Papa mostra un rosario e un vangelo che appartenevano a un giovane soldato ucraino

Al termine dell’udienza generale, il Papa ha voluto condividere con i presenti un gesto di grande significato e profonda umanità. Ha mostrato un rosario e un Vangelo che appartenevano a un giovane soldato ucraino, Oleksandr, Alessandro di soli 23 anni, caduto in guerra. Questi oggetti simbolicamente carichi sono diventati testimoni della fede e della spiritualità di questo giovane uomo che, nonostante la durezza del conflitto in cui si trovava immerso, trovava conforto nella lettura del Nuovo Testamento e dei Salmi.Il Salmo 129, da lui sottolineato con cura, recita: “Dal profondo a te grido o Signore. Signore ascolta la mia voce”. Queste parole risuonano ora nel cuore di coloro che ascoltano il racconto del Papa, portando con sé un messaggio di speranza e fiducia anche nei momenti più bui e difficili della vita. La storia di Oleksandr ci ricorda l’importanza della fede come fonte di sostegno e conforto nelle prove più estreme.Il gesto del Papa nel mostrare questi oggetti personali del soldato defunto è stato un omaggio alla memoria di chi ha sacrificato la propria vita per difendere ideali e valori. È stata anche un’occasione per riflettere sulla fragilità dell’esistenza umana e sull’importanza di vivere ogni istante con consapevolezza e gratitudine.In quel rosario logoro e in quel Vangelo segnato dalle mani ruvide di Oleksandr si cela una storia di coraggio, determinazione e speranza. Una storia che continua a ispirare chiunque incontri il cammino della vita con ostacoli apparentemente insormontabili. Che il ricordo di questo giovane soldato ucraino ci spinga a coltivare la pace nel nostro cuore e nel mondo intero, affinché nessun altro debba mai affrontare il terrore della guerra come lui ha dovuto fare.