Palestinesi accusano Israele: 30 vittime tra le ambulanze della Croce Rossa

Il conflitto nella Striscia di Gaza è tornato a fiamme dopo un’escalation militare fra israeliani e palestinesi, episodio in cui l’esercito israeliano ha ammesso di aver sparato contro tre ambulanze identificate come “veicoli sospetti” nella zona di Rafah, situata a ridosso del confine con l’Egitto. L’operazione militare condotta dagli israeliani ha causato numerose vittime civili e il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), Mahmoud Abbas, è stato oggetto delle critiche dei palestinesi che sostengono non aver preso in considerazione l’emergenza nel territorio.La strage in cui sono stati colpiti tre veicoli di soccorso della Croce Rossa Palestinese e dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, è avvenuta nella zona orientale del campo profughi di Rafah ed ha causato la morte e il ferimento di decine di persone. L’incidente è stato condannato da Hamas come un crimine di guerra e dal presidente Mahmoud Abbas che hanno chiesto alle Nazioni Unite di assumere un ruolo più incisivo per mettere fine al conflitto.L’esercito israeliano ha sostenuto che le ambulanze erano state identificate come “veicoli sospetti” e quindi bersaglio delle forze militari, tuttavia l’ente di soccorso palestinese afferma di aver seguito un percorso autorizzato e di non aver mai violato la zona militarizzata.Nel corso del conflitto è stata accusata Israele dall’Autorità Nazionale Palestinese di aver usato armi improprie che hanno causato il ferimento di civili. Il presidente dell’ANP, Mahmoud Abbas, ha sostenuto che le azioni israeliane non sono condotte solo contro i combattenti ma anche verso gli innocenti.Gli israeliani sostengono che l’intervento è diretto a proteggere la popolazione civile di Israele.