Taobuk, quindicesima edizione, si è conclusa a Taormina, lasciando un’eredità di riflessioni profonde e un’eco di voci provenienti da ogni angolo del mondo. Oltre duecento ospiti, provenienti da trenta nazioni diverse, hanno partecipato a un percorso intellettuale intensivo, scandito da incontri, dibattiti e riconoscimenti prestigiosi, culminati nella consegna dei Taobuk Awards. L’evento, curato e diretto con passione da Antonella Ferrara, ha celebrato anche un secolo dalla nascita di Andrea Camilleri, figura cardine del panorama letterario italiano, e ha voluto affrontare, con sguardo attento e innovativo, il tema dei confini.La metafora del confine, lungi dall’essere interpretata come una barriera invalicabile, è stata declinata come una sfida, un’opportunità di incontro e di comprensione reciproca. Taobuk 2024 non si è limitata a esplorare le implicazioni geografiche e geopolitiche dei confini, ma ha sondato le loro complesse ripercussioni emotive, identitarie e creative. Il messaggio centrale è stato chiaro: il dialogo interculturale non è un optional, ma un imperativo categorico in un’epoca segnata da crescenti tensioni globali e da una pericolosa escalation di intolleranza.La rassegna ha rappresentato un vero e proprio laboratorio di idee, un crogiolo di talenti che hanno contribuito a delineare un orizzonte di speranza. Scrittori, artisti, scienziati e intellettuali hanno offerto prospettive originali e stimolanti, superando pregiudizi e barriere linguistiche. L’omaggio ai 70 anni della Conferenza di Messina, pietra miliare nella storia dell’integrazione europea, e il ricordo dei 50 anni di *Horcynus Orca* di Enzo Favino, testimonianze di una letteratura capace di interrogare il reale e di immaginare futuri possibili, hanno arricchito ulteriormente il tessuto culturale dell’evento.Antonella Ferrara, ideatrice e anima pulsante di Taobuk, ha sottolineato come la Sicilia, crocevia di popoli e culture, si riveli un palcoscenico ideale per promuovere il dialogo e la comprensione reciproca. L’isola, con la sua storia millenaria e la sua posizione strategica nel Mediterraneo, riafferma il suo ruolo di ponte tra Oriente e Occidente, di culla di civiltà e di custode di tradizioni secolari.La quindicesima edizione di Taobuk, dunque, si configura come un successo non solo dal punto di vista dell’affluenza e della risonanza mediatica, ma soprattutto per la capacità di aver promosso un’etica dell’accoglienza e un’apertura mentale necessarie per affrontare le sfide del nostro tempo. Un invito a superare le divisioni, a costruire ponti, e a immaginare un futuro di pace e di prosperità condivisa.