Il Guardian ha riportato in esclusiva che la società israeliana Paragon Solution ha interrotto i suoi rapporti con l’Italia, dopo che il suo software militare di hacking Graphite è stato utilizzato per spiare 90 giornalisti e attivisti in diversi Paesi. Questa decisione è stata presa dopo una serie di controversie legate alla violazione della privacy e all’uso improprio delle tecnologie di sorveglianza da parte dell’azienda. L’episodio solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’etica nell’utilizzo di strumenti informatici per fini di controllo e monitoraggio delle comunicazioni. La vicenda mette in luce la crescente preoccupazione per la sicurezza informatica e la protezione dei dati personali, soprattutto in un contesto globale in cui le minacce cybernetiche sono sempre più sofisticate e diffuse. Le implicazioni geopolitiche di queste pratiche pongono importanti sfide per la comunità internazionale, richiedendo un maggiore coordinamento tra Stati e organizzazioni per garantire la tutela dei diritti fondamentali nel mondo digitale.
Paragon Solution interrompe rapporti con l’Italia per spionaggio giornalisti: dubbi sull’etica informatica.
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