mercoledì 24 Settembre 2025
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Palermo

Stefano Gaglio, un addio tra lacrime e un appello all’amore.

Il ricordo di Stefano Gaglio, strappato alla vita il 15 settembre in un atto di violenza in via Oberdan, si è fatto eco tra le mura della chiesa di Santa Cristina, a Palermo, attraverso un fiume di lacrime e un commosso tributo di affetto.

Un’immagine del suo volto, serena e sorridente, campeggiava all’ingresso, un punto di riferimento per i familiari, gli amici e i colleghi che hanno accompagnato il corteo funebre.

Prima della celebrazione, il feretro aveva compiuto l’ultimo viaggio nella sua abitazione, un nido familiare in largo Nasso, a Borgo Nuovo, dove Stefano aveva condiviso gioie e dolori con la moglie e le due figlie, al centro del suo universo.

Il tragitto, animato da un misto di dolore e rabbia, ha visto la comunità esprimere il proprio cordoglio con applausi e grida di dolore, un addio collettivo a un uomo amato e rispettato.
Stefano era noto a tutti per la sua dedizione al lavoro, la sua onestà e la sua generosità.

Un lavoratore instancabile, un marito premuroso e un padre amorevole, lascia un vuoto incolmabile nella vita di chi lo ha conosciuto.

La sua scomparsa, avvenuta per mano del cognato, rappresenta una profonda ferita per l’intera comunità, un’eco angosciante della fragilità dell’esistenza umana.

Durante l’omelia, padre Antonio Garau ha offerto un messaggio di consolazione e speranza, sottolineando l’impossibilità di trovare parole adeguate per lenire un dolore così profondo.

Ha invitato i presenti a riflettere sul significato della fede e sulla promessa della resurrezione, sottolineando come la speranza cristiana offra una luce in questo momento di oscurità.

“Siamo suoi figli,” ha affermato il sacerdote, “e dopo questa vita ci attende la resurrezione.

” Invece di pronunciare un lungo elogio, padre Garau ha scelto di far risuonare la Parola di Dio, la Bibbia e il Vangelo, come un conforto spirituale per i presenti.
Ha poi lanciato un appello all’umanità, un richiamo all’amore come unica forza in grado di salvare il mondo, un mondo spesso immerso nell’odio e nella violenza.

“Viviamo in un mondo che sembra non voler sapere nulla dell’amore.

Eppure solo l’amore può salvarci,” ha esortato, invitando i fedeli a tradurre le proprie preghiere per la pace in azioni concrete, testimonianze tangibili di amore e compassione nella famiglia, sul lavoro e in ogni interazione sociale.

Perché, in fondo, siamo tutti figli dell’amore, e la sua assenza lascia un vuoto incolmabile.
La memoria di Stefano Gaglio, dunque, non potrà essere un semplice ricordo di dolore, ma un invito a coltivare l’amore e la compassione per costruire un mondo più giusto e pacifico.

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