domenica 17 Agosto 2025
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Ponte sullo Stretto: volano di sviluppo e eredità per l’Italia.

Il Ponte sullo Stretto di Messina: un volano di sviluppo per l’Italia e un’eredità per il futuro.

L’approvazione imminente del progetto, siglata dal Cipess, segna un punto di svolta per l’economia nazionale, delineando una visione di sviluppo infrastrutturale ambiziosa e lungimirante.

Le proiezioni economiche, presentate dal sottosegretario Alessandro Morelli, dipingono un quadro di crescita significativo, stimando un contributo al Prodotto Interno Lordo (PIL) nazionale di 23,1 miliardi di euro, generato già nella fase di realizzazione dell’opera.

Questo impatto positivo si traduce in un incremento dell’occupazione, con la creazione di circa 36.700 posti di lavoro stabili, e in un flusso di entrate fiscali per lo Stato pari a 10,3 miliardi di euro.
Analizzando il valore attuale netto economico, emergono benefici tangibili, stimati in 1,8 miliardi di euro a regime.

Questi vantaggi derivano da una serie di fattori cruciali: una drastica riduzione dei tempi e dei costi di trasporto, un’ottimizzazione dell’efficienza logistica, un aumento dei flussi turistici, che valorizzeranno il patrimonio culturale e paesaggistico delle due regioni, e una significativa diminuzione delle emissioni inquinanti, contribuendo alla sostenibilità ambientale.
L’opera trascende la sua funzione di semplice collegamento infrastrutturale tra Sicilia e Calabria.
Si configura come un investimento strategico di portata nazionale, capace di generare un impatto positivo su scala globale.
Il progetto, del valore complessivo di 13,532 miliardi di euro, finanziato interamente con risorse pubbliche già allocate, si inserisce in un piano organico di rilancio infrastrutturale, promosso dal Ministero dei Trasporti, che prevede un investimento complessivo di 70 miliardi di euro tra Sicilia e Calabria entro il 2032.
Questo piano mira a colmare il divario infrastrutturale che storicamente ha penalizzato il Mezzogiorno, promuovendo un’integrazione più equa e una crescita armoniosa.
La complessità del progetto non si limita alla campata principale di 3.300 metri.

Richiede la realizzazione di circa 40 chilometri di nuove infrastrutture stradali e ferroviarie, in gran parte realizzate in galleria, per garantire un collegamento efficiente con le principali autostrade e le linee ferroviarie ad alta velocità presenti in Calabria e Sicilia.

Questa rete di connessioni, progettata per massimizzare i benefici del Ponte, amplifica l’impatto economico e sociale dell’opera.
Il Ponte sullo Stretto di Messina non è un progetto a breve termine, ma un investimento a lungo termine, un’eredità per le generazioni future.

Rafforzando la competitività del Paese, riducendo le distanze tra le Regioni, moltiplicando le opportunità di sviluppo economico e occupazionale, proietterà l’Italia in una posizione strategica all’interno delle rotte commerciali europee e mediterranee, consolidando il suo ruolo di hub logistico e culturale.

Si tratta di un’opera che simbolicamente e concretamente avvicina due sponde, unendo territori e proiettando l’Italia verso un futuro di crescita sostenibile e prosperità condivisa.

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