martedì 5 Agosto 2025
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Simona, la verità soffocata: una famiglia chiede risposte.

Il silenzio è un macigno.
Un peso insopportabile che schiaccia il cuore di una madre, un padre.
“Perché?”.

La domanda, disperata, si frantuma nell’aria umida e densa di dolore, una litania ripetuta tra singhiozzi e lacrime amare.

Simona, una giovane vita spenta troppo presto, una promessa infranta in una villa di Bagheria.

Non si cerca una colpa, non si implora vendetta.
Si anela, con un’urgenza che trafigge, alla verità.

La verità nuda, scomoda, capace di illuminare l’oscurità che avvolge la sua scomparsa.
Un’esigenza di chiarezza che va oltre il semplice “cosa è successo?”.

Si vuole comprendere la dinamica, la sequenza degli eventi che hanno condotto a quella tragica fine.
Il padre, con la voce rotta dal dolore, evoca dettagli che appaiono incongruenti, quasi dissonanti con l’immagine di una morte improvvisa: bottiglie d’acqua, una piscina pulita, la necessità di sollecitare informazioni.

“Dov’è finito l’alcool?”, interroga, un’affermazione che suggerisce un’irregolarità, un elemento che potrebbe aver alterato la percezione dei fatti e contribuito alla catastrofe.
Simona non era una ragazza qualsiasi.

Era un’atleta, una sportiva, “un pesce in acqua”, come la descrive il padre, sottolineando la sua abilità e confidenza nell’ambiente acquatico.

Un dettaglio apparentemente marginale, ma che assume un peso significativo quando si cerca di ricostruire gli eventi.

Forse la sua preparazione fisica avrebbe potuto fare la differenza? Forse una maggiore consapevolezza dei rischi avrebbe potuto evitare la tragedia?Questa ricerca di verità è un atto di amore, un bisogno impellente di dare un senso a un dolore incomprensibile.
Non si tratta solo di rispondere alla domanda “perché?”, ma di ricostruire la storia di Simona, di preservarne la memoria, di onorare la sua giovane esistenza.
È un impegno a non lasciare che il silenzio soffochi la verità, a garantire che la giustizia sia fatta e che, forse, qualcun altro possa essere salvato da un destino simile.

La famiglia non chiede miracoli, solo risposte.

Risposte che possano lenire il dolore, portare un barlume di luce in un abisso di tenebre e, soprattutto, restituire dignità alla memoria di Simona.

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