La discussione in Parlamento sulla violenza di genere si è conclusa senza un consenso unanime. Dopo giorni di lavoro incessante da parte della maggioranza e dell’opposizione, l’obiettivo di presentare una mozione unitaria è svanito, costringendo la Camera a votare tre documenti separati, con l’approvazione solo di quello proposto dagli alleati di governo. Le recenti dichiarazioni dei rappresentanti del governo riguardo al “patriarcato” e all’immigrazione illegale hanno reso le posizioni dei partiti inconciliabili, generando scontri in Aula proprio su questi temi divisivi.La ministra Eugenia Roccella ha espresso il suo dispiacere per il fallimento dell’unità d’intenti, mentre la presidente della Commissione Femminicidi, Martina Semenzato, ha manifestato apertamente la sua delusione e frustrazione per non essere riuscite a trovare un accordo comune. Alcune parlamentari hanno criticato aspramente il governo per aver trasformato la discussione in una polemica ideologica durante una giornata dedicata alla sensibilizzazione sulla violenza contro le donne.Le divergenze sono emerse chiaramente anche tra i partiti politici: mentre alcuni hanno puntato il dito contro presunte posizioni razziste e misogine del governo, altri hanno sottolineato la necessità di combattere il patriarcato ovunque esso sia presente. La Lega ha proposto misure concrete per contrastare stereotipi radicati nella cultura patriarcale e promuovere il rispetto delle donne da parte di chiunque transiti o risieda nel paese.Nonostante le divisioni e le tensioni emerse durante il dibattito parlamentare, alcuni partiti come Fratelli d’Italia hanno annunciato il loro sostegno alla mozione approvata dalla maggioranza. Quest’ultima prevede una serie di impegni volti a proteggere le donne attraverso azioni nelle scuole, nei centri antiviolenza e tramite l’utilizzo di braccialetti elettronici. In particolare, si punta a sensibilizzare sulle conseguenze dell’uso di sostanze stupefacenti in relazione alla violenza sessuale.
Parlamento diviso sulla violenza di genere: approvata solo mozione della maggioranza
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