Papa Francesco si alza dalla sedia a rotelle, sfiora la fronte della signora con il cappello rosso: «Dov’è andata la mia bicicletta?». E poi, senza preamboli, si avvicina alla finestra del reparto e comincia a osservare il cielo di Roma. La sua apparizione, nonostante le fatiche della malattia e della degenza, lascia senza fiato tutti gli operatori sanitari e i visitatori. Ma appena si rende conto che la signora con il cappello rosso lo sta aspettando, si alza e comincia a camminare verso di lei.Poco dopo, l’imponente figura del Papa scompare dalla vista dei pazienti della terapia intensiva. Tornato alla sua stanza privata, chiede di essere accompagnato nella cappella dell’ospedale, dove si reca in preghiera.Dopo pochi istanti, un gruppo di giornalisti e operatori sanitari è invitato a salire nel suo alloggio. È lì che il Papa, appena risorto dalle fatiche del ricovero, rivela le sue sorprese: «Non voglio essere un simbolo della malattia, ma dell’umanità e della speranza. La mia preghiera è per chi si è ammalato come me, e che può essere aiutato dalla solidarietà di tutti».In quello stesso momento, il Policlinico Gemelli sta ospitando una serie di iniziative legate alla Giornata Mondiale della Sanità. Una parte dei pazienti in terapia intensiva è stata coinvolta nel progetto del “Cuore in mano”, un evento che si terrà tra le mura dell’ospedale.Ma nonostante la sua apparizione sia andata pericolosamente vicina al limite della fatica, il Papa ha subito una sorpresa. Ecco cosa ci riserva: «Voglio uscire dall’ospedale con i piedi per terra, e ricordo che chi è stato ammalato come me non deve sentirsi solo».
Papa Francesco si alza dalla sedia a rotelle ed esce dal Policlinico Gemelli.
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