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venerdì 24 Ottobre 2025

Rapina a Mascalucia: arrestato Salvo Termini, 35 anni

Nel territorio di Aci Sant’Antonio, Salvo Termini, 35 anni, è stato assicurato alla giustizia in seguito a un’operazione dei Carabinieri, in esecuzione di un provvedimento restrittivo della custodia cautelare in carcere disposto dal giudice per le indagini preliminari di Catania.

L’uomo è accusato di aver perpetrato una rapina a mano armata, lesioni personali di gravità superiore e possesso illegale di armi e oggetti potenzialmente pericolosi.
L’episodio criminoso risale al 9 maggio, quando un individuo mascherato ha fatto irruzione presso l’ufficio postale di Mascalucia, armato di un taglierino.

L’azione, caratterizzata da un’inquietante escalation di violenza, ha visto il rapinatore puntare l’arma bianca alla gola del direttore della filiale, un gesto volto a intimidire e costringere le vittime ad eseguire i suoi ordini.

Incapace di forzare la cassaforte o il caveau, sistemi protetti da meccanismi di apertura a tempo, il criminale ha imposto ai dipendenti la consegna del denaro contenuto nelle casse, per un ammontare complessivo di 959 euro.
Nella fuga, il rapinatore ha compiuto un gesto particolarmente grave, utilizzando il direttore come scudo umano, causandogli una ferita lacero-contusa nella regione giugulare, che l’uomo è riuscito a liberare una volta fuori dalla struttura.
L’avvio delle indagini, condotte dalla Tenenza dei Carabinieri di Mascalucia sotto la direzione della Procura della Repubblica di Catania, si è rivelato cruciale per l’identificazione del responsabile.

Gli investigatori hanno scrupolosamente analizzato le registrazioni provenienti da un complesso sistema di videosorveglianza, installato all’interno dell’ufficio postale e in diverse attività commerciali circostanti.
Questo meticoloso lavoro investigativo ha permesso di ricostruire l’accaduto e di individuare Salvo Termini come il presunto autore del reato.
Sulla base delle evidenze raccolte, la Procura ha richiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’emissione del provvedimento cautelare in carcere, un atto che testimonia la gravità dei fatti contestati e la necessità di assicurare all’imputato la non possibilità di reiterare condotte criminali.
L’operazione sottolinea l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e l’efficacia dei sistemi di videosorveglianza come strumento di prevenzione e contrasto alla criminalità.

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