L’amministrazione regionale siciliana è al crocevia di una riforma profonda, con il Presidente Renato Schifani che interviene con fermezza per accelerare un processo di rinnovamento della classe dirigente e di revisione dell’efficienza burocratica. La recente proposta di prolungamento dei contratti dei dirigenti, presentata dall’Assessore alla Funzione Pubblica, Andrea Messina, ha innescato un acceso dibattito all’interno della giunta, evidenziando la tensione tra la necessità di garantire continuità gestionale e l’imperativo di una meritocrazia rigorosa.Il Presidente Schifani ha manifestato pubblicamente la sua riserva nei confronti di una proroga indiscriminata, sottolineando la priorità di una verifica puntuale e trasparente del contributo apportato da ciascun dirigente all’interno dell’amministrazione. La decisione di non approvare la delibera iniziale e di richiedere una sua riformulazione testimonia la volontà di superare logiche di inerzia e di favorire una cultura del rendiconto e della responsabilità.L’esplicita richiesta di valutazioni dettagliate, da presentare entro un termine di sei mesi, rappresenta un segnale forte e inequivocabile. Non si tratta di una mera formalità, bensì di un momento cruciale per valutare l’efficacia delle strategie implementate, l’impatto delle decisioni prese e la capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati. Questo processo di revisione non è concepito come una critica distruttiva, ma come un’opportunità di crescita e di miglioramento continuo per l’intera macchina amministrativa.La prospettiva di un “dirigente a vita” è considerata un ostacolo significativo all’innovazione e alla reattività dell’amministrazione. Un sistema che non premia il merito e non sanziona l’inefficienza rischia di creare una burocrazia elefantiaca, incapace di rispondere alle esigenze dei cittadini e di promuovere lo sviluppo del territorio. La richiesta di Schifani si pone, quindi, come un tentativo di innescare un cambiamento di paradigma, favorendo l’ingresso di nuove competenze e di nuove prospettive all’interno della pubblica amministrazione.L’intervento del Presidente sottolinea l’urgenza di una profonda riflessione sul ruolo e sulla responsabilità dei dirigenti regionali, invitando a una maggiore trasparenza e a un controllo più rigoroso sull’operato di ciascuno. Si tratta di un atto coraggioso, che mira a liberare la burocrazia siciliana da inerzie e resistenze al cambiamento, promuovendo una cultura della performance e della responsabilità che possa finalmente restituire ai cittadini un’amministrazione più efficiente, dinamica e vicina alle loro esigenze. Il futuro dell’amministrazione regionale dipende dalla capacità di tradurre questo impegno in azioni concrete e di costruire un sistema basato sul merito, la trasparenza e la responsabilità.
Riforma in Sicilia: Schifani frena i contratti a vita dei dirigenti
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