciate da uno dei rapinatori durante lo sfondamento della vetrina si è rivelata determinante.
Il ritrovamento, nei pressi di un parcheggio adiacente, delle tute e dei guanti utilizzati dai criminali ha fornito ulteriori prove concrete.
L’analisi delle immagini di videosorveglianza cittadina ha permesso di ricostruire la sequenza degli eventi che hanno preceduto e seguito la rapina, identificando inequivocabilmente i due minorenni, già noti alle forze dell’ordine per precedenti contesti.
Un aspetto particolarmente significativo dell’indagine ha riguardato la pianificazione del crimine.
I due ragazzi si erano precedentemente recati in diversi esercizi commerciali della zona per acquistare le mazze da carpentiere necessarie per la forzatura della vetrina.
Questa azione dimostra un’organizzazione pregressa e una certa capacità di coordinamento, elementi che vanno ad aggravare la gravità del reato.
La ferita alla mano destra, riscontrata in uno dei rapinatori durante la fuga, ha fornito un ulteriore indizio utile a ricostruire la dinamica dell’evento e a confermare l’identificazione dei responsabili.
L’episodio solleva interrogativi sulla crescente difficoltà di controllo del territorio e sulla necessità di rafforzare le misure di prevenzione e repressione della criminalità minorile, affrontando le cause profonde che spingono i giovani a intraprendere percorsi devianti.