Parlamento: nuovo slittamento sulla copertura dei danni calamitosi e servizio a tutele graduali

L’assemblea delle Camere ha accolto l’emendamento del partito FdI che modifica la data entro cui le imprese devono stipulare i contratti assicurativi a copertura dei danni da calamità naturali ed eventi catastrofali. Il termine originario era fissato al 31 marzo 2025, mentre adesso è stato rinviato a ottobre dello stesso anno. Il fine di tale scelta è quello di permettere alle aziende di superare l’emergenza energetica senza dover affrontare ulteriori oneri. Tra le varie proposte legislative legate al decreto bollette, ci sono anche quelle che riguardano la richiesta bipartisan per estendere di sei mesi il termine per accedere al servizio a tutele graduali per i clienti vulnerabili. Quattro proposte identiche presentate da Pd, Misto, Iv e FI chiedono di spostare dal 30 giugno al 31 dicembre 2025 la data entro il quale queste persone possono richiedere l’accesso a tale servizio.La legge sulla concorrenza stabilisce che i clienti domestici vulnerabili hanno la facoltà di chiedere l’accesso al servizio a tutele graduali. Per garantire che questi soggetti siano informati in merito alle disposizioni, il Parlamento richiede alla società per azioni ARERA di dare evidenza sul proprio sito istituzionale delle modalità di attuazione della norma e di informare con precisione tutti i soggetti coinvolti.Altre proposte presentate sia dalla maggioranza che dall’opposizione chiedono di estendere anche alle imprese più piccole le misure di riduzione del costo dell’energia previste dal decreto. Quattro proposte identiche, firmate da FdI, Lega, Pd e Iv, prevedono la soppressione del tetto dei 16,5 kW per l’azzeramento per sei mesi della spesa per oneri di sistema relativi al sostegno alle energie ricavate da fonti rinnovabili e alla cogenerazione (componente Asos) per i clienti finali non domestici in bassa tensione.Inoltre, ci sono anche diverse proposte che chiedono la riduzione del tetto: un emendamento di FdI lo porta a 4,5 kW, mentre uno di FI a 5 kW. Anche Pd, Iv e Misto hanno presentato quattro proposte identiche con tetto compreso tra i 10 e i 16,5 kW, superiore o uguale a tale soglia per il semestre considerato.Gli emendamenti variano in base alle varie richieste formulate dai diversi partiti politici. Quelle presentate da FdI, ad esempio, chiedono di aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e ridurre il prezzo del gas naturale per le imprese industriali.

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